Sto trial & error in Valkyria Chronicles francamente non lo ricordo.
Ci sono si istanze in cui non sai cosa ti aspetta e vieni molto rapidamente demolito (l'esempio più eclatante per me è stato il settimo livello, ma proprio perché nulla nel gioco mi aveva fino a quel momento preparato a quello che stava per succedere), ma sono appunto casi isolate all'interno di un gioco in cui uno può generalmente prendersela comodissima, avanzare con i propri ritmi e alla bisogna modificare sul campo di battaglia il proprio team, come detto da Thar.
Se invece sei avventato, beh, sei stato avventato. Non è certo un difetto imputabile ad uno strategico quello di posizionare le proprie truppe senza adeguate precauzioni.
La pecca grave del gioco ed in generale della serie è dal mio punto di vista il sistema di valutazione che adotta, che è del tutto contro-intuitivo.
Premiare solo e soltanto la velocità di completamento della missione, senza nessuna considerazione per nessun altro parametro è un'idea talmente bislacca che non capisco perché Sega l'abbia non solo introdotta, ma anche perpetuata.
Non solo butta all'aria ogni attenta pianificazione degli scontri e degli spostamenti dei propri soldati, ma incoraggia proprio azioni scriteriate e che il gioco dovrebbe invece punire, quali sfruttare uno Scout e correre come ossessi fino alla fine della mappa, ignorando qualsiasi cosa ci sia in mezzo.
Non nego che riuscire a farlo sia divertente ed esso stesso una sfida, ma è qualcosa che si presta più ad una filosofia speed-run che mal si concilia con il genere.
C'è di buono che il gioco non richiede assolutamente che alla prima tornata si riesca ad ottenere la massima valutazione nelle missioni. Ed è quindi altamente consigliabile ignorare totalmente le valutazioni a fine missione, e riservare eventuali manie perfezionistiche ad eventuali successive partite.