Autore Topic: [Retro] Ricordi videoludici  (Letto 12595 volte)

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Offline ederdast

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Re: [Retro] Ricordi videoludici
« Risposta #60 il: 22 Lug 2009, 15:21 »
Al pari Fulgenzio il gioco che più mi regalò soddisfazioni è stato un gioco di calcio.
Anzi era "de facto" l'antagonista del titolo nintendo, solo una generazione dopo.
Winning Eleven 3.
Lo vendevano a circa 200 mila delle vecchie lire, e io ci sbavavo dietro da tempo.
Poi, incredibile visu, lo trovo usato a nemmeno un mese dell'uscita.
E a meno di settanta mila.
Inutile dire che mi fiondai sulla copia come un falco.
Che gioco!
Niente trick e tracche, niente di superfluo, solo LA VIA del calcio moderno.
Stazionò nel tray della mia PSX fino all'arrivo di quello che è stato l'apice del calcio Seabassiano WE4.
Ma sotto sotto amo e rispetto di più WE3.
Quante partite con i miei amici anche loro sciagurati universitari come me.
E i miei "gialloni" con Edilson (o Adilson, bhò) a fare a fette i Grampus!
In una parola, bei tempi.
 
Le opinioni sono come le palle, ognuno ha le proprie.
Callhagan.

Offline vudux

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Re: [Retro] Ricordi videoludici
« Risposta #61 il: 14 Ago 2009, 18:56 »
le primissime giocate ovviamente le ho fatte in locali pubblici come bar o salegiochi ancora prima sugli animaletti che si muovono che una volta erano tutti in fila davanti alle salegiochi. Nn ricordo il gioco visto che potevano essere cose tipo galaga o un calcio ancora prima di mexico 86.
Poi da possessore le prime giocate serie con coscienza le ho fatte con radar rat race un gioco su cartridge del vic 20

Gioco su : PC - Steam deck - Ps5

Offline fulgenzio

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Re: [Retro] Ricordi videoludici
« Risposta #62 il: 15 Ago 2009, 20:08 »
RACCONTO DI MEZZA ESTATE

Pochi ci riflettono oggi, ma tutti coloro che hanno avuto la possibilità di iniziare il loro percorso di vita e di gioco con macchine quali l'Atari 2600, l'Intellivision, lo Zx80 ed il Vic 20, sono persone fortunate. Assistere alla nascita del videogioco casalingo è stato uno dei più grandi privilegi della mia vita: è vero, ho battezzato anche internet e la telefonia cellulare ma la loro crescita è stata fin troppo repentina. Il videogioco invece, è cresciuto con me, accompagnandomi fino ad oggi che ho 37 anni. La grande botta di culo (possiamo anche chiamarla coincidenza fortunata) è stata che lui, il videogioco, ha iniziato a emettere i primi vagiti quando io, io, ero già abbastanza maturo per capire che quello sarebbe stato il fedele compagno di una vita. Console e computer sono sempre state compagni fidati e fedeli. Sempre pronti per alleviare lo scazzo di un pomeriggio d'estate troppo lungo, per consolarmi dopo un brutto voto, per traghettarmi da una scuola all'altra, da un'età a quella successiva. Cambiavano, vero, ma il pulsante start era ed è ancora il mio migliore amico.

Prima dei Mediaworld, dei Saturn, degli Unieuro, dei Gamestop, a Milano c'era Melchioni. Ora, francamente non saprei dire dove nemmeno bene ove fosse ubicato, ma ricordo bene che quasi ogni sabato, dopo aver finito di giocare a pallone con mio padre nel giardino antistante l'Abbazia di Chiaravalle, meta preferita delle nostre escursioni atte a liberare la casa dalla nostra ingombrante presenza affinchè mia madre potesse rassettare e fare i mestieri, una cappatina da Melchioni era un dovere morale. Non so cos'abbia provato Alice quando è arrivata nel paese delle meraviglie, ma credo proprio che abbia vissuto quel sentimento di allegro e confuso sgomento che io avevo ogni volta che varcavo la soglia di quel primitivo precursore degli odierni centri commerciali.

Tra le decine di console e computer rigorosamente incompatibili tra di loro, il più affascinante ai miei ingenui occhi, era l'SC 3000 di Sega, una sorta di prototipo con tastiera di quello che sarebbe di lì a poco diventato il Master System. In particolare ad attirare la mia attenzione e stimolare le papille gustative era Star Jacker, un curioso spara e fuggi nel quale la navicella spaziale era composta da quattro unità. Credo che molte di quelle macchine apparissero affascinanti perchè non era umanamente possibile comprarle tutte:c'erano l'Adam e l'Acquarius, i due computer che avrebbero dovuto fungere da espansioni delle rispettive Coleco e Intellivision, ma che sparirono senza lasciare traccia, il Ti 994A della Texas, il BBC Micro (quello con Elite). Per chi comprava il sistema sbagliato la fregatura era dietro l'angolo: a me capitò quando mio padre invece di prendermi il Commodore 64 come facevano tutti, si presentò a casa con un fiammante Sharp Mz-700, ovvero il computer meno indicato al mondo per giocare. Grafica inesistente (80x60...rendetevi conto), suoni cacofonici, disponibilità software pari a zero.

Ovviamente la sua presenza in casa nobilitava l'appartamento e almeno potevo mascherare la mia insofferenza spacciandolo per un supercomputer serissimo che “mi facilitava i compiti” e col quale “costruivo il mio futuro” (sì, avevo una buona favella anche da piccolo, per fortuna mi è rimasta). Ovviamente in realtà sbavavo sul Commodore 64 del mio dirimpettaio (psicopatico) con il quale strinsi una falsissima amicizia per poter giocare ai games della Epyx o umiliarlo al calcio, salvo poi dileguarmi come la notte al comparire del sole il giorno in cui finalmente, con due anni di vita ludica di ritardo che faticai parecchio a colmare, presi l'agognata macchina Commodore (che sbattei via giusto l'anno successivo per passare all'Amiga, ma questa è un'altra storia...). Certo, ogni tanto qualcuno capiva che, sotto sotto, quel computer era davvero un pacco senza pari (compreso l'amico delle medie che si bullava di aver a casa un Apple II con annesso Old Ironsides, pseudo-antesignano di Pirates, ma che in realtà nascondeva un umile, già a quei tempi, Atari 2600 con poche cartucce) , ma tant'è. Almeno posso ricordarmi di quella volta che mio padre scrisse una lettera al signor Sharp in persona, la fece tradurre in inglese da mia madre e la spedì...ricevendo pure risposta! No, non erano previste espansioni grafiche per quel computer, sarebbe sempre rimasto così. Da allora capiì una cosa: è sempre cosa buona giusta non seguire le masse, ma in certi casi il popolo bue ha ragione. Oh se ne ha.

ANCHE UN TANUKI PUO’ SORPRENDERE UNA TIGRE CHE DORME.

Offline paschy

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Re: [Retro] Ricordi videoludici
« Risposta #63 il: 16 Ago 2009, 01:14 »
Mi accomuno alla tua storiache un po quella di tutti i trentenni del passato secolo.
Quando i videogame erano più umani e si poteva sognare su una confezione immagginando chi sa quali mondi fantastici. Invece la realta erano due picselmessimale che agonizzavano su monitor monocromatici, comprato apposta perchè così non mi faceva male la vista, adesso che tutto èpalese che non si sogna più mi sembra che il videogioco abbia perso il suo fascino da paese delle meraviglie. Non fraintendete, sarà pure bello giocare con un batman iper definito con l'unrial engine ma il sogno ne perde parecchio, sarò nostalgico ma ricordo con piacere anche i lunghi caricamenti da cassetta del c 64. Un grazie a tutti quelli che mi anno regalato una adolescenza incredibile. 

Offline Conker82

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Re: [Retro] Ricordi videoludici
« Risposta #64 il: 16 Ago 2009, 12:59 »
Ma io personalmente ho iniziato la mia carriera videoludica col NES nel 1989, avevo 7 anni e non mi ricordo molto, non so' voi come fate a ricordarvi così bene tutti i particolari ^^

Offline Pavo

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Re: [Retro] Ricordi videoludici
« Risposta #65 il: 18 Ago 2009, 13:53 »
Un grazie a tutti quelli che mi anno regalato una adolescenza incredibile. 

Sicuramente non i tuoi professori di italiano.  :D
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Offline paschy

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Re: [Retro] Ricordi videoludici
« Risposta #66 il: 21 Ago 2009, 08:47 »
Mi spiace deluderti ma la prof di inglese era la più fica, le altre tutte racchie.

Offline Pavo

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Re: [Retro] Ricordi videoludici
« Risposta #67 il: 21 Ago 2009, 22:50 »
Mi spiace deluderti ma la prof di inglese era la più fica, le altre tutte racchie.

Per me quella di francese. Arrivava praticamente nuda in classe. E chissà perchè ho imparato ad apprezzare la lingua...e non solo quella.
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