Ho smesso del tutto da quasi tre mesi dopo un primo tentativo tra classico numero ridotto e sigaretta elettronica (abbandonata dopo un paio di settimane). Dopo quindici anni dove al massimo sono rimasto senza fumare per tre giorni di seguito, una volta all'anno, durante l'influenza di stagione quando proprio, ma tipo proprio avevo la bronchite e 40 di febbre. Talmente irriducibile che ad esempio guardando la serie Lost, più che pensare di bombarmi la Kate, immaginavo come avrei fatto a procurarmi i pacchetti di sigarette una volta naufragato sull'isola. Cioè, il concetto di fumare talmente radicato da diventare La priorità, sempre, ogni attimo della giornata. Per quindici anni. Ovviamente molto a livello inconscio, un meccanismo che ho scoperchiato e compreso solo ora che ne sono uscito (ne sto uscendo).
Non so come funzioni. A un certo punto dopo aver incassato centinaia di battute su quanto faccia male il fumo, su quanto sia sbagliato, parole che scivolano via, ne bastano un paio per insinuare il dubbio, aprire una breccia e da lì iniziare ad uscirne. Soprattutto per capire la realtà. Nel mio caso una compagna di gioco che all'ennesima interruzione del multiplayer online per la mia pausa tabacco, mi ha semplicemente detto: "è ora che la smetti con quella merda". Giorni dopo passavo in questo forum con quel concetto dentro e ho pigiato istintivamente su questa discussione. Tra i tanti che ho letto mi ha colpito la semplicità del concetto "ogni giorno ti alzi e ti avveleni volontariamente". Di per se ovvio lol. L'avrò sentito migliaia di volte eppure in quel contesto è scattato qualcosa. Credo che quando arriva il momento, arriva e basta; è un attimo di lucidità, un punto chiaro nella fuliggine che una volta toccato mostra della trasparenza al di la del nero, mostra qualcosa che avevi dimenticato e che puoi riottenere, tra tutte la libertà, l'assenza di un bisogno.
La sto facendo lunga e non ho ancora finito, anche perché a questo punto sarei andato a fumare invece di continuare a scrivere, quindi in effetti lo smettere qualche controindicazione l'ha xD
Ahem, diciamo che le prime due settimane sono state difficili, ma la vera difficoltà l'ho patita tra il trentesimo e il quarantesimo giorno. Prima è come se fossi in una situazione straordinaria, tipo ricoverato all'ospedale o altri contesti dove non potevo fumare per cause di forza maggiore. In pausa temporanea. Ma a un mese, quando l'organismo ha iniziato a capire che lo stavo fottendo che da blando tentativo stava diventando una scelta definitiva, si è ribellato e ha iniziato a richiedere costantemente di riaccenderne una, almeno una, in maniera ossessiva. Soprattutto la notte, dopo la birra serale. Un tormento, giuro, per dieci notti ci sono stato male proprio fisicamente in quelle ore prima di addormentarmi. Però sapevo che sarebbe finito, sapevo che avrebbe smesso di richiedermi quelle cazzo di sigarette e ho resistito. Mi sarei sentito un coglione a buttar via i trenta giorni d'astinenza perché sapevo che una, solo una, avrebbe fatto riscattare tutto l'ambaradan d'accapo. Ed è ancora il concetto base che m'impedisce d'iniziare. Sapere che se ne tocco una butto via quanto ho ottenuto finora, perché una è la locomotiva delle altre treventimila che seguiranno (come dice il tizio del libro che funziona di cui sopra). Anche vero che più vado a vanti, più è facile resistere. Spariscono pian paino i momenti in cui avrei acceso, anche quelli notturni. E dopo diventa solo un pensiero, qualcosa di molto diverso dall'iniziale, per certi versi terribile, esigenza.
Oltre al fatto che sto meglio fisicamente. Nessun fumatore sa quanto realmente si stia facendo male, fino quando non smette e, superata la classica fase d'astinenza, scopre quanto si può stare meglio. È una condizione di "benessere" che non puoi immaginare da fumatore, mai, davvero. No, non ti ricordi come si sta quando non fumi, quando non devi stare appresso a quella esigenza. Oltre al fatto che in certi casi, a livello personale, influisce proprio sul modo di porsi, sul modo in cui si è, dall'essere più scontrosi, ansiosi, agitati con il meccanismo della nicotina in corso, al non esserlo affatto quando se ne esce. Ci si scopre diversi, in genere migliori, ma anche fosse no, di sicuro il non fumare non peggiora.
E fine, ora continuo a non fumare lol. Perdono per antipatico muro di parole che nei forum non si fa. Ci sarebbe ancora tutta la questione della mole di stronzate che ci raccontiamo quando si fuma e il modo in cui si guardano i fumatori da ex.fumatore, ma son cose che è bello scoprire da se, situazioni che non voglio spoilerare per lasciare il piacere della sorpresa a chi ci riuscirà a finirla dopo la nuova infornata di redenti che leggo in questi mesi xD
Spero di non riniziare, di non trovarmi nuovamente nella falsa convinzione che fumando le cose intorno a me diventino più sopportabili perché è una grande cazzata che mi sono raccontato per troppi anni e che, ripeto, si scopre tale solo quando si smette. E allora se vi capita, smettete, anche solo il concetto di sentirsi migliori per aver sconfitto una dipendenza nonostante nessuno pensasse ci sareste riusciti, anche solo per la possibilità che ci si senta effettivamente persone migliori; migliori senza la bocca che sa di merda o i vestiti puzzoni, migliori perché magari senza l'ansia da nicotina si resta in ballo in situazioni che altrimenti sarebbero impiegate nell'aspirare veleno, o qualsiasi roba piùpositiva perché, a prescindere, smettere di fumare potrebbe essere una delle migliori cose che potrete fare nella vostra vita di fumatori. Il punto è, per l'ennesima volta, che bisogna smettere per scoprirlo.