Sulla discutibilità dei giochi à la FSW ho scritto prima di Ferruccio su Ring, proprio quando difendevo GTA come buon videogioco (allora non avevo ancora provato GTA: SA, che poi recensii severamente sullo stesso numero), a patto che fruito dai soli adulti. Così come ho lamentato eccome la gratuità del gore di Ninja Gaiden 2. O di Bioshock. Chi legge questo forum lo sa bene.
Ciò detto, ritengo sbagliate le obiezioni mossemi.
I genitori non sono onnipotenti.
Lo sappiamo benissimo: sono sempre gli ultimi a sapere le cose scomode sui figli. Gli si può nascondere di tutto. Senza contare che gli è tecnicamente impossibile valutare il contenuto integrale dei media fruiti dai figli, specie se relativi a tecnologie con cui hanno difficoltà generazionali.
Sfido chiunque di voi ad affermare di avere genitori che durante l'infanzia hanno vagliato ogni trasmissione, videogioco o fumetto con cui si dilettava.
ghigo dice che la famiglia deve inculcare dei valori, lasciando intendere che, una volta imbevuti di sani principi, i ragazzi siano impermeabili a qualunque contaminazione esterna. Ahimé è romanticismo. I desideri dei ragazzini sono violentemente imitativi. Chiunque mastichi qualche rudimento di antropologia fondamentale sa di cosa parlo. Compagni di scuola, TV e videogiochi esercitano una seduzione contro la quale gli insegnamenti e i divieti familiari possono poco.
L'esempio sarà sgradito ai più, ma secondo voi perché nelle chiese ci sono soprattutto anziani? Credete che non abbiano provato a trasmettere la fede ai loro figli? Di sicuro, ma in un mondo secolarizzato le nuove generazioni escono fisiologicamente laicizzate. Da sola, l'educazione familiare è strutturalmente in perdita.
Io non me la prendo con GTAIV. Esiste di peggio, specie su internet.
Semplicemente non ammetto che ci giochino i bambini e che i videogiocatori adulti siano indifferenti a ciò. Vanno su tutte le furie e gridano alla censura se un publisher elimina decapitazioni o croci capovolte per la commercializzazione occidentale di un gioco, ma di un bambino che si diverte a crivellare innocenti e investire puttane nulla gli cale.
Io non me la prendo con Rockstar. Non possiamo aspettarci che misure restrittive o di moderazione vengano proprio da chi vive del successo commerciale, soprattutto tra i giovanissimi, di questi contenuti. E' come aspettarsi che Berlusconi faccia una legge seria sul conflitto di interesse.
E' dall'industria nel suo insieme, specialmente dai consumatori, che deve muoversi qualcosa.
Invece il videogiocatore è sempre pronto a demandare ad altri le responsabilità. E' lì che sgomita sarcastico quando in TV si parla di videogiochi senza la sua competenza, salvo poi impegnare le sezioni OT dei forum declinando ignoranza e intolleranza a proposito di qualunque altro tema. Si fida del 99% di media di GTAIV su Game Rankings, dopodiché plaude Grillo che scende in piazza contro il "fascismo dell'informazione".
La disonestà intellettuale del videogiocatore è proverbiale, dacché nutre per la sua passione un rapporto così morboso e feticista da non ammettere nulla che possa metterla in discussione.
Mi sento dare dell'ipocrita. Ma io a un certo punto dico basta. Se per divertirmi devo estorcere il pizzo e uccidere a sangue freddo avversari innocenti e/o indifesi, allora preferisco non divertirmi. Non così.
Basta GTA. Niente The Darkness, anche se avevo adorato Riddick. Perché a 30 anni non strappo e non mangio il cuore di nessuno. La mia non è un'improvvisata crociata ideologica contro la violenza. I miei 2 giochi preferiti per PS2 sono MGS3 e SOTC, titoli profondamente violenti, ma altrettanto profondi nel mettere a tema questa violenza spendendo su di essa una parola non banale. Così non è violenza gratuita, ma MGS e Colossus sono gocce nell'oceano.
Non mi stancherò mai di ripeterlo: non esiste una sola forma di intrattenimento i cui prodotti di maggior successo sono incentrati sulla violenza gratuita. Solo i videogiochi. E tutto questo per i videogiocatori è normale, perché "i videogiochi sono questo".
Da utente adulto ritengo vergognoso che la mia passione consista nell'esercizio sistematico e compiaciuto del brutto.
E' vero, Ninja Gaiden è il mio gioco preferito. Il miglior sistema di lotta acrobatica simulata. Ma l'azione violenta è del tutto decontestualizzata, non rimanda e non si nutre di situazioni di degrado reali. Gli avversari sono mostri, al massimo ninja mascherati. La battaglia trasfigura in un balletto telecinetico. E se sbagli è game over. Il game over, cazzo, il vero baluardo educativo dei videogiochi. Se c'è una cosa che i VG hanno sempre insegnato è a non darsi mai per vinti. A riprovarci ancora e ancora, finché non ce la fai. Gli easy gamer non si rendono conto di che cosa vengono derubati. Loro e i loro figli, che coi videogiochi ci passeranno sempre più tempo, dato che sono l'intrattenimento del nuovo millennio. GTA una volta era difficile, oggi è più diseducativo che mai anche per questo motivo.
Il discorso di Ferruccio su mafia>A è in lampante contraddizione.
Si scaglia - giustamente - contro Vito Corleone accusandolo di fingere un codice morale, dopodiché elogia GTAIV perché presenta mafiosi con sfumature morali. Ma non ti rendi conto che è la stessa cosa? Niko non è un personaggio a metà tra il bianco e il nero, Niko è nero tanto quanto Corleone, e il fatto che ogni tanto blateri di lealtà dovrebbe farti incazzare come quando Corleone ciancia di droga. Entrambi sono efferati criminali che vivono di minacce, estorsioni e violenze. Niko sembra un mezzo buono perché il character design piacione di Rockstar fa di tutto per fartelo sembrare così, ma è un fottuto mafioso da carcere duro a vita. E io non voglio impersonarlo.
Io non credo che GTA istighi al crimine.
Perlomeno non in soggetti normali. Il criminale in erba troverà ispirazione altrove, se non in un videogioco. Su questo dissento radicalmente da Jack Thompson, personaggio macchiettistico e incompetente, ma che ha banalmente ragione quando si batte per evitare che migliaia di bambini americani giochino a GTA.
Quello che fa GTA è assuefare a meccanismi di controllo della realtà e di successo facile. Vedi una figa, te la scopi. Vedi una macchina, la rubi. Vedi uno che ti sta sul cazzo, gli spari. Per una mente giovane questo è doppiamente alienante.
E' alienante rispetto alla realtà, perché nel mondo super-competitivo di oggi il successo è tutto fuorché facile.
E' alienante rispetto all'onestà, perché quando vedi che non ce la fai, che soldi e figa non piovono dal cielo, allora ti inventi delle scorciatoie.
Senza contare l'ideologia pervasiva di tutto il mondo di GTA. Le donne sono oggetti di piacere, soldi e successo il valore più importante, la violenza un male necessario. E se qualcuno ti tocca è ora di fargliela pagare. Credete che nell'arco di un'esperienza estesa e avvolgente come GTA un bambino non subisca l'osmosi di questi concetti?
Questa non è la mia opinione di bacchettone, è quello che dicono educatori professionisti. Ma lo dice anche Peter Lyle, ex-giornalista di EDGE:
"The new pornography depicts people acting out another, murkier drive: people staving teeth in, ripping guts open, blowing brains out, and getting even with all those bastards... the old pornography was the fantasy of easy sexual delights in a world where sex was kept unavailable. The new pornography is the fantasy of easy triumph in a world where status competition has become so complicated."
Credo che ogni adulto abbia diritto a giocare GTA.
Credo che una sensibilità adulta non possa rimanere indifferente a certi contenuti negativi, più o meno espliciti, di GTA IV. Poi che ci giochi pure, turandosi il naso come me con il gore di Ninja Gaiden II, ma non mi si dica che è la stessa cosa.
Credo che l'industria dei videogiochi debba superare la più grande ipocrisia del panorama mediatico nel nostro tempo: i giochi diseducativi non si sconsigliano ai minori, si vietano.
Credo che debba esistere una critica adulta, indipendente e competente. Che non valuti solo il valore ricreativo di un videogioco, ma anche il suo contenuto mediatico. Senza farsi dettare gli articoli dai PR o dai lettori.
Credo sia facile trovare un'obiezione per tutto. La prima che ti viene in mente, così la coscienza è in cassaforte e può continuare tutto come sempre.
Ma credo che sia sbagliato.
PS: Wis ti voglio bene, anche se mi sa che te a parte gli action di VG mica ne capisci granché
PPS: Gunny, una volta che servi e che (forse) siamo d'accordo dove sei? Sì, da allora qualche idea l'ho cambiata