Autore Topic: Il videogioco, i media, la crisi (?).  (Letto 4233 volte)

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Offline Mr.Yo

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Il videogioco, i media, la crisi (?).
« Risposta #15 il: 19 Gen 2008, 03:26 »
Citazione da: "master of puppets"
Si ho visto un paio di filmati su you tube di Garouden Breakblow, peccato che la qualità non sia eccelsa anche se sembra interessante. Mi piacerebbe provarlo, comunque. Ho fatto una rapida ricerca su altri forum e i pareri sono discordanti.
Grazie per le informazioni.

Ti posso dire che è piaciuto molto sia a miei amici casualoni (con ovvio abbinamento alcoolico :P) un po' per la violenza gratuita, un po' per il nuovo modo di giocare un picchiaduro, sia a miei amici che vanno sempre in cerca di primizie.
Se hai la possibilità di provarlo, fallo. Se vuoi sapere altro chiedi (anche via MP, nessun problema).

Offline Luv3Kar

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Il videogioco, i media, la crisi (?).
« Risposta #16 il: 19 Gen 2008, 05:19 »
Citazione da: "Mr.Yo"

GT è sempre stato il clone di sé stesso, solo più bello, più elegante, più feticista sin dal secondo episodio su PS1, non vedo la novità. Eppure è uno dei giochi di maggior successo (e qualità) di sempre.


Questo è un esempio emblematico. Il primo GT ha creato un genere, e poi si è fermato lì. Nel frattempo, i Turn 10 nel giro di due anni e con due episodi hanno creato un franchise che incorpora tutte le innovazioni che gli appassionati di GT chiedevano da 10 anni a Polyphony e che non hanno mai ricevuto. Forza Motorsport è sicuramente più grezzo di un GT nella "confezione", ma molto più coraggioso, complesso e innovativo. E' un prodotto che ha fatto progredire un genere, cosa che GT non fa dal suo primo episodio.

Questo è applicabile a gran parte del software giapponese. Sono fermi ad un certo ventaglio di generi, e ricamano al loro interno con nuove interpretazioni e qualche modifica a concept granitici. Sono geniali variazioni sul genere, ma sempre tali restano. Nel frattempo in Occidente si è sperimentato in lungo e in largo con l'online, la fisica, ambienti di gioco ampi e il loro sfruttamento al servizio del gameplay. Il genere free roaming è nato grezzo e maldestro, poi si è evoluto, ha iniziato a sfruttare la sua verticalità, si sono affinati i sistemi di controllo per sfruttarlo in ambito platfrm adventure (vedi Assassin's Creed), e così via. LittleBigPlanet e Burnout Paradise si avventurano nel social gaming online, o gaming 2.0, per dirla con uno slogan. UT3 porterà il modding su console. E tutti gli sviluppatori che hanno reso possibile queste cose, e che tengono lezione ai propri colleghi al GDC, dovrebbero inginocchiarsi sotto alla scrivania di un team giapponese che ha unito le meccaniche paleocristiane di un JRPG a quelle di una simulazione di appuntamenti, il genere che ha inventato il sistema di controllo a una mano sola? Mentre tutti i principali sviluppatori giapponesi, Nintendo a parte, dichiarano ad ogni giornale del pianeta "siamo nella merda"?

Tra l'altro mi sembra che parli di te stesso e di altri appassionati come di "nippofili". Non sarete mica come gli orientalisti del cinema, che guardano solo nel loro giardino e giudicano ogni opera dal passaporto?
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Offline AIO

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Il videogioco, i media, la crisi (?).
« Risposta #17 il: 19 Gen 2008, 10:27 »
Uuuh, oriente VS occidente clash, cosa mi stavo perdendo!  :o

Vabbe', qua c'è anche troppa carne al fuoco.
Se è vero che c'è crisi di idee e/o concetti innovativi, non è tanto questione di  Giappone/non Giappone: il mercato non riesce a far fronte a vari problemi e cambiamenti (pirateria, distribuzione digitale, questioni di target, censure, menate varie) e quindi tende a rinchiudersi.

Le genialate provengono da autori affermati o da studios interni; un autore sconosciuto o un team indipendente potrebbe anche avere un concept innovativo e creativo al massimo, ma ragazzi, chi glieli dà i soldi per competere sulle piattaforme di ultima generazione?

Vero è che se guardiamo al di là del mainstream l'indie gaming promette bene (ed è di matrice tendenzialmente occidentale: Darwinia, Aquaria, etc).

Come al solito mi rivolgo verso la Mecca del VG pregando che i videogiocatori, sempre di più, smettano di esigere il top della tecnologia dal videogioco, in modo da permettere agli sviluppatori di valorizzare anche "il resto" (ossia gli aspetti fondamentali del videogioco).

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Offline MaxxLegend

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« Risposta #18 il: 19 Gen 2008, 11:51 »
Citazione da: "Mr.Yo"
Citazione da: "MaxxLegend"
Quoto il Ferruccio, a parte rarissimi casi, le inovazioni nei titoli jap si limitano a lievi varianti rispetto a formule base stantìe.
Seguono tutti il trend perché certi del ritorno economico, ma non si rendono conto che stanno andando verso la rovina.

La situazione Wii/Ds poi è particolare: tanti sviluppatori (e per fortuna non tutti) invece di impegnarsi producono giochini dal costo di sviluppo irrisorio certi di far soldi a palate per via dei "gimmick" insiti nell'hardware stesso. Cattive notizie cari miei: la pacchia sta per finire.

A parte il quotare chi ha la tua stessa idea :P hai provato, per esempio i titoli che ho citato sopra? Quante centinaia di titoli giapponesi hai provato negli ultimi anni per dire che fan tutti schifo o che sono semplici varianti basati su formule stantie?

Gioco in media 50-60 titoli l'anno, vecchi e nuovi, orientali e occidentali, sia per scriverne che per puro piacere personale. Non dico di essere onniscente, ma qualcosa ne saprò. Nell'ultimo anno, gli unici giochi jappo che mi hanno fatto esclamare "oh cazzo!" al pari di un Portal o di un Half-Life sono stati Mario Galaxy e Global Defence Force. Ed entrambi non è che siano particolarmente innovativi.
Cmq i JRPG non li tocco nemmeno con un palo di 5 metri, a meno di non essere costretto a farlo.

Quelli esposti da me e ferruccio più che opinioni sono fatti, poi se i nippo-fanboy dissentono.. è anche normale.
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« Risposta #19 il: 19 Gen 2008, 13:20 »
Succede. Anzi, ora viene il bello. Ci sarà richiesta di menti occidentali, si oserà di più, si mischierà di più, si faranno strani e bellissimi passi in avanti.

Oppure si morirà, e l'eredità (anche di gente, e di sapere) verrà accolta altrove ed amata, vista la sua fondamentale importanza.
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Offline MaxxLegend

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« Risposta #20 il: 19 Gen 2008, 13:25 »
Citazione da: "mog_tom"
Succede. Anzi, ora viene il bello. Ci sarà richiesta di menti occidentali, si oserà di più, si mischierà di più, si faranno strani e bellissimi passi in avanti.

Oppure si morirà, e l'eredità (anche di gente, e di sapere) verrà accolta altrove ed amata, vista la sua fondamentale importanza.

Ma i jappo già si rivolgono (con successo) alla manovalanza occidentale, vedasi i tre Metroid Prime, l'ultimo Silent Hill ed i vari titoli occidentali pubblicati da Sega (ad esempio gli ottimi Crush e Condemned).
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« Risposta #21 il: 19 Gen 2008, 13:41 »
Sì, ma io intendo sviluppo pesantemente ibrido, noi a stretto contatto con loro, senza forzature. Fare le cose insieme.

Io posso anche affermarlo, ma ogni singola limatura imposta al primo Metroid Prime da Nintendo è stata incredibilmente perfetta e emblematica di un trionfo del gioco shintoista che una mente Texana non avrebbe mai potuto partorire?
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« Risposta #22 il: 19 Gen 2008, 13:52 »
Citazione da: "mog_tom"
Sì, ma io intendo sviluppo pesantemente ibrido, noi a stretto contatto con loro, senza forzature. Fare le cose insieme.

Io posso anche affermarlo, ma ogni singola limatura imposta al primo Metroid Prime da Nintendo è stata incredibilmente perfetta e emblematica di un trionfo del gioco shintoista che una mente Texana non avrebbe mai potuto partorire?

Mecojoni.
Stiamo parlando di game design o di millenari riti orientali alla Project Zero? =D
Beccate 'sto monaco shintoista vah. Che porta pure sfiga:


Scherzi a parte, l'approccio orientale al game design è encomiabile, ma se non viene supportato da publisher pronti a finanziare roba fresca, è tutto un cazzo.
Se i jappo venissero a lavorare da noi sarebbe un'ottima cosa, ma ahimé è una società molto chiusa la loro.
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Offline Luv3Kar

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« Risposta #23 il: 19 Gen 2008, 13:57 »
Citazione da: "mog_tom"
Sì, ma io intendo sviluppo pesantemente ibrido, noi a stretto contatto con loro, senza forzature. Fare le cose insieme.

Io posso anche affermarlo, ma ogni singola limatura imposta al primo Metroid Prime da Nintendo è stata incredibilmente perfetta e emblematica di un trionfo del gioco shintoista che una mente Texana non avrebbe mai potuto partorire?


Sarebbe interessante, ma non so quanto sia fattibile che un game designer americano o europeo possa essere messo in un ruolo di rilievo all'interno di un grosso team nipponico. Magari è già successo, non saprei, ma considerando il loro orgoglio e la chiusura del loro mondo lavorativo rispetto agli stranieri, non mi immagino molto una situazione del genere.
Al massimo molti bravi sviluppatori nipponici potrebbero emigrare, ma non sarebbe la stessa cosa.
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« Risposta #24 il: 19 Gen 2008, 14:30 »
Citazione
Scherzi a parte, l'approccio orientale al game design è encomiabile, ma se non viene supportato da publisher pronti a finanziare roba fresca, è tutto un cazzo.


Eh, ma come dicevo non che questo sia un problema del solo Giappone.

Citazione
Se i jappo venissero a lavorare da noi sarebbe un'ottima cosa, ma ahimé è una società molto chiusa la loro.

O viceversa, come dice Mog Tom.
Mii, avevo appena postato nel topic di No More Heroes il fatto che Suda vorrebbe lavorare con Eric Chahi! Seee, bei sogni....
A me basterebbe veder lavorare Chahi...  

PS: Bisognerebbe vedere se Chahi ha voglia di lavorare con lui!  :lol:

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« Risposta #25 il: 19 Gen 2008, 16:11 »
Davvero, non potremo un giorno non lavorare assieme in maniera massiccia. Ci completiamo a vicenda qualora a noi manchino le intuizioni e a loro la manodopera talentuosa, o il contrario.

Diversi non giapponesi hanno già scritto la storia del gioco giapponese, eh, basti pensare a Final Fantasy e a StarFox.

Forse India, Cina, Corea e le altre emergenti se ne accorgeranno molto prima, ma il bastione cadrà.
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« Risposta #26 il: 19 Gen 2008, 23:58 »
Citazione da: "Luv3Kar"
Questo è un esempio emblematico. Il primo GT ha creato un genere, e poi si è fermato lì. Nel frattempo, i Turn 10 nel giro di due anni e con due episodi hanno creato un franchise che incorpora tutte le innovazioni che gli appassionati di GT chiedevano da 10 anni a Polyphony e che non hanno mai ricevuto. Forza Motorsport è sicuramente più grezzo di un GT nella "confezione", ma molto più coraggioso, complesso e innovativo. E' un prodotto che ha fatto progredire un genere, cosa che GT non fa dal suo primo episodio.

Yamauchi è un perfezionista, e questo è il suo modo di fare. Ogni GT sarà più bello, avrà una fisica migliore, avrà una AI più adeguata, avrà modelli di autoveicoli sempre più dettagliati, piste sempre più simili alle controportai reali e così via. E' proprio questo Gran Turismo, fino ad ora, perlomeno (io non metto MAI la mano sul fuoco per nulla).
Citazione da: "Luv3Kar"
Questo è applicabile a gran parte del software giapponese.

Ecco, qui mi trovi totalmente in disaccordo. A parte Polyphony, quale altra azienda ha tutta questa libertà contrattuale? Chi altri da un solo titolo più un eventuale spin off (vedi prologue) può vivere per tutta una generazione, garantendo vendite per cifre da capogiro? Io penso proprio che la situazione Polyphony sia unica nel suo genere.
Citazione da: "Luv3Kar"
Sono fermi ad un certo ventaglio di generi, e ricamano al loro interno con nuove interpretazioni e qualche modifica a concept granitici. Sono geniali variazioni sul genere, ma sempre tali restano.

No. Non ci siamo, non è vero. Che genere sarebbe il sopracitato Contact? Che genere è Odin Sphere? E di nuovo, perché le innovazioni continue, i continui esperimenti che sono presenti nei generi più consolidati non vanno considerati? Perché in occidente non sono mainstream? Io continuo a vedere due pesi e due misure.
Perché a Rock Band basta avere una modalità multiplayer diversa, pur mantenendo un gameplay ultradecennale invariato, per fregiarsi di titolo "assolutamente innovativo" a dispetto di un Dj Max Portable 2, che ha cambiamenti ben più radicati nel gameplay?
Perché Guitar Hero è un gioco kult e nessuno conosce Beatmania IIDx (spaventati cercando quanti filmati ci sono su youtube proveniente da tutto il mondo)?
Io non nego l'evoluzione e le innovazioni del gaming occidentale, come non mi nego il piacere di giocarlo, anche considerando titoli che di innovazione hanno ben poco, ma che si lasciano giocare comunque con piacere.
Citazione da: "Luv3Kar"
Nel frattempo in Occidente si è sperimentato in lungo e in largo con l'online, la fisica, ambienti di gioco ampi e il loro sfruttamento al servizio del gameplay. Il genere free roaming è nato grezzo e maldestro, poi si è evoluto, ha iniziato a sfruttare la sua verticalità, si sono affinati i sistemi di controllo per sfruttarlo in ambito platfrm adventure (vedi Assassin's Creed), e così via. LittleBigPlanet e Burnout Paradise si avventurano nel social gaming online, o gaming 2.0, per dirla con uno slogan. UT3 porterà il modding su console.

Non ho mai negato che in occidente si esperimenti.
Citazione da: "Luv3Kar"
E tutti gli sviluppatori che hanno reso possibile queste cose, e che tengono lezione ai propri colleghi al GDC, dovrebbero inginocchiarsi sotto alla scrivania di un team giapponese che ha unito le meccaniche paleocristiane di un JRPG a quelle di una simulazione di appuntamenti, il genere che ha inventato il sistema di controllo a una mano sola?

Ecco, Persona 3 immagino tu non l'abbia nemmeno visto. Perché trai conclusioni del tutto inesatte. Perché parlarne male? Questo è quello che continuo a vedere. E' giapponese, non ne parlano molto i media occidentali (curiosamente quelli che ne parlano ne parlano da bene - a molto bene - a splendidamente, dai un'occhiata per esempio su http://www.gamerankings.com/htmlpages4/932312.asp), quindi a priori è sempre la solita solfa. Non è proprio quello che vado sostenendo dagli inizi?
Comunque voglio spiegarti come funziona, di modo che tu stesso possa farti un'idea di quanta innovazione ci sia. E di quanto poco "stessa solfa" sia.
Persona 3 (oltre a tutta una serie di caratteristiche proprie che lo distinguono fermamente dai precedenti) introduce la feature definita "Social Link". Durante lo svolgersi della trama hai diverso modo di interagire con tutta una serie di personaggi, i quali possono fornire delle subquest o avere uno o più scambi di battute / situazioni col protagonista.
Lo svolgimento dei dialoghi, delle situazioni o delle subquest può portare a ulteriori sviluppi  che a loro volta hanno il fine ultimo di creare o rafforzare i "Social Link" (un'amicizia, una rivalità, il rispetto, e vari tipi di sentimenti che possono scaturire tra i personaggi in questione). A ogni personaggio corrisponde una carta dei tarocchi che influisce direttamente sulle capacità e sulle abilità dei demoni affetti dal quel tarocco particolare, e che possono essere evocati sparandosi in testa.
A differenza dei comprimari, il protagonista è l'unico in grado di evocare differenti demoni (ed è possibile anche evocare un diverso demone a turno), motivo per il quale il tatticismo del gioco non prevede buon esito dalle giocate "alla Carlona".
Per poter evocare nuovi demoni ci sono due possibilità, e in entrambi i casi il livello di Social Link corrispondente ha la sua importanza. Il primo metodo è quello di ottenerli a seguito di una vittoria, dopo la quale in determinate condizioni viene proposto il gioco delle tre carte (a numero variabile); le carte possono fornire esperienza extra, denaro extra, un rimpinguamento salutare, o un nuovo demone.
L'altro metodo consiste nel recarsi nella "camera di velluto", una stanza che si trova tramite un varco dimensionale visibile solo al protagonista. In questa stanza sono possibili tutta una serie di azioni e l'interazione con due personaggi distinti (...). Nella "Velvet Room" è possibile fondere i demoni per ottenerne di differenti, con il limite imposto dal livello del protagonista e con particolari bonus sia imposti dalle caratteristiche proprie dei demoni da fondere, sia in base al tarocco corrispondente ai "Social Link" stabiliti, con variazioni a seconda della "forza" del "Social Link" in questione.
PS: ho parlato di demoni, ma non sarebbe esatto. Diciamo che mi semplifica la spiegazione ^__^.
PPS: sono circondato da mille distrazione per cui potrei non essere stato chiaro, nel caso chiedo venia e chiedimi pure delucidazioni.
Citazione da: "Luv3Kar"
Mentre tutti i principali sviluppatori giapponesi, Nintendo a parte, dichiarano ad ogni giornale del pianeta "siamo nella merda"?

Si lamentano perché sono diventati incapaci? ...
Citazione da: "Luv3Kar"
Tra l'altro mi sembra che parli di te stesso e di altri appassionati come di "nippofili". Non sarete mica come gli orientalisti del cinema, che guardano solo nel loro giardino e giudicano ogni opera dal passaporto?

Feeeeeermo lì :D
Non ho detto che l'ultimo gioco di Pachinko "spakka i k**i" a tutta la produzione occidentale. O che il gioco del DS dove "importuni" col pennino delle minorenni per scoprire se siano o meno streghe (!!! non ricordo il nome, ma vi giuro, esiste e lo vendono con tranquillità anche i vari siti di import), sia la rivelazione ludica del millennio. Sto parlando di giochi perfettamente adatti al palato occidentale. E tra i giochi che ho gradito ultimamente c'è sia Bioshock ("seguito" di System Shock, FPS che ho apprezzato più per l'atmosfera che per altro), sia Wipeout Pulse (ennesimo seguito del capostipite per PS1, cambiamenti quasi zero, ma per me imprescindibile).

Io sostengo fondamentalmente due cose:

- buoni giochi e innovazioni si trovano sia in occidente, sia in oriente.
- i media occidentali sono troppo impegnati (...) con la produzione occidentale per considerare la produzione orientale a meno che questa sia foraggiata da sponsorizzazioni di rilievo, o in determinati casi fortuiti. Ma davvero i gravissimi fatti accaduti ultimamente nel mondo della stampa internazionale non vi hanno neanche "coricato il pelo"?

Offline Mr.Yo

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« Risposta #27 il: 20 Gen 2008, 00:16 »
Citazione da: "MaxxLegend"
Gioco in media 50-60 titoli l'anno, vecchi e nuovi, orientali e occidentali, sia per scriverne che per puro piacere personale. Non dico di essere onniscente, ma qualcosa ne saprò. Nell'ultimo anno, gli unici giochi jappo che mi hanno fatto esclamare "oh cazzo!" al pari di un Portal o di un Half-Life sono stati Mario Galaxy e Global Defence Force. Ed entrambi non è che siano particolarmente innovativi.

Ferruccio invece sostiene che Mario Galaxy lo sia eccome. Siamo sicuri non sia una questione soggettiva che state tirando in ballo? :D
Citazione da: "MaxxLegend"
Cmq i JRPG non li tocco nemmeno con un palo di 5 metri, a meno di non essere costretto a farlo.

Guarda, sulle questioni di gusto non si discute, sarebbe da idioti farlo. Però intavolare un discorso sull'offerta orientale saltando a pié pari uno dei loro generi più prolifichi non è così geniale. :)
Citazione da: "MaxxLegend"
Quelli esposti da me e ferruccio più che opinioni sono fatti, poi se i nippo-fanboy dissentono.. è anche normale.

Il fatto che siate già in forte disaccordo su SMG, non ti fa suonare un campanellino che suggerisce che invece le vostre siano solo opinioni dettate da gusti e aspettative personali (anche considerato che "sostenete" lo stesso discorso)?

Offline Mr.Yo

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« Risposta #28 il: 20 Gen 2008, 00:40 »
Citazione da: "AIO"
Le genialate provengono da autori affermati o da studios interni; un autore sconosciuto o un team indipendente potrebbe anche avere un concept innovativo e creativo al massimo, ma ragazzi, chi glieli dà i soldi per competere sulle piattaforme di ultima generazione?

Vero è che se guardiamo al di là del mainstream l'indie gaming promette bene (ed è di matrice tendenzialmente occidentale: Darwinia, Aquaria, etc).

D'accordissimo. Infatti in oriente la maggior parte dei giochi interssanti  salta fuori su console dove il costo di produzione è più gestibile, oltre che per windows (fate un salto qui, miscredenti: http://nagoya.cool.ne.jp/o_mega/product.html).
Citazione da: "AIO"
Come al solito mi rivolgo verso la Mecca del VG pregando che i videogiocatori, sempre di più, smettano di esigere il top della tecnologia dal videogioco, in modo da permettere agli sviluppatori di valorizzare anche "il resto" (ossia gli aspetti fondamentali del videogioco).

Il pubblico mainstream va dietro a mode e agli aspetti più superficiali (in QUALSIASI settore). Per fortuna, almeno sino a oggi, (anche) nel mondo videoludico questo non ha mai escluso il resto! :)
Inoltre può succedere che alcuni prodotti mainstream ripongano una particolare cura, offrendo un prodotto solido, per cui poter soddisfare i palati più esigenti! :)

Offline Mr.Yo

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« Risposta #29 il: 20 Gen 2008, 00:50 »
Citazione da: "mog_tom"
Davvero, non potremo un giorno non lavorare assieme in maniera massiccia. Ci completiamo a vicenda qualora a noi manchino le intuizioni e a loro la manodopera talentuosa, o il contrario.

Diversi non giapponesi hanno già scritto la storia del gioco giapponese, eh, basti pensare a Final Fantasy e a StarFox.

Forse India, Cina, Corea e le altre emergenti se ne accorgeranno molto prima, ma il bastione cadrà.

Mentre la Cina la vedo ancora troppo troppo troppo nazionalista, è da tenere d'occhio la Korea imho (e qui l'imho ci sta tutto, non avendo la palla di cristallo :D).
Voglio ricordare che dietro a Guild Wars c'è la koreana NCSoft, così come dietro a nuovi bemani rivelazioni (Pump it Up e DJ Max), ci sono softco koreane. La Korea si sta già affacciando sul mondo, e con risultati assolutamente soddisfacenti, tra produzioni cinematografiche, i manhwa i (manga koreani), e il Tae Kwon Do, cavolo. :P
Per l'India invece... alone di mistero? Dhalsim? :?: