Autore Topic: Arte, videogioco, e moralità.  (Letto 9542 volte)

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Offline master of puppets

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Arte, videogioco, e moralità.
« il: 13 Apr 2003, 22:25 »
L'altro giorno il mio prof di letteratura ha affermato che un artista deve essere in grado, attraverso le sue opere, di lanciare dei messaggi pieni di impegno etico e morale. Cioè, uno scrittore o un poeta devono trasmettere dei messaggi veri, in grado di arricchire lo spirito del lettore. Mi chiedo se tutto questo è applicabile ai videogiochi. Un vg può considerarsi arte soltante quando trasmette un messaggio molto forte e importante(vedi mgs1 e2), oppure sono arte anche vg come Gran turismo, Tekken, SMSunshine, creati per divertire o per simulare il più fedelmente possibile la realta? Quali sono quegli elementi legati al concept di gioco capaci di far diventare un vg opera d'arte,e di conseguenza, i suoi creatori degli artisti? é più artista Kojima-san o Myamoto-san, visto che il primo utilizza il vg come mezzo di comunicazione, mentre il secondo come strumento per divertire e creare mondi fiabeschi? Grazie delle risposte

Offline Gargoyle

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Arte, videogioco, e moralità.
« Risposta #1 il: 13 Apr 2003, 22:47 »
Non mi sento di condividere il parere del tuo docente. L'artista non è obbligato a tramettere un messaggio politico od etico. Può anche trasmettere un messaggio estetico: quando in Vagrant Story mi ritrovo nella cattedrale al tramonto illuminata da quegli splendidi accostamenti cromatici di azzurro ed arancione fatico a non considerare VS un'opera d'arte.
"I've always known it. I should've killed every last one of them! I should've turned their planet into a graveyard the likes of which the galaxy had never seen!" Gul Dukat to Captain Sisko, Star Trek: Deep Space Nine.

Offline Duffman

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Arte, videogioco, e moralità.
« Risposta #2 il: 14 Apr 2003, 00:39 »
guarda, sono appassionato di cinema quasi quanto di VG (ugualmente forse)
da appassionato di cinema il mio pensiero è sempre stato che il "principio attivo" è importante, ma "l'eccipiente" lo deve portare al cervello del "paziente".

se non ci arriva, a nulla vale il messaggio migliore che l'artista vuol trasmettere.

questo nel VG è particolarmente vero, perchè mentre ammetto film di "puro messaggio" (Kiarostami, Tarkovsky ne sono troppo spesso registi) lo scopo primario del videoGIOCO è essere GIOCO.
dopo può permettersi di essere anche edificante, stilish (finalmente l'ho detto anche io! :D ) o sperimentale.
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Offline theblackpages

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Re: Arte, videogioco, e moralità.
« Risposta #3 il: 14 Apr 2003, 01:36 »
Citazione da: "master of puppets"
Cioè, uno scrittore o un poeta devono trasmettere dei messaggi veri, in grado di arricchire lo spirito del lettore.


Quanto sono belli 'sti topic!  :D

Allora. La questione è tutt'altro che banale.

Il tuo prof. ha semplicemente espresso un'opinione personale, ossia la condizione necessaria affinché un'opera sia considerata arte. Un'opinione, e in quanto tale, non priva di limitazioni. La considerazione del tuo docente, mi sembra fin troppo legata all'ambito letterario (e ci mancherebbe, visto quello che insegna :D ).

Ad esempio, una canzone strumentale, che messaggi etici o morali lancia? Che non mi si venga a dire che la musica strumentale non è una forma d'arte :x !

Una pittura può voler soltanto sottolineare la bellezza di un paesaggio. Una scultura, la beltà di un corpo. Una canzone, può servire semplicemente a rispecchiare lo stato d'animo dell'autore e un film (o un VG) a descrivere una particolare vicenda.

Quindi, quella espressa dal tuo docente, è una delle condizioni, peraltro non necessaria, affinché un'opera sia ritenuta arte.

Ciao! 8)

Offline master of puppets

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Arte, videogioco, e moralità.
« Risposta #4 il: 14 Apr 2003, 08:45 »
Citazione da: "Gargoyle"
Non mi sento di condividere il parere del tuo docente. L'artista non è obbligato a tramettere un messaggio politico od etico. Può anche trasmettere un messaggio estetico: quando in Vagrant Story mi ritrovo nella cattedrale al tramonto illuminata da quegli splendidi accostamenti cromatici di azzurro ed arancione fatico a non considerare VS un'opera d'arte.
Hai pienamente ragione. Anche per me l'artista deve essere in grado di emozionare, non importa tanto il messaggio. Sempre il mio prof afferma che l'arte intese come espressione del genio creativo, senza impegno etico e morale, è soltanto pura accademia, cioè senza significato e quindi vuota. Non sono d'accordo, e voi?

Offline Zolfo

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Arte, videogioco, e moralità.
« Risposta #5 il: 14 Apr 2003, 10:12 »
Credo che l'opera d'arte sia il mezzo con il quale l'artista vuol far suscitare emozioni a coloro che beneficeranno dell'opera stessa (sia che si tratti di cinema, musica, letteratura, pittura, scultura, fotografia e chi più ne ha più ne metta).
Vuol far sì che il fruitore finale provi le stesse emozioni e gli stessi stati d'animo che l'artista ha provato realizzando la sua opera; non è detto che tutto questo debba necessariamente essere accostato da particolari messaggi culturali (anche se la letteratura nel tuo caso, vista la sua struttura, così come il cinema ne è più portata rispetto ad altre forme d'espressione).
Questa teoria si può tranquillamente accostare anche al videogioco, dal quale ognuno ne può trarre un'infinità di emozioni, le stesse emozioni che il Game Designer ha provato e intende suscitare con il suo mezzo.

Quindi: opera d'arte come mezzo di transizione delle emozioni fra artista e fruitore.
Secondo me. :)
A volte c'è così tanta bellezza nel mondo che non riesco ad accettarla.

Offline Duffman

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Arte, videogioco, e moralità.
« Risposta #6 il: 14 Apr 2003, 12:50 »
Citazione
Ad esempio, una canzone strumentale, che messaggi etici o morali lancia?


Citazione
Hai pienamente ragione. Anche per me l'artista deve essere in grado di emozionare, non importa tanto il messaggio


mi sa che stiamo rischiando di rendere il discorso troppo materiale.
il messaggio non deve certo essere per forza esplicito, come contrapposto all'emozione che può suscitare.

spesso (qualcuno direbbe principalmente) il messaggio dell'artista E' l'emozione che suscita nello spettatore.

la musica classica "parla" all'anima di chi ascolta, pur non avendo un messaggio tangibile, esplicito.

in questo senso è molto vero quello che dice Gargoyle, del quale quoto in teramente il post:

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Non mi sento di condividere il parere del tuo docente. L'artista non è obbligato a tramettere un messaggio politico od etico. Può anche trasmettere un messaggio estetico: quando in Vagrant Story mi ritrovo nella cattedrale al tramonto illuminata da quegli splendidi accostamenti cromatici di azzurro ed arancione fatico a non considerare VS un'opera d'arte


ecco, per sviluppare il discorso io penso che il videogioco non solo possa appoggiarsi all'arte "grafica" e "musicale" per diventare arte egli stesso, ma che abbia pieno diritto ad essere considerata arte la giocabilità estrema, l'idea ludica raffinata, la sfida estrema e non frustrante, il limite battuto.
in questo secondo me si dovrebbe cercare l'ARTE propria del VG (e del videogioco SOLTANTO, badate).
in sintesi cercando di definirla sono indeciso se dire che si tratta del game design o della cara vecchia "giocabilità".



Citazione
Quanto sono belli 'sti topic!  :D


quoto.
 :D
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Offline Gargoyle

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« Risposta #7 il: 14 Apr 2003, 14:53 »
Concordo Duffman, il mio era solo un esempio antitetico all'opinione del docente di Master Of Puppets.
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Offline Duffman

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« Risposta #8 il: 14 Apr 2003, 15:25 »
solo una nota a margine: condivisibile o meno che sia l'opinione dell'insegnante di MOP, VIVADDIO che ne abbia e che le esprima ai ragazzi.

io ho sempre beccato la feccia della classe docente, gente che non andava oltre lo "studiate da...a..."

sarebbe un dio assoluto se gli si potesse riportare la summa del 3d in oggetto e fosse disposto a commentarla.
facce sapè.
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Offline Giobbi

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Re: Arte, videogioco, e moralità.
« Risposta #9 il: 14 Apr 2003, 15:31 »
Citazione da: "master of puppets"
L'altro giorno il mio prof di letteratura ha affermato che un artista deve essere in grado, attraverso le sue opere, di lanciare dei messaggi pieni di impegno etico e morale. Cioè, uno scrittore o un poeta devono trasmettere dei messaggi veri, in grado di arricchire lo spirito del lettore. Mi chiedo se tutto questo è applicabile ai videogiochi. Un vg può considerarsi arte soltante quando trasmette un messaggio molto forte e importante(vedi mgs1 e2), oppure sono arte anche vg come Gran turismo, Tekken, SMSunshine, creati per divertire o per simulare il più fedelmente possibile la realta? Quali sono quegli elementi legati al concept di gioco capaci di far diventare un vg opera d'arte,e di conseguenza, i suoi creatori degli artisti? é più artista Kojima-san o Myamoto-san, visto che il primo utilizza il vg come mezzo di comunicazione, mentre il secondo come strumento per divertire e creare mondi fiabeschi? Grazie delle risposte


Ciò che ha detto tuo professore non é reale.

Ti faccio esempio: due musicisti pop che NON amo:

M. Manson e L. Pausini.

Il primo é più "artistico" della seconda, però se vai a vedere i testi...


Posto una bella risposta quando avrò + tempo...

Offline theblackpages

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Arte, videogioco, e moralità.
« Risposta #10 il: 14 Apr 2003, 16:53 »
Citazione da: "Duffman"
il messaggio non deve certo essere per forza esplicito, come contrapposto all'emozione che può suscitare.


Per quanto mi riguarda, non volevo significare questo.

Semplicemente, il senso del mio post era il seguente: esprimere un messaggio non è una condizione necessaria dell'opera d'arte, come pareva voler intendere quel docente. Ma forse l'emozione sì, e aggiungo ora che essa non pregiudica l'esistenza e la validità di un contenuto ideologico/politico nell'opera.

CiaoZ. :D

Offline Duffman

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« Risposta #11 il: 14 Apr 2003, 16:54 »
Citazione
M. Manson e L. Pausini.

Il primo é più "artistico" della seconda, però se vai a vedere i testi...


se intendi dire che i testi di M Manson non sono "artistici" (brrr...) perchè non sono esattamente "pieni di impegno etico e morale" non sono d'accordo.

per quanto siano a volte di gusto discutibile o poco edificanti, ad una attenta lettura sono provocatori, dissacranti e caustici verso l'american way of life e la società americana (ed occidentale in genere).
molto più di quanto si possa dire di molti cantanti "impegnati".

in questo senso M Manson è a pieno titolo un artista secondo la mia definizione postata in precedenza (per quanto non ne sia assolutamente un fan) dato che, mentre le sue canzoni ad un primo livello "intrattengono" l'appassionato di metal (o gothic o quello che è, non sono molto addentro) ad una attenta lettura contengono spunti di riflessione.

peraltro quelli di voi che hanno visto "Bowling for Columbine" di M. Moore sapranno che sarà anche un pazzo fottuto (assolutamente no, secondo me) ma certamente non è un idiota (cosa che, per un caso assurdo, potrebbe testimoniare la stessa Pausini, che lo ha incontrato a L.A. in studio e ne ha parlato come di un professionista molto serio).
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Offline theblackpages

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« Risposta #12 il: 14 Apr 2003, 16:57 »
Citazione da: "Duffman"
in questo senso M Manson è a pieno titolo un artista secondo la mia definizione postata in precedenza


Ma forse la tua definizione non tiene conto di messaggi provocatori cucinati a puntino per adolescenti danarosi e bisognosi di trasgressione.

Offline Duffman

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« Risposta #13 il: 14 Apr 2003, 17:01 »
Citazione
Per quanto mi riguarda, non volevo significare questo.

Semplicemente, il senso del mio post era il seguente: esprimere un messaggio non è una condizione necessaria dell'opera d'arte, come pareva voler intendere quel docente. Ma forse l'emozione sì, e aggiungo ora che essa non pregiudica l'esistenza e la validità di un contenuto ideologico/politico nell'opera.


credo che siamo forse stati entrambi poco chiari nell'esporre le nostre idee nei primi messaggi, dato che alla luce di questo tuo ultimo post mi sembra che la pensiamo più o meno nello stesso modo (credevo risultasse abbastanza chiaro).
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Offline Giobbi

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« Risposta #14 il: 14 Apr 2003, 17:04 »
Citazione da: "Duffman"
Citazione
M. Manson e L. Pausini.

Il primo é più "artistico" della seconda, però se vai a vedere i testi...


se intendi dire che i testi di M Manson non sono "artistici" (brrr...) perchè non sono esattamente "pieni di impegno etico e morale" non sono d'accordo.

per quanto siano a volte di gusto discutibile o poco edificanti, ad una attenta lettura sono provocatori, dissacranti e caustici verso l'american way of life e la società americana (ed occidentale in genere).
molto più di quanto si possa dire di molti cantanti "impegnati".

in questo senso M Manson è a pieno titolo un artista secondo la mia definizione postata in precedenza (per quanto non ne sia assolutamente un fan) dato che, mentre le sue canzoni ad un primo livello "intrattengono" l'appassionato di metal (o gothic o quello che è, non sono molto addentro) ad una attenta lettura contengono spunti di riflessione.

peraltro quelli di voi che hanno visto "Bowling for Columbine" di M. Moore sapranno che sarà anche un pazzo fottuto (assolutamente no, secondo me) ma certamente non è un idiota (cosa che, per un caso assurdo, potrebbe testimoniare la stessa Pausini, che lo ha incontrato a L.A. in studio e ne ha parlato come di un professionista molto serio).


Concordo con Duffman.

Evidentemente non hai compreso appieno mio post che difatto critica la visione "moralista" del professore:

In sintesi:
M. Manson é meno "edificante" della casalinga canterina, ma non per questo meno "artista", anzi.