Autore Topic: Storia del videogioco: troppo legata all'hardware?  (Letto 3270 volte)

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Offline AIO

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Storia del videogioco: troppo legata all'hardware?
« Risposta #15 il: 03 Feb 2008, 16:45 »
Sì sì, bravo, infatti volevo proprio dire che adesso le informazioni ce le avremmo e che vanno fatti dei bei lavori critici e di ricerca, ma checcazz, devo aprirlo subito il nuovo topic? Mi sa di sì!  :lol:

PS: Notare come sotto Mobygames ci sia scritto "the definitive resource for PC Games".
PC Games? Vabbé! :D

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Offline alterbang

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Storia del videogioco: troppo legata all'hardware?
« Risposta #16 il: 03 Feb 2008, 17:12 »
imageshack max! eccheccazzo!
edit: bràu xD

Offline MaxxLegend

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Storia del videogioco: troppo legata all'hardware?
« Risposta #17 il: 03 Feb 2008, 18:19 »
Citazione da: "Jello Biafra"
Citazione da: "MaxxLegend"

Ah ma dicevi il disco? (che tra l'altro credo che si scriva staccato)


Fun Culo. Si scrive attaccato! :)



Ahò, sulla copertina del disco è scritto staccato. Mi riferivo al caso specifico Iggypoppiano, non al termine di uso comune che generalmente si scrive attaccato, così come nel film di Hooper.

E poi Fun Culo a chi, scusa? =D
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Offline MaxxLegend

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Storia del videogioco: troppo legata all'hardware?
« Risposta #18 il: 03 Feb 2008, 18:23 »
Citazione da: "AIO"
....
Nel cinema ci si è da subito interrogati su cosa si volesse comunicare attraverso l'opera. Nel videogioco, no.
Nel cinema la comunicazione è visiva; nel videogame, è cinestetica e non necessita di una trama.
E' necessario capire il senso del videogioco, che per quanto complesso possa essere risiede nell'interazione, cosa che manca agli altri medium (in senso stretto).


Naturale, perché il videogioco è nato come media ludico, non espressivo
Solo in un secondo momento ha acquisito una sua dignità, in un lungo e tortuoso cammino che inizia dall'Interactive Fiction passando per le avventure grafiche, fino ad arrivare alla moderna concezione di videogioco cinematografico. E in quest'ultimo caso non so se sia davvero un bene.
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Offline Jello Biafra

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Storia del videogioco: troppo legata all'hardware?
« Risposta #19 il: 03 Feb 2008, 18:30 »
Citazione da: "MaxxLegend"
Citazione da: "Jello Biafra"
Citazione da: "MaxxLegend"

Ah ma dicevi il disco? (che tra l'altro credo che si scriva staccato)


Fun Culo. Si scrive attaccato! :)



Ahò, sulla copertina del disco è scritto staccato. Mi riferivo al caso specifico Iggypoppiano, non al termine di uso comune che generalmente si scrive attaccato, così come nel film di Hooper.

E poi Fun Culo a chi, scusa? =D


Si ma Iggy è sceso l'altra notte in casa mia in perfetta tenuta da SS e mi ha confidato che si scrive staccato.

Offline MaxxLegend

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Storia del videogioco: troppo legata all'hardware?
« Risposta #20 il: 03 Feb 2008, 18:33 »
Citazione da: "Jello Biafra"
Citazione da: "MaxxLegend"
Citazione da: "Jello Biafra"
Citazione da: "MaxxLegend"

Ah ma dicevi il disco? (che tra l'altro credo che si scriva staccato)


Fun Culo. Si scrive attaccato! :)



Ahò, sulla copertina del disco è scritto staccato. Mi riferivo al caso specifico Iggypoppiano, non al termine di uso comune che generalmente si scrive attaccato, così come nel film di Hooper.

E poi Fun Culo a chi, scusa? =D


Si ma Iggy è sceso l'altra notte in casa mia in perfetta tenuta da SS e mi ha confidato che si scrive staccato.

Ah beh, allora.. =D
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Offline AIO

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Storia del videogioco: troppo legata all'hardware?
« Risposta #21 il: 03 Feb 2008, 18:42 »
Citazione
Naturale, perché il videogioco è nato come media ludico, non espressivo
Solo in un secondo momento ha acquisito una sua dignità, in un lungo e tortuoso cammino che inizia dall'Interactive Fiction passando per le avventure grafiche, fino ad arrivare alla moderna concezione di videogioco cinematografico. E in quest'ultimo caso non so se sia davvero un bene.

Ahia no, stiamo sempre ricercando l'espressione negli elementi di supporto e contorno del videogioco, ma non nell'interazione.
La caratteristica obbligatoria per un film è raccontare degli eventi in successione visiva; nel 99% dei casi, una storia (anche nei documentari o negli esperimenti più surreali.
Il videogioco non ne ha bisogno, non solo perché di fatto "è un media ludico", ma semplicemente perché ha la caratteristica obbligatoria di essere interattivo, non di raccontare qualcosa.
Ed è proprio nell'interazione che va ricercata la sua forma di comunicazione e di espressione che è molto più simile al ruolo dell'attore che recita un copione, piuttosto di uno spettatore seduto in poltrona.

Come al solito viene da andare OT ma i luoghi e i momenti di confronto sul tema sono così pochi che tanto vale approfittarne.  :wink:

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Offline ferruccio

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Storia del videogioco: troppo legata all'hardware?
« Risposta #22 il: 03 Feb 2008, 21:01 »
Ci sarebbero tantissime cose da dire e spunti su cui ragionare. Però dico solo una cosa: attenzione a catalogare come secondario il "contorno" (storia, grafica etc.). Questa concezione da videogiocatori hardcore poteva avere senso nel periodo dei "film interattivi", nella prima metà degli anni novanta, in ci si doveva difendere dall'oscena moda dei non-giochi, ma oggi è decisamente fuori luogo.
La base di gioco, anzi, direi di giocattolo, deve esserci in ogni videogioco e deve essere solida. Però ciò non vuol dire che una buona storia, o un buon art design non influenzi il gioco. Un gioco con una buona storia è migliore di uno con una storia pessima, a parità di gameplay. Anzi, a volte il modo in cui si alternano gioco e storia dà un valore particolare al gioco stesso. Ad esempio, Heavenly Sword ha una buona base da beat'em up/action, ma grazia alla bellissima storia, a mio parere è complessivamente un gioco molto più bello di God of War, che ha un gameplay probabilmente migliore ma un'ambientazione e una trama abbastanza inutili.
Non considerare a priori il valore della trama, della grafica, del sonoro, dell'art design, solo perché non fanno parte del "nucleo" del videogioco come medium, sarebbe come non considerare recitazione, colonna sonora, fotografia in un film. Ovvero: l'interattività è la base, ma non è tutto, e non è indipendente dalle altre parti. E negli ultimi anni io vedo sempre più un equilibrio fra queste varie parti, senza che l'interattività venga sacrificata. Anzi.


Disclaimer: Attenzione, il videogioco è tante cose. Il discorso che ho fatto qui sopra non è si può certo applicare a qualsiasi videogioco. Non ditemi che Mario Galaxy è bello anche se non ha trama, perché non l'ho mai negato. Il fatto è che il videogioco ha una varietà sconosciuta a qualsiasi altro medium, con cui forse solo il libro può rivaleggiare. Fra un manageriale di calcio, un'avventura grafica e uno sparatutto ci sono differenze tali che è quasi strano definirli sotto la stessa categoria.
E allora Mozart?

Offline mog_tom

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Storia del videogioco: troppo legata all'hardware?
« Risposta #23 il: 03 Feb 2008, 22:59 »
Ah, per me il videogioco non ha mai avuto problemi di dignità. la sua diversità (e il suo diritto all'autonomia) rispetto alle altre forme espressive l'ha avuta sin dal primo monocromatico vagito. È nato un pargolo che sa fare cose diverse dagli altri, è giusto stare a non creargli complessi sin dalla nascita, non vi pare?

Il discorso Storia del Videogioco è potenzialmente croccante, anche qualora si vada a voler congiungere la conservazione dei media (roba barbosa) coi videogiochi (roba divertente). Simpatici problemi arrivano dalla natura informatica del videogioco stesso: la deperibilità dei supporti porterebbe il buon senso a voler catalogare e preservare innanzitutto il codice, nella forma più neutra e riproducibile possibile. Ma quale versione archiviare di Tetris? Il codice originale su Electronica 60, ammesso che si trovi ancora? Il sorgente della popolarissima versione Game Boy? Boh! Mah!
V I D E O L U D D I C A | Sono solo due settimane, per far uscire gli ospedali dal collasso marzo 2020

Offline MaxxLegend

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Storia del videogioco: troppo legata all'hardware?
« Risposta #24 il: 03 Feb 2008, 23:17 »
Citazione da: "mog_tom"
Ah, per me il videogioco non ha mai avuto problemi di dignità. la sua diversità (e il suo diritto all'autonomia) rispetto alle altre forme espressive l'ha avuta sin dal primo monocromatico vagito. È nato un pargolo che sa fare cose diverse dagli altri, è giusto stare a non creargli complessi sin dalla nascita, non vi pare?

Il discorso Storia del Videogioco è potenzialmente croccante, anche qualora si vada a voler congiungere la conservazione dei media (roba barbosa) coi videogiochi (roba divertente). Simpatici problemi arrivano dalla natura informatica del videogioco stesso: la deperibilità dei supporti porterebbe il buon senso a voler catalogare e preservare innanzitutto il codice, nella forma più neutra e riproducibile possibile. Ma quale versione archiviare di Tetris? Il codice originale su Electronica 60, ammesso che si trovi ancora? Il sorgente della popolarissima versione Game Boy? Boh! Mah!

Semplice: tutti.
Cmq quando parlavo di "dignità" ovviamente mi riferivo a come appare il VG agli occhi dei profani. Però a ben pensarci, nonostante gli enormi cambiamenti (proprio non me la sento di parlare di evoluzione) molti restano coi loro bei paraocchi..
Se l'umanità non fosse sul'orlo dell'estinzione (e se l'Italia non fosse sul ciglio del baratro economico-sociale), direi che tra 10 anni la situazione potrebbe essere diversa, con le nuove generazioni finalmente alle redini.. alle redini di cosa però, non ci è dato sapere.
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« Risposta #25 il: 04 Feb 2008, 05:24 »
Che palle: mi sono svegliato stanotte e non sono più riuscito ad addormentarmi. Siccome continuavo a menarmela mentalmente sul post di Ferruccio, tanto vale sgravarmi della cosa, ma è necessario aprire un nuovo topic.

Intanto dico a Ferruccio:
nessuna concezione da videogiocatore hardcore, stavo parlando di priorità.
Avrei dovuto aggiungere pure io un disclaimer: non ditemi che i fattori multimediali del videogame non lo influenzino, perché non l'ho mai negato.

E qui proseguo il discorso: http://www.tfpforum.it/viewtopic.php?t=16181

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