Non è tanto il raid come dicevo, ma l'utilizzo di dischi meccanici su una workstation. Ma se sei a posto così, fai pure.
Il raid però devi vederlo come una resilienza maggiore sulla produttività, non sulla conservazione dei dati. Ok?
Se si scassa un disco, virtualmente*** continui far quello che facevi.
*** considera però anche che ricostruire un raid può finire per uccidere anche il disco sano, meglio un raid 10 o qualcosa del genere... meglio un Nas.
Detto ciò, sicuramente l'anello della catena su cui puntare è il cloud. Se è per lavoro vai su un prodotto pensato per quello. E già lì sei tranquillo.
Il Nas rientra nella logica di avere una copia in casa, ma non su ambiente di lavoro che è sempre sollecitato : ).
Io (occhio: parlo di dati personali, non di lavoro) ho un Nas a due baie, vecchiotto, CPU atom, ma basta e avanza per quel che mi serve.
Tanto per farti capire: l'ssd USB (ho messo il mio vecchio ssd in un case USB) lo attacco ogni 6 mesi alla porta USB del Nas e poi fa tutto lui.
Configuri il task di sync la prima volta e poi te ne dimentichi. Se lo fa il mio, figurarsi un modello del 2022 : ).
Ps. Senti più campane. Un hwupgrade, tomshardware...