Capisco i 3.000 motivi per cui piaccia o possa piacere, ma per il mio gusto e la mia sensibilità speravo in qualcosa di diverso.
Direi che il grassettato è significativo
Ma soprattutto il tasso di nequizia - sarò io che invecchio, sarà il dettaglio next-gen - nauseante. Le esecuzioni a sangue freddo di bersagli arresi, le estorsioni, gli investimenti. No, non riesco più a pensare "tanto è solo un VG", nonostante il tradizionale stile GTA nel rendere simpatico il più efferato delinquente. Anzi, forse proprio per questo. "Con che cazzo ti stai divertendo, pirla?". Questo, penso.
Ed è giusto pensarlo. Nel senso che è una buona cosa riflettere su come consideri qualcosa, che sia un lavoro o un passatempo. A qualcuno càpita quando si rende conto che sono dieci ore che sta girando intorno in Dragon Quest per far apparire un certo mostro
E comunque inizio a sentirmi molto più vicino a chi critica questo genere di contenuti pur non avendone chissà che competenza rispetto a chi li difende a spada tratta solo perché lo divertono.
La TV dirà che Niko è slavo, che nel gioco bisogna stuprare a destra e a manca e tante altre inesattezze. Ma dio bono, in questo momento nel mondo ci sono migliaia di bambini che giocano a GTAIV, perché PEGI o non PEGI venderglielo è legale.
E non c'è un videogiocatore che muova un dito o che gliene freghi qualcosa.
Aspetta Cryu, qui non capisco. E' al giocatore che spetta "fregarsene", o "muovere un dito"? Molti utenti hanno un rapporto con questo prodotto diverso da quello che hai sviluppato tu e sono interessati a fruirlo. Non è detto che non facciano le considerazioni che fai tu, ma chi ha legittimamente diritto a fruire di GTA, perché non dovrebbe farlo? Perché dovrebbe fare campagne e proteste? E' vero, un prodotto è sempre in qualche modo lo specchio di chi lo produce, delle sue idee, del suo pensiero. GTA, Ninja Gaiden, anche Ikaruga lo sono tutti. E' vero che dietro la pubblicazione di un dato prodotto, che sia libro, film, VG, può esserci un pensiero e un'intenzione "poco pulita", nella comune accezione "morale" del termine. Il fatto è che ogni utente lo percepisce in modo e con intensità diverse, e in effetti anche un prodotto dettato da intenzioni e visioni su certi livelli poco gradevoli come può essere GTA o Ninja Gaiden, può contenere sempre qualcosa che qualcuno trova positivo. A mente fredda, quando non ho la fregola, io trovo che la pornografia sia aberrante, una cosa abietta quanto la criminalità organizzata (e in parte simile, per dinamiche e fini). Quando però ho certe voglie...
Io non me la prendo con GTAIV. Esiste di peggio, specie su internet.
Semplicemente non ammetto che ci giochino i bambini e che i videogiocatori adulti siano indifferenti a ciò. Vanno su tutte le furie e gridano alla censura se un publisher elimina decapitazioni o croci capovolte per la commercializzazione occidentale di un gioco, ma di un bambino che si diverte a crivellare innocenti e investire puttane nulla gli cale.
La quarta frase è interessante, e in qualche modo la trovo divertente, e non perché risibile.
La terza mi sembra una presa di posizione troppo netta e repentina per capirla bene. Cioè, il senso letterale è chiarissimo, ma mi sfugge come l'hai maturata e perché la esprimi in questi termini.
Io non me la prendo con Rockstar. Non possiamo aspettarci che misure restrittive o di moderazione vengano proprio da chi vive del successo commerciale, soprattutto tra i giovanissimi, di questi contenuti. E' come aspettarsi che Berlusconi faccia una legge seria sul conflitto di interesse.
E' dall'industria nel suo insieme, specialmente dai consumatori, che deve muoversi qualcosa.
Mah, mi sembra contraddittorio. Rockstar è dentro "l'industria", la segue, ne fa parte, ne viene influenzata e la influenza. Non puoi "non aspettarti" da Rockstar e "aspettarti che si muova qualcosa" dall'industria.
La disonestà intellettuale del videogiocatore è proverbiale, dacché nutre per la sua passione un rapporto così morboso e feticista da non ammettere nulla che possa metterla in discussione.
Di nuovo, questo è troppo netto, generico e unilaterale. Espresso così, sembra lo strillo di una copertina di Panorama, o parte di un'intervista a, chessò, Vittorino Andreoli. Non pare l'opinione maturata da qualcuno che ha toccato con mano il prodotto, che ne conosce le varie iterazioni, e che ha una certa conoscenza del contesto e dell'argomento.
Mi sento dare dell'ipocrita. Ma io a un certo punto dico basta. Se per divertirmi devo estorcere il pizzo e uccidere a sangue freddo avversari innocenti e/o indifesi, allora preferisco non divertirmi. Non così.
Basta GTA.
Questo è comprensibile e condivisibile. La mia opinione su questo genere di contenuti e di interazione è molto simile al tuo. Ma non capisco come possa scaturirne una crociata, così, all'improvviso.
Non mi stancherò mai di ripeterlo: non esiste una sola forma di intrattenimento i cui prodotti di maggior successo sono incentrati sulla violenza gratuita. Solo i videogiochi. E tutto questo per i videogiocatori è normale, perché "i videogiochi sono questo".
Da utente adulto ritengo vergognoso che la mia passione consista nell'esercizio sistematico e compiaciuto del brutto.
Aspetta. La prima affermazione non è vera. GTA, sì, ha un grande successo. Ma non tutti i VG che cercano di ottenere il successo di GTA pensando di imitarne, fallendo, i contenuti, le dinamiche e il modo di comunicare, ci riescono. GTA è un prodotto carismatico, multidimensionale, gratuito sotto certi aspetti, ma gestito in modo unico. Se Manhunt non è GTA, e non ne ha avuto il medesimo successo, e non è stato recepito in modo analogo dalla critica, certamente è perché si tratta di prodotti diversi. I videogiochi, in ogni caso, non sono "questo". La tua passione consiste nell'esercizio sistematico e compiaciuto del brutto quando tu eserciti ciò che ritieni brutto in modo sistematico e compiaciuto. Ma c'è una componente soggettiva in questo. Mia nonna, per dire, pensava questo del distruggere le città di Sim City con i tornadi e Gozzilla. Eppure certamente non è un'interpretazione comune a ogni giocatore di Sim City.
E' vero, Ninja Gaiden è il mio gioco preferito. Il miglior sistema di lotta acrobatica simulata. Ma l'azione violenta è del tutto decontestualizzata, non rimanda e non si nutre di situazioni di degrado reali. Gli avversari sono mostri, al massimo ninja mascherati. La battaglia trasfigura in un balletto telecinetico.
Vedi, qui si analizza un altro aspetto di un videogioco. Non è il messaggio, ma l'interazione, o forse il modo in cui le due cose coesistono nel gioco. Magari, diciamo, se Mario dovesse vagare per Vice City a schiacciare Goomba avresti del gioco un'impressione e un giudizio profondamente diversi che giocando a Super Mario World. Il contesto, è vero, è importante, ma la dinamica di gioco non ne prescinde, e viceversa. A te piace il modo in cui si interagisce con le situazioni proposte da Ninja Gaiden, e il suo messaggio viene veicolato in modo diverso da GTA. Qualcuno può invece trovarci delle similitudini più marcate, e qualcuno può trovare Ninja Gaiden più marcio di GTA. Non è il livello di realismo che conta, o non solo. Prendendo un esempio da un altro medium: 300 è realmente meno violento, meno gratuito, meno compiaciuto nelle sue battaglie di quanto lo è un film di Dario Argento nei suoi omicidi? Ed uno dei due è realmente così fantastico da non poter rappresentare una violenza potenzialmente reale? Eppure io li percepisco in modo differente, perché rappresentano, raccontano, visualizzano, si lasciano fruire in modo diverso. Forse, se l'azione in GTA seguisse le dinamiche di Ninja Gaiden, qualcosa dentro di te ora non si sarebbe ribellato. Forse, naturalmente.
Il discorso di Ferruccio su mafia>A è in lampante contraddizione.
Si scaglia - giustamente - contro Vito Corleone accusandolo di fingere un codice morale, dopodiché elogia GTAIV perché presenta mafiosi con sfumature morali. Ma non ti rendi conto che è la stessa cosa? Niko non è un personaggio a metà tra il bianco e il nero, Niko è nero tanto quanto Corleone, e il fatto che ogni tanto blateri di lealtà dovrebbe farti incazzare come quando Corleone ciancia di droga. Entrambi sono efferati criminali che vivono di minacce, estorsioni e violenze. Niko sembra un mezzo buono perché il character design piacione di Rockstar fa di tutto per fartelo sembrare così, ma è un fottuto mafioso da carcere duro a vita. E io non voglio impersonarlo.
Questo è ciò che conta, e spero che nessuno possa muovere critiche o accuse a questo.
Io non credo che GTA istighi al crimine.
Quello che fa GTA è assuefare a meccanismi di controllo della realtà e di successo facile. Vedi una figa, te la scopi. Vedi una macchina, la rubi. Vedi uno che ti sta sul cazzo, gli spari. Per una mente giovane questo è doppiamente alienante.
Senza contare l'ideologia pervasiva di tutto il mondo di GTA. Le donne sono oggetti di piacere, soldi e successo il valore più importante, la violenza un male necessario. E se qualcuno ti tocca è ora di fargliela pagare. Credete che nell'arco di un'esperienza estesa e avvolgente come GTA un bambino non subisca l'osmosi di questi concetti?
E' che queste affermazioni fanno a pugni tra loro. Che cos'è l'osmosi di questi concetti, se non istigazione al crimine? Il problema sta nell'utente, che è il filtro attraverso cui avviene l'osmosi. Cryu oggi ha deciso che tutto questo lo rivolta. Ferruccio magari pensa che non ha senso perder tempo a rivoltarsi quando c'è tanto altro in GTA. Pinuzzo, nella sua cameretta dove gioca con VG che non ha dovuto impegnarsi o lottare per avere, può pensare che GTA sia una lezione di vita. Per noi la mafia è un male da estirpare, per certi bambini la camorra ti protegge.
Poi non credo che si tratti solo di "menti giovani". Io credo che ci siano adulti che giocano a GTA e si ritrovano spesso a pensare "magari!", soprattutto se digiuni di videogiochi (e non solo), mentre ci sono altri giocatori, più o meno giovani, che vedono il prodotto da una prospettiva diversa, fruendolo nella sua natura di gioco, utilizzandolo come l'universo ristretto e limitato che è con le sue regole e le sue leggi, e poi facendo dei paragoni con la realtà, analizzandone contenuti, messaggi, doppi sensi, sensi nascosti, ironie, magari anche valori.
In quanto a ciò che trasmettiamo ai giovani (oh, siamo giovani anche noi
): in principio il tuo discorso non è sbagliato, ma bisogna stare attenti non solo ai modi di proteggere, ma anche ai modi in cui si fa del male. I contenuti di GTA possono essere dannosi quanto quelli dei "reality" o dei talk show, e proibire senza se e senza ma il prodotto oggettivamente violento può a sua volta essere una forma di violenza. Sentenziando "Questo tu non lo puoi vedere né toccare", spieghi qualcosa? Insegni qualcosa? Aiuti a capire qualcosa? Dicendo questo non voglio giustificare niente e nessuno: né il genitore che non sa e non vuole sapere, né lo sviluppatore e il publisher che mettono sul mercato certi prodotti, né il giornalista che parla senza sapere, né il senatore che vieta senza discussioni. Dico solo che il quadro generale di ciò che sta attualmente plasmando certe, molte, menti degenerate, è un puzzle gigantesco di cui GTA costituisce solo un tassello, che qualcuno vede più colorato solo a causa di opinioni e/o interessi personali. In tutto questo, Cryu può avere la sua attuale opinione negativa di GTA, che secondo me non è stata espressa nel più chiaro dei modi, o meglio è chiarissima ma è stata mescolata a considerazioni più vaste, talvolta contrastanti e quindi facilissimo appiglio per chi è di opinione contraria.