fatevi un'assicurazione sanitaria ora perchè in futuro il SSN non passerà più una ceppa e c'è il rischio di non avere i soldi per curarsi.
Questo è il pensiero dei novantenni che nei primi anni della mutua si facevano prescrivere la citrosodina per farsi l'aranciata (true story) e adesso gridano che "la mutua non gli passa più niente, è scandalosoh!" quando poi in casa hanno la scorta di farmaci (passati dalla mutua) per un anno perché "non si sa mai, non voglio restare senza". Farmaci che dovrebbero prendere tutti i giorni, ma che molti prendono solo quando hanno voglia perché "eh ma ne prendo troppe di medicine, poi mi fanno male".
Ricordatevelo bene: se il SSN fallisce (ma non lo farà in modo tale da portarci al sistema americano), la colpa maggiore sarà dei nostri trvissimi vecchi che dalla guerra e dal boom economico hanno imparato una preziosissima lezione italiana: arraffiamo tutto, finché ce n'è, finché si può. E che adesso ci costano un botto in fisiatria, ortopedia, radiologia e assistenza sociale che nella maggior parte dei casi è inutile (senza contare che l'effetto placebo non può verificarsi in gente inacidita che non è mai contenta di nulla
).
Mi fa ridere quando leggo gli articoli che "non hanno i soldi neanche per pagare le medicine salvavita". Cazzate. Il 99% delle medicine 'salvavita' hanno il generico, non si paga niente. Semplicemente, molti non si fidano dei generici e preferiscono spendere.
Poi certo, i medici hanno le loro responsabilità:
1) l'aver creato standard di terapia ha portato alla creazione di una responsabilità civile e penale che li costringe a pararsi il culo. In pratica: magari la persona non vuole prendere le medicine, e magari se non le prendesse il suo rischio aumenterebbe dell'1-2%. Ma se poi quell'1-2% si verifica, il medico che non ha prescritto la terapia è fottuto.
(dall'altra parte, sappiate che esistono davvero persone che la medicina non la prendono, ma vengono a farsela prescrivere ogni mese - e poi la comprano, a spese del SSN! - per non far sapere al dottore che non la prendono)
2) quella storia che le case farmaceutiche ti regalano i viaggi e un sacco di belle cose... è ampiamente esagerata. Lo fanno forse con i professoroni, ma agli altri regalano al massimo penne, blocchetti e inviti a convegni di poche ore in località non esattamente tropicali. Le case farmaceutiche sono attualmente in un magna magna pazzesco, stanno mandando a casa un sacco di gente.
Tuttavia, gli specialisti hanno tuttora una enorme responsabilità nella spesa pubblica. Lo specialista tende a prescrivere il farmaco più nuovo; ma lo specialista non può prescriverlo a carico del SSN, quello deve farlo il medico di famiglia. Che in molti casi sa perfettamente che esistono alternative altrettanto valide e molto meno costose; ma il paziente, avendo cacciato 150-200 euro allo specialista, vuole quello che c'è scritto sul foglio, perché lo specialista costa ed è specialista, quindi ne sa più di te a prescindere. E così il SSN paga 25 euro quando poteva pagarne 5.
Ho avuto io stesso un paziente che era stato dallo specialista, che gli aveva prescritto l'antistaminico per il prurito dovuto a una particolare malattia. L'antistaminico è mutuabile SOLO per le allergie medio-gravi di durata di almeno 6 mesi consecutivi l'anno - quindi, non in questo caso. Gli feci la ricetta bianca; quello tornò chiedendomi "ma se me l'ha scritto lo specialista, perché devo pagarlo?". Gli spiegai la situazione. E lui se ne andò dicendo: "Allora la prossima volta dirò allo specialista di scrivermelo mutuabile". Questo non era un uomo povero, e stavamo parlando di una spesa di circa 5 euro spalmati su 90-100 giorni.
3) i ricercatori amano fare pubblicità a scoperte di infima utilità pratica, spacciandole come la prossima rivoluzione della medicina. E le società mediche internazionali qualcosa la devono trasformare in applicazione pratica, per far vedere che sta cambiando qualcosa. Quindi, ogni minimo dato a favore di terapie più aggressive si trasforma in linea guida o raccomandazione, in barba al fatto che si stanno affermando parametri sempre più ridicoli e inarrivabili (ultimamente pare che l'optimum di pressione arteriosa sia ANCORA più basso del già difficilmente mantenibile 120/80, per dire). Quindi, da un lato abbiamo medici a cui è rimasto un minimo di coscienza e che capiscono che se anche uno non rientra perfettamente nei target di laboratorio, possiamo lasciarlo vivere senza farmaci; dall'altro, specialisti e associazioni che si strappano i capelli e ti cazziano se il tuo paziente ha 135 di pressione e 110 di LDL - non gli stai dando abbastanza pastiglie!
4) paradossalmente, il maggior potere di spesa nel SSN è stato affidato al medico di famiglia - che però, gerarchicamente, è quello con meno potere decisionale. Come vi ho detto sopra, lo specialista non può prescrivere direttamente un farmaco, né degli esami, a spese del SSN (salvo eccezioni, come i ginecologi). Quindi, assurdamente, lo specialista ha la responsabilità di aver valutato il paziente e deciso la terapia migliore, ma non è direttamente responsabile della spesa che la sua terapia costerà all'ASL. Quindi lo specialista scrive sul suo referto "terapia CONSIGLIATA, da applicarsi a giudizio del medico curante"; e a quest'ultimo tocca l'onere della prescrizione finale, e quindi della spesa pubblica.
Stante questo, dovete sapere che i medici di famiglia vengono continuamente informati di nuove regole di prescrizione, per cui il tale farmaco o i tali esami si possono prescrivere SOLO in situazioni particolari. Ebbene: molti specialisti sono all'oscuro di queste regole, pertanto prescrivono per abitudine - e poi si incazzano se il medico curante non ha prescritto quello che avevano detto loro! Dall'altra parte, il curante, meglio informato, spesso deve litigare col paziente perché, secondo le regole, non può prescrivergli un esame o un farmaco - e come abbiamo visto, il paziente si fida sempre più dello specialista che del suo curante. Se il curante cede e prescrive, e l'ASL trova la sua prescrizione inappropriata, su chi si rivale l'ASL? Non sullo specialista, ma sul curante - che nell'intera procedura ha avuto solo il potere di dire sì o no alle decisioni prese da un altro (che intanto ha intascato i soldi di una visita privata, magari senza ricevuta).
5) poi ci sono truffe, falsi invalidi, gente che riscuote l'assegno di invalidità dei defunti ecc.
6) in Italia ogni farmaco viene venduto in confezioni standard, che quasi mai coprono la durata esatta della terapia. Specialmente nel caso degli antibiotici. Questo porta ad uno spreco enorme, soprattutto per quei farmaci costosissimi che magari, dopo l'avvio della terapia, si rivelano inadeguati e vengono sostituiti quando il paziente era a metà scatola. Però l'ASL non può prendere indietro le dosi avanzate... e centinaia di euro finiscono nel cesso.
Comunque, siamo seri: dato che anche qui dentro c'è chi sostiene (non a torto) che per un dolore di alcuni giorni puoi sopravvivere senza analgesici, è tanto grave che questi farmaci si debbano pagare? O lo sciroppo per la tosse - che funziona, se va bene, nel 50% di chi lo assume? O le gocce per sciogliere il cerume? O gli integratori per il colesterolo?