No, sorry ma non sono d'accordo, almeno nei termini espressi da Tarantino.
Come sempre, fare di tutta l'erba un fascio è una colossale cazzata e mai come in questo caso i distinguo sono a dir poco necessari.
Che il cinema italiano abbia perso forza propulsiva, non sia più capace di descrivere la quotidianità, nè di suscitare emozioni è un dato acquisito anche se, ogni anno, c'è sempre almeno una mezza dozzina/manciata di film che vale il prezzo del biglietto.
Sicuramente tutti gli adepti di Nocturno e compagnia brutta avranno un'erezione istantanea a sentire le frasi di Tarantino (giuste peraltro, ma argomentate alla cazzo), peccato però che buona parte dei film che il regista rimpiange erano ai tempi, sono oggi e saranno sempre delle cagate E-P-O-C-A-L-I. Purtroppo lo sdoganamento del cosidetto cinema di serie B (che tale è e tale resta) ha creato una situazione grottesca tale per cui delle ignobili nefandezze come "W la foca" e attrici inette come Barbara Bouchet sono diventate cult inarrivabili, con stampa e critica che permette loro di vivere alla grande quando avrebbero tutti essere cancellati dalle tenebre dell'oblio.
Voglio dire: se mi dici "ah, rimpiango i tempi di Fellini e Salce, Tognazzi, Gassman, Mastroianni e Sordi" allora è un conto. Se mi dici "Perchè oggi non ci sono più i poliziotteschi", allora è un altro. Anch'io amo Bava, Merli e le colonne sonore dei fratelli DeAngelis (aka Oliver Onions), ma se prendo 20 film di quel genere mi ritrovo 15 cagate, 3 so-so e 2 film belli, ovvero le stesse identiche percentuali con le quali viaggia oggi il cinema italiano. Per un "La casa dalle finestre che ridono" quanti altri horror di pessima fattura sono stati prodotti ai tempi?
Poi ribadisco, è solo un problema di attori, soprattutto in campo femminile. Noi, oggi, di bravi ne abbiamo pochi. Quando vengono ben utilizzati funzionano. Certo mancano gli scrittori, ma quanto tempo ha dovuto aspettare il cinema (pardon) la televisione americana prima di ritrovarsi delle sceneggiature decenti? Decenni. Tanto che dove c'erano Hazzard e i Chips, oggi abbiamo Lost e The Shield. E' un problema generazionale. Nessuno si è mai inculato il cinema messicano ed d'un colpo arrivano Inarritu, Del Toro e Cuaron. Questione di tempi. Oggi si lavora con quel che c'è. Domani forse nasceranno i Dino Risi, Ettore Scola, Ruggero Maccari, Mario Monicelli, Furio Scarpelli, Marco Ferreri. Forse.
Piuttosto si esamini film per film senza preconcetti e si promuovano quelli che meritano di essere visti (chiedere di non vedere quelli che fanno schifo è chiedere troppo)
L'ultima annotazione che mi sento di fare è "da che pulpito viene la predica", visto che, tralasciando l'opera di Tarantino regista (la cui qualità, rappresentata su un ideale grafico, è una sinusoide), il buon Quentin ha piazzato il suo logo ed il suo "Tarantino presenta" sui flano di film che definire "di merda" è poco (vedi Hostel et similia).
Deh, piuttosto vediamoci sto Grindhouse e vediamo che salta fuori...