Autore Topic: A proposito del linguaggio videoludico  (Letto 3429 volte)

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Offline AIO

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A proposito del linguaggio videoludico
« il: 04 Feb 2008, 05:22 »
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Citazione
l'interattività è la base, ma non è tutto, e non è indipendente dalle altre parti.

Giusto, ma è anche prioritaria, perché il videogioco è prima esperienza interattiva, e poi multimediale.
Infatti, se è vero che film "senza trama" non sono film, un videogioco senza trama è comunque un videogioco.
Le sequenze "narrative" di cui parli fanno parte del linguaggio cinematografico, visivo; il linguaggio videoludico è cinestetico perché si esprime con "frasi" del tipo: "premi il tasto per saltare" "tieni d'occhio il tuo status" "qui si muore" etc.

Concludo con un'affermazione, a voi rilevarne i punti deboli:
"Il punto cardine del videogioco è l'interazione finalizzata al concetto di sfida"

Considero i videogames un'immane perdita di tempo, un veicolo di fuga dal reale, nonché un pericoloso generator

Offline Jello Biafra

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A proposito del linguaggio videoludico
« Risposta #1 il: 04 Feb 2008, 09:55 »
Il problema, credo, è che gli elementi narrativi nel videogioco sono abborracciati, maldestri, ingenui, evidentemente fatti da dilettanti allo sbaraglio. E ciò avviene in nove giochi su dieci. Per un Half Life o per un Dreamweb fatti bene, quanti Snatcher, Final Fantasy o MGS che sembrano scritti da un quindicenne ci sono?

Ovvero, va bene considerare la parte narrativa e non solo quella interattiva (fermo restando che per me la prima è la piu importante, anche perchè è quella che da al vg la sua particolarità, che lo differenzia dagli altri media), però questa parte narrativa nel 90% dei casi è una merdata ingnobile accompagnata, spesso, anche da un gameplay altrettanto ignobile.

Che poi considerare staccate le due componenti è pure sbagliato, o per lo meno è sbagliato in quei giochi che hanno bisogno di un supporto narrativo (in Tetris ovviamente che me ne faccio?).

Offline Giuseppedr

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A proposito del linguaggio videoludico
« Risposta #2 il: 04 Feb 2008, 20:38 »
Il linguaggio del videogioco? E' tutto qui:  "Press fire to play!"

Offline Cryu

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A proposito del linguaggio videoludico
« Risposta #3 il: 04 Feb 2008, 23:43 »
Che però lentamente si sta evolvendo in "press any button to win".
Storico della lingua, ecco cosa dovevo fare.
"non e' neppure fan-art, e' uno screenshot di un gioco, ci sono mesi e mesi di sudore di artisti VS uno scatto con un filtro instagram sopra."
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Offline AIO

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« Risposta #4 il: 05 Feb 2008, 09:28 »
"Interazione finalizzata al concetto di sfida"
"press any button to win"
 "Press fire to play!"

Interazione=press fire=press any button
Sfida=to play=to win

Sinonimi del medesimo assunto?

Considero i videogames un'immane perdita di tempo, un veicolo di fuga dal reale, nonché un pericoloso generator

Offline mog_tom

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A proposito del linguaggio videoludico
« Risposta #5 il: 05 Feb 2008, 11:45 »
CONTINUE?
V I D E O L U D D I C A | Sono solo due settimane, per far uscire gli ospedali dal collasso marzo 2020

Offline Xibal

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A proposito del linguaggio videoludico
« Risposta #6 il: 12 Feb 2008, 17:38 »
HL scritto bene, ed MGS da un quindicenne?
Ma i dialoghi li saltate tutti?
"Hai mai visto un italiano tirare i fili?"
"Solo in un teatro delle marionette" (Red Dead Redemption 2)

Offline Jello Biafra

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A proposito del linguaggio videoludico
« Risposta #7 il: 12 Feb 2008, 18:24 »
Citazione da: "Xibal"
HL scritto bene, ed MGS da un quindicenne?
Ma i dialoghi li saltate tutti?


Ovvio, quando sono ridicoli, loffi, ingenui, maldestri, noiosi, pretenziosi e *si, certo che li saltiamo.

Ho detto "fatto bene", non "scritto bene", e ce ne passa.

Offline MaxxLegend

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A proposito del linguaggio videoludico
« Risposta #8 il: 12 Feb 2008, 19:10 »
Citazione da: "Xibal"
HL scritto bene, ed MGS da un quindicenne?
Ma i dialoghi li saltate tutti?

MGS è al 95% aria fritta.
La sai la storia di Joaquin Cortez e di King Kong, no? =D
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ ^^^^ ^^^ ^^ ^
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Offline AIO

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A proposito del linguaggio videoludico
« Risposta #9 il: 12 Feb 2008, 20:33 »
Sigh. Maledette polemiche. :cry:

Citazione
"Il punto cardine del videogioco è l'interazione finalizzata al concetto di sfida"


Siete d'accordo con l'affermazione o la trovate in qualche modo sbagliata/insufficiente?

Considero i videogames un'immane perdita di tempo, un veicolo di fuga dal reale, nonché un pericoloso generator

Offline Xibal

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« Risposta #10 il: 12 Feb 2008, 22:40 »
Citazione da: "Jello Biafra"


Ho detto "fatto bene", non "scritto bene", e ce ne passa.

Visto che parli di componente narrativa, direi di no...
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Offline Xibal

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« Risposta #11 il: 12 Feb 2008, 22:44 »
Citazione da: "MaxxLegend"
Citazione da: "Xibal"
HL scritto bene, ed MGS da un quindicenne?
Ma i dialoghi li saltate tutti?

MGS è al 95% aria fritta.
La sai la storia di Joaquin Cortez e di King Kong, no? =D


Il 95% di qualsiasi attività artistica è aria fritta.
Eppur si muove...
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Offline Xibal

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« Risposta #12 il: 12 Feb 2008, 22:49 »
Citazione da: "AIO"
Sigh. Maledette polemiche. :cry:

Citazione
"Il punto cardine del videogioco è l'interazione finalizzata al concetto di sfida"


Siete d'accordo con l'affermazione o la trovate in qualche modo sbagliata/insufficiente?


La trovo insufficiente.
Il punto cardine del videogioco è semplicemente il gioco, a cambiare è solo il mezzo di messa in scena dello stesso.

E come tale, il gioco in se' non presuppone affatto come principio cardine la componente sfida, visto che, appunto, come dimostrato anche dalla stragrande maggioranza dei giochi in solitario dei bambini, esso si basa su delle messe in scena della sfida, non sulla sfida in se'.

Di fatto, una parte importante del gioco stesso, è fatto di autonarrazione di una storia, con gli elementi della quale si gioca a modificare gli elementi stessi.
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Offline the Wanderer

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A proposito del linguaggio videoludico
« Risposta #13 il: 10 Mar 2008, 11:28 »
Un gioco deve farti interagire con esso fornendoti il giusto senso di sfida e una giusta ricompensa e soddisfazione, ma può farlo in tanti modi: con la sua trama (e Metal Gear ci riesce alla grande, a tanti livelli di lettura differenti), con le "cose da fare" durante il tragitto (sparare, saltare, suonare eccetera) o con il caro (estinto) High Score. Imho.

Offline AIO

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« Risposta #14 il: 10 Mar 2008, 13:16 »
Citazione da: "Xibal"

E come tale, il gioco in se' non presuppone affatto come principio cardine la componente sfida, visto che, appunto, come dimostrato anche dalla stragrande maggioranza dei giochi in solitario dei bambini, esso si basa su delle messe in scena della sfida, non sulla sfida in se'.

Di fatto, una parte importante del gioco stesso, è fatto di autonarrazione di una storia, con gli elementi della quale si gioca a modificare gli elementi stessi.


Ma scusa, stai dicendo che i videogiochi si possono paragonare "alla stragrande maggioranza giochi in solitario dei bambini"?

Va bene per la messa in "scena della sfida" e la componente autonarrativa del videogioco, ma stai dicendo che un videogioco che non dia mai la possibilità di vincere o fallire in qualche cosa può essere comunque identificato come videogioco?

Che cos'ha la priorità, la sfida o l'autonarrazione?
A me la seconda sembra una conseguenza della prima.

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