Gameplay sorpassato, il videogaming odierno ha imboccato migliori sentieri.
Estetica rozza e gretta, lo stile grafico risiede ben altrove.
E poi il prequel era più bello da giocare.
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Puttanate. Il Maestro è tornato a impartire lezioni, la sua accademia affonda come una katana tra i brandelli del panorama action.
Siete già iscritti al partito Ninja Gaiden? Il nuovo capitolo va acquistato a scatola chiusa.
Promuovete una dura opposizione contro il verbo di Itagaki? Lasciatelo sugli scaffali e convergete celeri verso Sega Superstar Tennis.
Per gli indecisi è tassativo, invece, esercitare un diritto purtroppo precluso in sedi extraintrattenitistiche: scaricare e provare l'ottima demo.
Semplice, ma efficace, consente di saggiare un campionario del rinnovato gameplay senza patemi: i manipoli di ninja che tenteranno disperatamente di attaccarvi anche dopo la coreagrafica mozzatura dei loro arti superiori non sono che carne da macello, al livello di difficoltà disponibile. Ma seppur si tratti di un banale riscaldamento (d'altra parte la demo riproduce l'inizio dello stage-tutorial), è sufficiente a pregustare il senso di onnipotenza combattiva prodotto dal personaggio il cui controllo è il più appagante del videogaming moderno.
A me, Ryu Hayabusa ha sempre fatto impazzire per la velocità con cui mi consente di effettuare una quantità di mosse acrobatiche da capogiro. Combatte esattamente come sognavo di fare io da bambino, prima che il karate da un lato, e le risse adolescenziali dall'altro, mi spiegassero che le doti tecnico-fisiche di un cavaliere dello zodiaco erano alquanto fuori portata.
Beh, il boost in velocità ed acrobazia di Ninja Gaiden II è dannatamente palpabile. Trapiantare questo Ryu nell'originale Ninja Gaiden schiuderebbe le porte del livello Master Ninja anche ai giocatori un po' meno pazienti/talentuosi. Già m'immagino affrontare i demoni violacei dell'Acquedotto armato dei nuovi artigli...
A proposito di artigli: che figata. Come se non avesse raggiunto uno stadio di potenza già abbastanza etereo, Ryu si è impadronito perfino dello Stile dell'Uccello d'Acqua della Sacra Scuola di Nanto. Combo rapide, imprevedibili e devastanti. Un diversivo mooolto gratificante visivamente (se pure tatticamente, lo vedremo nel gioco completo e a decenti stadi di difficoltà), un godurioso strumento di morte che già mi vedo sostituire il Flagello Vigoriano al secondo posto della armi da me più utilizzate. Posto che l'incantevole Spada del Drago resta inarrivabile.
Per tutto il resto (camera, grafica, etc.) mi accodo perfettamente a quanto già detto da Cryu Hayabusa.
PS: IT ROCKS.