Autore Topic: [GTAIV] Della responsabilità del videogiocatore  (Letto 25070 volte)

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Offline Xibal

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Re: [GTAIV] Della responsabilità del videogiocatore
« Risposta #60 il: 02 Mag 2008, 21:37 »
Le esecuzioni a sangue freddo di bersagli arresi, le estorsioni, gli investimenti.
Hai provato a non fare niente di tutto questo?
Tutte cose obbligatorie per completare le missioni.
E questo è molto interessante, perchè ogni gioco ha le sue regole, e io non credo che un ragazzino, non dico bambino appositamente perchè non credo sia il caso, non sappia distinguere la necessità di seguire delle regole in un gioco, come potrebbe essere il recitare una parte in un film(si, capita anche ai ragazzini di recitare nei film), senza che questo lo spinga a maturare ideologie differenti da quelle che eventualmente gli appartengano.
La distinzione tra bene e male dovrebbe esistere da prima che si abbia concezione di come si faccia a comperare qualsiasi cosa in un negozio, e il problema ovviamente sussiste quindi da prima e a monte, non nel prodotto acquistato.

PS: le chiese sono piene di vecchi perchè i vecchi sono pieni di paura.:D
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Offline ferruccio

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Re: [GTAIV] Della responsabilità del videogiocatore
« Risposta #61 il: 03 Mag 2008, 00:51 »
Io gli unici reati gratuiti che mi concedo sono il furto d'auto (ovviamente) e le infrazioni stradali.

In qualsiasi gioco?
E allora Mozart?

Offline Mr.Pickman

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Offline Gaissel

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Re: [GTAIV] Della responsabilità del videogiocatore
« Risposta #63 il: 05 Mag 2008, 03:02 »
Chissà se i sindacalisti sudamericani massacrati dai sicari della Coca Cola Company canticchiano da sotto terra "you give a little love..."

Anyway, pubblicità divertente.
Sembra quasi possedere una dote di autoironia involontaria.

Gaissel
« Ultima modifica: 05 Mag 2008, 11:26 da Gaissel »
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Offline The Dude

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Re: [GTAIV] Della responsabilità del videogiocatore
« Risposta #64 il: 05 Mag 2008, 13:04 »
Bella discussione, bei post.
Non sia mai che si cominci a frequentare Theory più spesso...
Grande Ivan, il topic l'ho notato grazie all'avviso.

Non posso aggiungere alcunchè, Ferruccio ha già detto tutto IMHO.
Avrei letto volentieri le cagate dello Iuvara, ma se non impara a mettere gli spoiler...io GTAIV ancora non ce l'ho.

Ma anche queste discussioni contribuiscono all'appetito che mi sta venendo nei confronti del titolo (oltre che pubblicità, rockstar sarà contenta).

Alla luce di tutto temi emersi:
- bollino PEGI che diventi legge, se necessario (si evitano chiacchiere, censura e responsabilità: se è vietato è vietato), con tanto di testa di cavallo sul letto per chi sgarra;
- il chupa chups E' un riferimento sessuale bello e buono, senza contare il battage pubblicitario, per cui anche il più cretino dei genitori dovrebbe accorgersi della portata del titolo;
- puoi essere influenzato quanto ti pare dalla TV, VG, musica Metal, amicizie e quant'altro: la mano è la tua, qualsiasi cosa tu faccia la responsabilità è unicamente TUA;
- se davvero sei stato influenzato dalle sopracitate forme di cultura, fatti curare;
- sto Niko Bellic già mi sta simpatico.

Offline MaxxLegend

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Re: [GTAIV] Della responsabilità del videogiocatore
« Risposta #65 il: 05 Mag 2008, 19:10 »
http://www.youtube.com/watch?v=TecLbWk8A3w&NR=1

 :whistle:
Hey questo l'avevo linkato sull'altro thread di GTA.
Ovviamente in quel caso passò inosservato.
PaP, as usual.
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Offline EGO

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Re: Della responsabilità del videogiocatore
« Risposta #66 il: 06 Mag 2008, 17:44 »
Capisco i 3.000 motivi per cui piaccia o possa piacere, ma per il mio gusto e la mia sensibilità speravo in qualcosa di diverso.
Direi che il grassettato è significativo ;)


Ma soprattutto il tasso di nequizia - sarò io che invecchio, sarà il dettaglio next-gen - nauseante. Le esecuzioni a sangue freddo di bersagli arresi, le estorsioni, gli investimenti. No, non riesco più a pensare "tanto è solo un VG", nonostante il tradizionale stile GTA nel rendere simpatico il più efferato delinquente. Anzi, forse proprio per questo. "Con che cazzo ti stai divertendo, pirla?". Questo, penso.
Ed è giusto pensarlo. Nel senso che è una buona cosa riflettere su come consideri qualcosa, che sia un lavoro o un passatempo. A qualcuno càpita quando si rende conto che sono dieci ore che sta girando intorno in Dragon Quest per far apparire un certo mostro :)


E comunque inizio a sentirmi molto più vicino a chi critica questo genere di contenuti pur non avendone chissà che competenza rispetto a chi li difende a spada tratta solo perché lo divertono.
La TV dirà che Niko è slavo, che nel gioco bisogna stuprare a destra e a manca e tante altre inesattezze. Ma dio bono, in questo momento nel mondo ci sono migliaia di bambini che giocano a GTAIV, perché PEGI o non PEGI venderglielo è legale.
E non c'è un videogiocatore che muova un dito o che gliene freghi qualcosa.
Aspetta Cryu, qui non capisco. E' al giocatore che spetta "fregarsene", o "muovere un dito"? Molti utenti hanno un rapporto con questo prodotto diverso da quello che hai sviluppato tu e sono interessati a fruirlo. Non è detto che non facciano le considerazioni che fai tu, ma chi ha legittimamente diritto a fruire di GTA, perché non dovrebbe farlo? Perché dovrebbe fare campagne e proteste? E' vero, un prodotto è sempre in qualche modo lo specchio di chi lo produce, delle sue idee, del suo pensiero. GTA, Ninja Gaiden, anche Ikaruga lo sono tutti. E' vero che dietro la pubblicazione di un dato prodotto, che sia libro, film, VG, può esserci un pensiero e un'intenzione "poco pulita", nella comune accezione "morale" del termine. Il fatto è che ogni utente lo percepisce in modo e con intensità diverse, e in effetti anche un prodotto dettato da intenzioni e visioni su certi livelli poco gradevoli come può essere GTA o Ninja Gaiden, può contenere sempre qualcosa che qualcuno trova positivo. A mente fredda, quando non ho la fregola, io trovo che la pornografia sia aberrante, una cosa abietta quanto la criminalità organizzata (e in parte simile, per dinamiche e fini). Quando però ho certe voglie...


Io non me la prendo con GTAIV. Esiste di peggio, specie su internet.
Semplicemente non ammetto che ci giochino i bambini e che i videogiocatori adulti siano indifferenti a ciò. Vanno su tutte le furie e gridano alla censura se un publisher elimina decapitazioni o croci capovolte per la commercializzazione occidentale di un gioco, ma di un bambino che si diverte a crivellare innocenti e investire puttane nulla gli cale.
La quarta frase è interessante, e in qualche modo la trovo divertente, e non perché risibile.
La terza mi sembra una presa di posizione troppo netta e repentina per capirla bene. Cioè, il senso letterale è chiarissimo, ma mi sfugge come l'hai maturata e perché la esprimi in questi termini.


Io non me la prendo con Rockstar. Non possiamo aspettarci che misure restrittive o di moderazione vengano proprio da chi vive del successo commerciale, soprattutto tra i giovanissimi, di questi contenuti. E' come aspettarsi che Berlusconi faccia una legge seria sul conflitto di interesse.

E' dall'industria nel suo insieme, specialmente dai consumatori, che deve muoversi qualcosa.
Mah, mi sembra contraddittorio. Rockstar è dentro "l'industria", la segue, ne fa parte, ne viene influenzata e la influenza. Non puoi "non aspettarti" da Rockstar e "aspettarti che si muova qualcosa" dall'industria.


La disonestà intellettuale del videogiocatore è proverbiale, dacché nutre per la sua passione un rapporto così morboso e feticista da non ammettere nulla che possa metterla in discussione.
Di nuovo, questo è troppo netto, generico e unilaterale. Espresso così, sembra lo strillo di una copertina di Panorama, o parte di un'intervista a, chessò, Vittorino Andreoli. Non pare l'opinione maturata da qualcuno che ha toccato con mano il prodotto, che ne conosce le varie iterazioni, e che ha una certa conoscenza del contesto e dell'argomento.


Mi sento dare dell'ipocrita. Ma io a un certo punto dico basta. Se per divertirmi devo estorcere il pizzo e uccidere a sangue freddo avversari innocenti e/o indifesi, allora preferisco non divertirmi. Non così.
Basta GTA.
Questo è comprensibile e condivisibile. La mia opinione su questo genere di contenuti e di interazione è molto simile al tuo. Ma non capisco come possa scaturirne una crociata, così, all'improvviso.


Non mi stancherò mai di ripeterlo: non esiste una sola forma di intrattenimento i cui prodotti di maggior successo sono incentrati sulla violenza gratuita. Solo i videogiochi. E tutto questo per i videogiocatori è normale, perché "i videogiochi sono questo".
Da utente adulto ritengo vergognoso che la mia passione consista nell'esercizio sistematico e compiaciuto del brutto.
Aspetta. La prima affermazione non è vera. GTA, sì, ha un grande successo. Ma non tutti i VG che cercano di ottenere il successo di GTA pensando di imitarne, fallendo, i contenuti, le dinamiche e il modo di comunicare, ci riescono. GTA è un prodotto carismatico, multidimensionale, gratuito sotto certi aspetti, ma gestito in modo unico. Se Manhunt non è GTA, e non ne ha avuto il medesimo successo, e non è stato recepito in modo analogo dalla critica, certamente è perché si tratta di prodotti diversi. I videogiochi, in ogni caso, non sono "questo". La tua passione consiste nell'esercizio sistematico e compiaciuto del brutto quando tu eserciti ciò che ritieni brutto in modo sistematico e compiaciuto. Ma c'è una componente soggettiva in questo. Mia nonna, per dire, pensava questo del distruggere le città di Sim City con i tornadi e Gozzilla. Eppure certamente non è un'interpretazione comune a ogni giocatore di Sim City.


E' vero, Ninja Gaiden è il mio gioco preferito. Il miglior sistema di lotta acrobatica simulata. Ma l'azione violenta è del tutto decontestualizzata, non rimanda e non si nutre di situazioni di degrado reali. Gli avversari sono mostri, al massimo ninja mascherati. La battaglia trasfigura in un balletto telecinetico.
Vedi, qui si analizza un altro aspetto di un videogioco. Non è il messaggio, ma l'interazione, o forse il modo in cui le due cose coesistono nel gioco. Magari, diciamo, se Mario dovesse vagare per Vice City a schiacciare Goomba avresti del gioco un'impressione e un giudizio profondamente diversi che giocando a Super Mario World. Il contesto, è vero, è importante, ma la dinamica di gioco non ne prescinde, e viceversa. A te piace il modo in cui si interagisce con le situazioni proposte da Ninja Gaiden, e il suo messaggio viene veicolato in modo diverso da GTA. Qualcuno può invece trovarci delle similitudini più marcate, e qualcuno può trovare Ninja Gaiden più marcio di GTA. Non è il livello di realismo che conta, o non solo. Prendendo un esempio da un altro medium: 300 è realmente meno violento, meno gratuito, meno compiaciuto nelle sue battaglie di quanto lo è un film di Dario Argento nei suoi omicidi? Ed uno dei due è realmente così fantastico da non poter rappresentare una violenza potenzialmente reale? Eppure io li percepisco in modo differente, perché rappresentano, raccontano, visualizzano, si lasciano fruire in modo diverso. Forse, se l'azione in GTA seguisse le dinamiche di Ninja Gaiden, qualcosa dentro di te ora non si sarebbe ribellato. Forse, naturalmente.


Il discorso di Ferruccio su mafia&GTA è in lampante contraddizione.
Si scaglia - giustamente - contro Vito Corleone accusandolo di fingere un codice morale, dopodiché elogia GTAIV perché presenta mafiosi con sfumature morali. Ma non ti rendi conto che è la stessa cosa? Niko non è un personaggio a metà tra il bianco e il nero, Niko è nero tanto quanto Corleone, e il fatto che ogni tanto blateri di lealtà dovrebbe farti incazzare come quando Corleone ciancia di droga. Entrambi sono efferati criminali che vivono di minacce, estorsioni e violenze. Niko sembra un mezzo buono perché il character design piacione di Rockstar fa di tutto per fartelo sembrare così, ma è un fottuto mafioso da carcere duro a vita. E io non voglio impersonarlo.
Questo è ciò che conta, e spero che nessuno possa muovere critiche o accuse a questo.


Io non credo che GTA istighi al crimine.

Quello che fa GTA è assuefare a meccanismi di controllo della realtà e di successo facile. Vedi una figa, te la scopi. Vedi una macchina, la rubi. Vedi uno che ti sta sul cazzo, gli spari. Per una mente giovane questo è doppiamente alienante.

Senza contare l'ideologia pervasiva di tutto il mondo di GTA. Le donne sono oggetti di piacere, soldi e  successo il valore più importante, la violenza un male necessario. E se qualcuno ti tocca è ora di fargliela pagare. Credete che nell'arco di un'esperienza estesa e avvolgente come GTA un bambino non subisca l'osmosi di questi concetti?
E' che queste affermazioni fanno a pugni tra loro. Che cos'è l'osmosi di questi concetti, se non istigazione al crimine? Il problema sta nell'utente, che è il filtro attraverso cui avviene l'osmosi. Cryu oggi ha deciso che tutto questo lo rivolta. Ferruccio magari pensa che non ha senso perder tempo a rivoltarsi quando c'è tanto altro in GTA. Pinuzzo, nella sua cameretta dove gioca con VG che non ha dovuto impegnarsi o lottare per avere, può pensare che GTA sia una lezione di vita. Per noi la mafia è un male da estirpare, per certi bambini la camorra ti protegge.
Poi non credo che si tratti solo di "menti giovani". Io credo che ci siano adulti che giocano a GTA e si ritrovano spesso a pensare "magari!", soprattutto se digiuni di videogiochi (e non solo), mentre ci sono altri giocatori, più o meno giovani, che vedono il prodotto da una prospettiva diversa, fruendolo nella sua natura di gioco, utilizzandolo come l'universo ristretto e limitato che è con le sue regole e le sue leggi, e poi facendo dei paragoni con la realtà, analizzandone contenuti, messaggi, doppi sensi, sensi nascosti, ironie, magari anche valori.


In quanto a ciò che trasmettiamo ai giovani (oh, siamo giovani anche noi ;)): in principio il tuo discorso non è sbagliato, ma bisogna stare attenti non solo ai modi di proteggere, ma anche ai modi in cui si fa del male. I contenuti di GTA possono essere dannosi quanto quelli dei "reality" o dei talk show, e proibire senza se e senza ma il prodotto oggettivamente violento può a sua volta essere una forma di violenza. Sentenziando "Questo tu non lo puoi vedere né toccare", spieghi qualcosa? Insegni qualcosa? Aiuti a capire qualcosa? Dicendo questo non voglio giustificare niente e nessuno: né il genitore che non sa e non vuole sapere, né lo sviluppatore e il publisher che mettono sul mercato certi prodotti, né il giornalista che parla senza sapere, né il senatore che vieta senza discussioni. Dico solo che il quadro generale di ciò che sta attualmente plasmando certe, molte, menti degenerate, è un puzzle gigantesco di cui GTA costituisce solo un tassello, che qualcuno vede più colorato solo a causa di opinioni e/o interessi personali. In tutto questo, Cryu può avere la sua attuale opinione negativa di GTA, che secondo me non è stata espressa nel più chiaro dei modi, o meglio è chiarissima ma è stata mescolata a considerazioni più vaste, talvolta contrastanti e quindi facilissimo appiglio per chi è di opinione contraria.

Offline Xibal

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Re: [GTAIV] Della responsabilità del videogiocatore
« Risposta #67 il: 07 Mag 2008, 14:21 »
Cryu ha scritto(scusate ma non avevo voglia di starmi a cercare il quote)"non esiste una sola forma di intrattenimento i cui prodotti di maggior successo sono incentrati sulla violenza gratuita. Solo i videogiochi. E tutto questo per i videogiocatori è normale, perché "i videogiochi sono questo".
Da utente adulto ritengo vergognoso che la mia passione consista nell'esercizio sistematico e compiaciuto del brutto."

A dire il vero non stai parlando di videogiochi, ma del gioco in generale.
Prendi un bambino qualsiasi, mettigli in mano due oggetti, antropomorfi o meno, e la prima cosa che farà, sarà di farli interagire.
E sai come interagiscono due oggetti?
Si scontrano, cozzano, si compenetrano, sbattono, si rompono.

Senza stare ad analizzare le implicazioni psicologiche o evolutive della cosa(che interessa e coinvolge anche il sesso o l'amore), il gioco non è niente altro che questo, prendere la materia e manipolarla per conoscerla(chicca: la traduzione letterale del nome biblico dell'Albero della Conoscenza è "Mano sulla pelle", cioè ad indicare la conoscenza empirica del creato attraverso i sensi).

Qualsiasi bambino giocando compierà atti ai nostri occhi terribili, ma che per lui non avranno altro senso che "vedere cosa succede", cioè conoscere.

I videogiochi si fondano, come i giocattoli, anche su questo principio, è per questo che, per esempio negli sparatutto come in un film hollywoodiano, chi si becchi una pallottola o una raffica di mitra non stramazza al suolo privo di vita, ma generalmente piroetta, vola, balza via, in maniera del tutto irrealistica, ma del tutto piacevole alla vista.
Giochiamo ai VG perchè ci piace vedere cosa succederebbe se facessimo qualcosa, ed è sempre stato così, in questo senso si spiega anche la pervicace concentrazione su cosa sia o come dovrebbe essere la fisica, arrivando spesso ad esagerarne e travisarne i concetti, per cui si chiami realistico un palazzo che crolla sotto i colpi di un lanciarazzi.
Ma non è realistico, è dannatamente divertente, perchè succede qualcosa, c'è una reazione contrapposta ad una nostra azione.

E' assolutamente importante quel che dici, di non riuscire ad impersonare qualcuno che compia certi atti, perchè evidentemente in te è talmente radicato e conscio ciò che non farai mai, da renderti difficoltoso persino interpretare qualcuno che non sia tu.
Probabilmente troveresti difficile anche recitare il ruolo cinematografico di un Tony Montana.
Ed è importante perchè ci dice e ci assicura sulla tua integrità pressocchè assoluta, al punto da non prendere in considerazione non dico il male, ma persino la sua finzione rappresentativa.
Anche io so esattamente cosa non farei mai, anzi a me persino il compromesso crea reazioni cutanee urticanti, però quando sia per finzione, per gioco, io ho assoluto interesse a studiare il male, ad immergermici e a conoscerlo, voglio far scorrere la mia mano sulla sua pelle, perchè ritengo che sia importante ricordarmi sempre e comunque cosa proverei a compiere certi atti, senza per questo fare davvero del male a qualcuno.
E allo stesso tempo inscenare il male credo sia importante per esorcizzarlo, per farlo appunto uscire dal mondo della fantasia e renderlo sterile ed improduttivo facendolo attecchire su un substrato inerte come un videogioco, che non è persona, ne' anima.
Montalban in un romanzo che mi è molto piaciuto afferma, immedesimandosi nella mente di un serial killer, che la prima volta come la intendiamo noi non esista, poichè essa è nata talmente tante volte nella nostra mente, che in verità quell'atto lo abbiamo compiuto e lo conosciamo da sempre.
Io credo che il gioco assolva a questa funzione, di conoscere il male(come il bene ovviamente) e di farsene una idea, di studiarlo, di rappresentarlo e volendo ucciderlo, o magari anche di abbracciarlo pienamente, ipotesi orrenda ma plausibile, poichè il gioco come la vita non sono che modi per capire chi realmente siamo.
Tu con GTAIV ancora una volta ti ricordi chi sei, magari non ti darà l'opportunità di capire cosa faresti, ma di sicuro ti dice cosa non faresti mai.
Qualcun altro scoprirà cosa gli piacerebbe fare, e non perchè gli venga inculcato, ma perchè gli verrà mostrato attraverso il gioco chi egli sia.
Altri ancora semplicemente giocheranno ad essere, si caleranno in mondi ed anime differenti, sperimenteranno emozioni differenti e se dio vuole ragioneranno su questo, o non si accorgeranno di nulla.
A ciascuno andrà il suo, il che ovviamente non elimina il compito educativo e di indirizzo di chi abbia già conoscenza, ma forse ci aiuta a capire che non sarà il gioco a decidere chi tu sia o sarai, ma tu a scoprire chi sei attraverso di esso.

Citazione finale per chiudere in maniera cool ;D
"Nulla inaridisce la mente quanto la ripugnanza a concepire idee oscure.
In questo vasto dormitorio dell'universo l'incubo è la sola forma di lucidità"(E.Ciòran).
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Offline Cryu

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Re: [GTAIV] Della responsabilità del videogiocatore
« Risposta #68 il: 07 Mag 2008, 19:34 »
A dire il vero non stai parlando di videogiochi, ma del gioco in generale.
Udìo, calcio e briscola sono un po' diversi.

Citazione
Anche io so esattamente cosa non farei mai, anzi a me persino il compromesso crea reazioni cutanee urticanti, però quando sia per finzione, per gioco, io ho assoluto interesse a studiare il male

Semplicemente io distinguo le due cose. Per finzione mi sta bene. Per gioco mica tanto.
Tradotto in altri termini: per studio sì, per divertimento no. Per l'utile sì, per il dilettevole no. E' un po' lo stesso motivo per cui non gioco gli horror, non trovo divertente farmela sotto.
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Offline ferruccio

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Re: [GTAIV] Della responsabilità del videogiocatore
« Risposta #69 il: 07 Mag 2008, 20:29 »
Oddio che modo di pensare da secolo scorso. Utile e dilettevole? Ma perché, le cose veramente importanti non si imparano quando c'è la passione, cioè il divertimento? Credi che guardare Schindler's List o un documentario naturalistico non sia "piacevole", "divertente" (nel senso che ti appassiona perché ti porta in un altro luogo mentale) a prescindere da ciò che ti insegna?
Quando studi (mettiamo, leggendo l'inchiesta Cosa Nostra di John Dickie) ti stai divertendo per gli stessi motivi di quando giochi a GTA4. Quello che odiamo, quello che ci spaventa, ci affascina. Inutile negarlo.
Questa separazione scolastica fra studio in cui è lecito affrontare temi controversi, e divertimento, in cui non si può, mi sembra uscita dalla mente di Giovanni Gentile - e questo è tutt'altro che un complimento.
E allora Mozart?

Offline ferruccio

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Re: [GTAIV] Della responsabilità del videogiocatore
« Risposta #70 il: 07 Mag 2008, 21:03 »
Fra l'altro la teoria di Cryu ha senso solo se aprioristicamente si decide che un videogioco non può avere alcun valore culturale. Ovvero che il gioco è essenzialmente qualcosa di frivolo. E questa logica l'ho sempre detestata; mi sembra molto bigotta.
E allora Mozart?

Offline Cryu

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Re: [GTAIV] Della responsabilità del videogiocatore
« Risposta #71 il: 07 Mag 2008, 21:51 »
ferruccio in questo 3D sei già riuscito a darmi sommessamente dell'ipocrita, del retrogrado e del bigotto.

Inizio ad averne piene le scatole del tuo modo di fare da liceale arrogantello.

Non c'è una volta che non pieghi alla tua malizia quello che scrivo e non c'è una volta che non te ne parti per chissà quale tangente speculativa allegando la lezioncina di vita e un giudizio di fondo.

GTA non è MGS2, non sperimenta chissà quale forma di transfert personaggio-giocatore. A GTA giochiamo per divertirci e non tutti si divertono a freddare a sangue freddo innocenti e bersagli arresi. E' lecito? A quanto pare no, perché se tu ti ci diverti dev'essere coglione/ipocrita/bigotto/marcio chi non gradisce.

E ringrazia che non infierisco tutte le volte che ti copri di vergogna con uscite del tipo I Promessi Sposi non sono un romanzo storico.

Perdonate la vena di livore, ma la pazienza non è come le munizioni di Snake.
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Offline ferruccio

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Re: [GTAIV] Della responsabilità del videogiocatore
« Risposta #72 il: 07 Mag 2008, 22:07 »
ferruccio in questo 3D sei già riuscito a darmi sommessamente dell'ipocrita, del retrogrado e del bigotto.*

Inizio ad averne piene le scatole del tuo modo di fare da liceale arrogantello.

Non c'è una volta che non pieghi alla tua malizia quello che scrivo e non c'è una volta che non te ne parti per chissà quale tangente speculativa allegando la lezioncina di vita e un giudizio di fondo.

GTA non è MGS2, non sperimenta chissà quale forma di transfert personaggio-giocatore**. A GTA giochiamo per divertirci e non tutti si divertono a freddare a sangue freddo innocenti e bersagli arresi. E' lecito? A quanto pare no, perché se tu ti ci diverti dev'essere coglione/ipocrita/bigotto/marcio chi non gradisce.

E ringrazia che non infierisco tutte le volte che ti copri di vergogna con uscite del tipo I Promessi Sposi non sono un romanzo storico.***

Perdonate la vena di livore, ma la pazienza non è come le munizioni di Snake. ****

*Ho detto che quella logica è bigotta. Come ho detto in altre occasioni: rispetto le persone, non necessariamente le loro idee. Ho pure argomentato e spiegato perché secondo me la distinzione gioco=frivolezza e studio=importanza è sbagliata.

** E chi lo decide questo? No, perché a me sembra che GTA4 non sia pretenzioso come Metal Gear Solid 2, ma metta in gioco le emozioni e le idee del giocatore in maniera anche più efficace. Grazie anche al fatto che ogni elemento è più denso e più significativo rispetto ai passati GTA, c'è un grandissimo spazio per la riflessione. Ci sono situazioni che mettono davvero in gioco il senso morale del giocatore. C'è anche, come si diceva prima, un elemento che tu decidi di saltare a pié pari, cioè una delle più feroci e divertenti parodie del "sogno americano" che io abbia mai visto. E per la prima volta il protagonista non insegue quell'"ideale", ma è fin da subito disilluso. E questo crea un bel corto circuito fra interazione, ambientazione e personaggi.

*** Beh, I Promessi Sposi non è un romanzo storico nel senso che più che più che ricostruire il periodo dell'occupazione spagnola, Manzoni usa la storia per denunciare la dominazione austriaca. Comunque credo di coprirmi di vergogna quando in qualche festa finisco per ballare ubriaco con le braccia in alto, la camicia aperta e le mutande in testa, non quando parlo del sottotesto politico dei Promessi Sposi.

**** Personalmente non mi sento offeso per nulla. Sarò arrogante, ma non sono permaloso. Piuttosto, invece di incazzarti ogni volta perché tutti se la prendono con te, perché non discutiamo delle opinioni emerse in queste pagine, che mi sembrano molto più interessanti?
E allora Mozart?

Offline Cryu

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Re: [GTAIV] Della responsabilità del videogiocatore
« Risposta #73 il: 07 Mag 2008, 22:22 »
*Te la passo.
Per quanto potresti lavorare di gradevolezza dialettica. Sarebbe carino che chi interloquisce con te non si sentisse disprezzato come il leader di una multinazionale di turismo pedosessuale finanziatrice di conflitti nel terzo mondo.

**Ok, riformulo. Se GTA non ti divertisse ci giocheresti?
Ovvero, i vari sottotesti varrebbero la candela?
IMO no, perché in GTA la componente fun è stra-dominante, tant'è che siamo qui a parlare del resto in Theory mentre il grosso del pubblico su cui GTA è cucito non se ne cura minimamente.
In altri giochi, tipo chessò, Rez o Ico, il divertimento non è istanza di fruizione così predominante. O perlomeno, non per me che ho apprezzato i suddetti seppur divertendomici pochino.

*** i Romanzi Sposi sono un grande romanzo storico. Se vuoi alludere alla denuncia della dominazione o al trucco del manoscritto usa un lessico appropriato, altrimenti passi per pretenzioso proprio nel momento in cui stai biasimando l'ignoranza altrui.

**** Sollevato che non ti sia offeso. Mia intenzione era solo richiamarti al bon ton e a un esercizio di ascolto meno prevenuto. Per il resto, santa polenta, non mi pare che il mio contributo a questa discussione sia stato avaro.
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Offline GuK

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Re: [GTAIV] Della responsabilità del videogiocatore
« Risposta #74 il: 07 Mag 2008, 22:45 »
Il Cryu incazzato usa espressioni del tipo 'Ne ho piene le scatole' e 'Santa polenta'.
Grazie al cazzo che non ama GTA4!