Autore Topic: [review] Syriana  (Letto 1400 volte)

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Offline fulgenzio

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[review] Syriana
« il: 21 Feb 2006, 15:38 »
SYRIANA di Stephen Gaghan

“La corruzione è la ragione della nostra vittoria”

Crash in Medioriente.
Syriana racconta cinque storie che, fatalmente, si intrecciano: un agente Cia alle prese con un’ultima pericolosa missione, un procuratore di Washington pagato per mandare in porto una fusione industriale sospetta, l’erede al trono di un paese arabo diviso tra tradizione e riforme, un esperto in problemi energetici annientato da un drammatico lutto familiare e un giovane immigrato che perde il lavoro. Ricchi e poveri, patrizi e plebei, tutte pedine di un gioco immensamente più grande di loro.
La vicinanza tra il film-rivelazione di Haggis (Crash) e questo di Stephen Gaghan (Traffic), è più stretta di quanto si possa pensare. Entrambi sono puzzle disordinati solo in apparenza, e dotati di un finale risolutivo e magnifico, entrambi propongono personaggi credibili e lontani dagli archetipi tradizionali, pongono domande e raccontano storie che racchiudono piccole lezioni di vita, entrambi distruggono lentamente ma sistematicamente l’America ed i valori che essa rappresenta.
Passato il periodo dell’ostentato patriottismo e dei film-tributo agli eroi dell’11 settembre, il cinema a stelle e strisce comincia ad interrogarsi sulle ragioni che hanno portato a quella tragedia e osserva con preoccupazione l’evolversi della situazione nella zona mediorientale, una polveriera a cielo aperto.
Syriana, film denso e pastoso, a volte di difficile lettura ed interpretazione, anche a causa della quantità industriale di input lanciati al pubblico, conferma che questa stagione è davvero fortunata per gli amanti del grande cinema di impegno civile.
Gaghan, che, scrivendo Traffic aveva rappresentato un realistico e severo ritratto della connivenza tra potere politico e narcotraffico,  volge lo sguardo ai rapporti che legano l’America al Medioriente, tutti volti alla gestione del prezioso bene ivi presente in grandi quantità: il petrolio. Con una regia asciutta e priva di fronzoli ed una forma impeccabile,  Syriana dipinge uno scenario a fosche tinte, lanciando credibili provocazioni (la gestione del prezzo del petrolio permette all’America di esercitare la propria superiorità sfruttando risorse che si trovano ben lontane dai propri confini), muovendo i fantasmi che preoccupano l’impero americano (il risveglio del gigante cinese) , affrontando con pudore e chiarezza cristallina la questione dei kamikaze e del perché lo si diventa (forse la più drammatica e lancinante tra tutte le innumerevoli ed interessanti sottotrame proposte dal film). Ricco di battute fulminanti (il monologo di Tim Blake Nelson sulle “ragioni” del successo americano) , Syriana conferma il talento di Gaghan come narratore e regista, anche se è ogni comparto della pellicola a risultare eccellente, dalla colonna sonora (di Alexander Desplat, eccezionale) , al montaggio, dalla fotografia ai costumi.
Il cast è semplicemente strepitoso a cominciare da George Clooney, ingrassato e bolso, che dà un plus di carisma e fascino decadente all’agente Cia che si ritrova , dopo aver servito il suo paese per anni, tradito e cacciato dalle stesse persone con le quali divideva rischi e pericoli ai tempi della guerra fredda: un eroe decadente che il divo rappresenta alla perfezione. Detto del buon George, la lista degli elogi al resto della truppa sarebbe infinita: intenso Matt Damon, che scarica sul lavoro il peso di una insostenibile tragedia familiare, rischiando di perdere la bella e assorta moglie, Amanda Peet, carismatico Alexander Siddig , principe arabo liberale e riformista, cinico e spietato Chris Cooper, la cui piccola impresa petrolifera avanza a colpi di tangenti, e si potrebbe continuare. Sopra tutto svetta la magnifica coralità di un gruppo affiatato e convinto della bontà dell’opera. Pessimista e laconico, Syriana pesca il meglio dai generi di appartenenza (spionaggio, thriller politico, dramma sociale) per riproporli in un mix irresistibile.Da vedere.

In sala dal 24 febbraio
ANCHE UN TANUKI PUO’ SORPRENDERE UNA TIGRE CHE DORME.

Offline acciarone

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[review] Syriana
« Risposta #1 il: 21 Feb 2006, 15:59 »
bene. se ho tempo andrò. per traffic, invece, ho già dato. e mi è bastato e avanzato.
Le opinioni di Acciarone non corrispondono necessariamente alle opinioni di Acciarone.

Offline eugenio

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[review] Syriana
« Risposta #2 il: 05 Mar 2006, 00:59 »
Film che sa unire l'intreccio politico, alle storie umane, al thriller; e senza mai apparire raffazzonato o incompleto.
Lo sviluppo degli eventi è credibile, i messaggi mai scontati o demagogici.

Veramente ottimo.

Offline ozora

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[review] Syriana
« Risposta #3 il: 05 Mar 2006, 10:40 »
Io invece ne sono rimasto molto deluso. La prima mezz'ora non passava pai, lentissima. Poi con l'ingranare dell'intreccio politico si tira su ma non troppo. Sinceramente m'aspettavo molto di più dal lato thriller/spionaggio mentre le parti drammatiche (che però già di per se non sono il mio forte) m'hanno annoiato, francamente mi sapevano un po' tutte di già visto e le ho trovate abbastanza abbozzate (forse anche perchè i personaggi erano troppi per svilupparli a dovere).

Offline Darkside

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[review] Syriana
« Risposta #4 il: 06 Mar 2006, 09:34 »
D'accordo con Ozora e aggiungo: impegno civile? Mah, un film che narra male, che si trascina noioso e che non prende mai una precisa posizione. A livello di intensità e drammaticità Crash è due pianeti avanti, riuscendo in poco meno di un paio d'ore a dare identità e dimensione ad una marea di personaggi. Syriana mi è sembrato un pasticcio di personaggi poco identificabili (la trama è basata troppo sull'intreccio di "nomi" che non di "volti", e da un certo punto in poi non si capiva più una mazza).
E dal punto di vista della "denuncia" (metto tra virgolette perchè comunque è sempre molto soft) mi è sembrato molto più riuscito Jarhead (lo dico giusto perchè a te ti ha fatto shifio :p)

Offline fulgenzio

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[review] Syriana
« Risposta #5 il: 06 Mar 2006, 09:52 »
E’ vero, i meccanismi della trama sono tortuosi e complessi, ma toccano nervi scoperti:  c’è molta più carne al fuoco qui che in moltissime altre pellicole a sfondo politico/sociale. Sicuramente è un film a strati, che merita più di una visione per essere apprezzato a fondo. Personalmente trovo SYRIANA superiore a CRASH, che pure mi è piaciuto. Crash è un film più facile, di maggiore digeribilità e decisamente più immediato, ma il messaggio che ne emerge (razzismo, pregiudizi, valori da rivedere...) non è nuovo, anche nel cinema più recente. Inoltre alcune scene le ho trovate gratuitamente manichee, oltre che abbastanza inverosimili (come il salvataggio della Newton da parte di Dillon). SYRIANA riesce in modo ammirevole perfetta sia quando dipinge il piccolo dramma familiare sia quando propone il grande complotto politico ed economico, con tutti gli ulteriori rimandi che vi si colgono.Con questi Oscar, secondo me, non si è avuto il coraggio di osare fino in fondo visto che i film oggettivamente più scomodi (Good Night & Good Luck, Munich) non sono stati oggetto di attenzione.
ANCHE UN TANUKI PUO’ SORPRENDERE UNA TIGRE CHE DORME.

Offline Grendel

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[review] Syriana
« Risposta #6 il: 20 Apr 2007, 16:01 »
Mi sono appena fatto due palle tante a guardarlo, altro che Crash.

Direi che ozora ha descritto perfettamente l'idea che mi sono fatto anch'io.
2.0

Offline pedro

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[review] Syriana
« Risposta #7 il: 20 Apr 2007, 17:24 »
A me è piaciuto un sacco. Grande George.
«Allora dev'essere molto pericoloso essere un uomo.» «Lo è, signora. E solamente pochi ce la fanno. È un mestiere difficile, e al fondo c'è la tomba.»

Offline ferruccio

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[review] Syriana
« Risposta #8 il: 21 Apr 2007, 10:35 »
Quando lo vidi qualche mese fa non fu una visione "facile". E' un film che a volte va avanti lentamente, densissimo, con poche concessioni alla semplificazione della realtà. Ma è un gran bel film. Mi stupisce, poi, che si dica che non prende una precisa posizione. Finalmente un film che non sputa sentenze facili su cose complesse, e che riesce a rappresentare la complessità. Da questo punto di vista il personaggio di Clooney è uno dei più completi "agenti speciali" che si siano mai visti al cinema.
L'unico punto debole l'ho trovato nel personaggio del giovane kamikaze. Troppo facile e veloce, troppo naturale e privo di odio il suo convertirsi.
E allora Mozart?