Finito ieri sera il terzo capitolo, poi di corsa, come un buon nerd (e sempre senza figa) a vedere a Rubiera (paesello vicino Reggio Emilia) i cerchi nel grano apparsi nel campo di un redneck, temevo una Giacobbata ed infatti...^^
http://www.youtube.com/watch?v=DB3wSNrw354Cosa c'entra tutto questo direte voi ?
Beh, non molto a dirla tutta, ma una cosa sicuramente la dimostra :
Alan Wake, pur essendo un gioco godibile, non è riuscito a costruire una atmosfera horror/thriller sufficentemente valida o scary da constringermi a rimandare la mia gita notturna, all'improbabile ricerca di un campo segnato dai "visitatori".
Ora voi potreste dire, a parte ovviamente obiettare sulla mia sanità mentale, in continua e lenta decrescita e specialemente al sabato sera :
"Beh ma davvero pretendi di restare spaventato/inquietato/avere paura anche dopo ti sei fatto un survival-horror" 
Certo, valuto il prodotto anche in base alle tracce che lascia (a volte inconsapevolmente) dentro di me, come un'opera filmica (una buona opera filmica) che lascia nello spettaore una scia, un percorso, un residuo, così voglio che i survival horror che mi gioco e che "mi vivo" arrivino in profondità, in maniera sottocutanea, che siano in grado davvero di muovermi pensieri (sciocchi ed infantili se volete) o ciònondimeno farmi sobbalzare sulla sedia o addirittura spingermi al famigerato "PAUSE"
Ma che ci devo fare ?
Adoro avere paura, ed adoro avere il battito accelerato, sperare che quella dannata porta si apra, e che quel rumore, quel grido non preannunci niente di grosso in avvicinamento e mi piacerebbe pure pensare ad un vitality sensor non in mano a Nintendo.
Proprio poco prima di iniziare Alan Wake mi stavo concentrando su Silent HIll 4, gioco vituperato ed offeso dalla stragrande maggiornaza dei silenthilliani, gioco che doveva essere "altro" a sentire alcuni, e dunque un mero ripiego di konami, che continua pure adesso ad attuare le sue laide strategie di reindirizzazione...ma non è questo il punto,
In realtà Silent Hill 4 è il motore della paura, della suspance, dell'inquieto.
E' un film di Pupi Avati (in particolare l'area delle prigioni dei corpicini grigi..)
Credo, escluso Siren, di non aver mai avuto così tanta nostalgia della luce accesa da quando ho iniziato a giocare a SH4.
C'è moltissimo da dire su questo titolo e questa non è la sede adatta, inoltre sto ancora cercando di capirci dentro qualcosa, ma è talmente kafkiano, talmente geniale l'idea, la narrazione che Suguru Murakoshi o è dio o è Baphomet.
Giocare ai survival horror con classe (come dico io) d'altronde centra ben poco con il numero dei poligoni, la giocabilità, il gameplay etc.
Se dovessimo basarci sugli aspetti oggettivi/qualitativi dei survival-horror è ovvio che sarebbero "validi" pochissimi esponenti del genere di cui è inutile fare ancora una volta i nomi.
Il giocatore di survival-horror deve riuscire ad astrarsi da questi aspetti superficiali e scavare in profondità nell'opera, non si tratta di erigere a capolavoro una ciofeca e nemmeno battagliare sui forum della "indubbia validità dell'opera" ma semplicemente di lasciari travolgere dai pensieri
mentre gioca, e magari pensare che a volte il suggerito, il mezzo celato è più spaventoso di qualunque colpo di scena, di qualunque aberrazione
del genoma umano dell'Umbrella.
Ricordo ancora il videogioco di RINGU per Dreamcast, non si vedeva una mazza (o quasi) ma era dannatamente inquietante.
http://www.youtube.com/watch?v=Rphx550e52w&translated=1E così lo è stato (per le prime 4-5 sessioni di gioco) Cursed Mountain, titolo raffinato imho ma troppo vincolato da un sistema di gameplay e contolli osceno.
Ok basta mi fermo, evidentemente sdraiarmi nel crop-circle ieri notte non ha sortito gli effetti desiderati, andare sempre OT.
Alan Wake è un bufala.
sennò manco mi muovevo dalla mia postazione di controllo.