Ottima idea l'edizione speciale su Manhunt 2, me la sono ascoltata in treno. Questa sì che è informazione videoludica!
Tuttavia ho una perplessità: ma sono l'unico ad aver trovato quantomeno difficili da interpretare certe uscite di Paolo Ruffino? :?
Ad esempio, non mi è ben chiaro il senso di questa frase: "...quello che mi auguro da Manhunt 2, o dai futuri giochi, è che siano essenzialmente da censurare perché non riconducibili ad alcuna logica, cioè del tutto fuori dal coro, letteralmente, delle stonature belle e buone..". Non ho capito se questa alterità rispetto ai giochi comuni dovrebbe essere positiva o negativa; e anche nel caso fosse negativa, perché si augura la censura?
Non sto facendo dell'ironia, eh. Da come parlava, ho avuto l'impressione che sapesse il fatto suo, ma ci sono comunque dei punti che trovo poco comprensibili.
Io questo ragionamento l'ho trovato comprensibile, benché poco condivisibile. Ruffino elogia il gioco alternativo, il non-gioco, ma poi se ne augura la censura perché in tal modo il non-gioco è ancora più effimero, sfuggente. Thrill Kill sarebbe stato così intrigante se fosse arrivato sugli scaffali o parte del suo fascino è anche dovuto alla sua (presunta) irreperibilità?
Io in realtà, come ho gia detto 3 post sopra, credo che Manhunt sia tutt'altro che un gioco soavemente "disfunzionale" come può esserlo The Dark Eye, o Rule of Rose, o LSD, o le magnifiche opere di Paul Norman su C64.
Manhunt è un gioco ben congegnato, un meccanismo ben oliato che, al contrario di ciò che dice Ruffino, non ha problemi di bug o di controlli. E' un gioco "rovinato" solo esteriormente, in apparenza, anche perché basta addentrarsi nel livelli per scoprire che il gameplay "deficitario" è tutt'altro che tale.
Insomma, consiglio a Ruffino, se deve proprio darsi un tono alla Bittanti (argh) può dire che ha apprezzato roba come Stardust (c64), LSD o Michigan, opere dal gameplay volutamente surreale e sbagliato, non Manhunt... Augh.