Io dico che il problema siete voi. Continuate a "vendere" la medicina moderna come una scienza infallibile e, per dirla come farebbe Fulgenzio, ancora non ci capite un cazzo del corpo umano. Lo so che non vi piace sentirvelo dire, ma non è possibile che lo stesso malanno possa ricevere 171 diagnosi diverse. Poi è normale che la gente non vi crede. O meglio, è pure possibile se si capisce che i sintomi sono 10 e i malanni 1 miliardo (a volte pure random per rendere difficili le cose), ma va fatto capire BENE che la cura dei sintomi non è una scienza, è CULO SPERIMENTALE. Invece l'atteggiamento è quello dell'infallibile guaritore che è giusto pagare 300€ a visita perchè specialista. Se un meccanico si fa pagare perchè è in grado di riparare la macchina, io mi incazzo se poi quella non funziona. Se mi dice "proviamo così e in bocca al lupo", lo pago di meno e incrocio le dita.
Vito, quello è l'atteggiamento dei furbi che son talmente furbi da aver fatto credere che lo stesso lavoro che fanno altri medici, se fatto da loro, vale 300 euro. Il medico di famiglia prende 40 euro ALL'ANNO per ogni paziente che cura; il chirurgo generale prende meno di 2 euro per ogni minuto di intervento. Io sono sempre più scettico verso i cosiddetti specialisti, visto che molti di loro sono pessimi nel rapporto con la gente, scrivono referti illeggibili nonostante abbiano tutti i soldi necessari per comprarsi PC e stampante, declinano spesso ogni responsabilità al curante (in quanto la loro prescrizione non è mai vincolante, ma è solo un "suggerimento" che poi è il curante a dover decidere di applicare), e spesso non sono nemmeno così competenti. Però sono dei paraculo straordinari, e prendono 100-200 euro in 10-20 minuti (a proposito: ve la rilasciano sempre la ricevuta?). Poi però lo specialista, visto che lo paghi, viene sempre considerato più bravo ("se no non sarebbe specialista"), mentre il medico di famiglia o il povero cristo della guardia medica notturna, che non viene pagato sull'unghia, pur essendo in possesso di un titolo di studio prestigioso come quello dell'avvocato o del notaio, viene trattato peggio del salumiere (con tutto il rispetto per i salumieri), viene trattato come se fosse l'impiegato del call center, che se lo chiami è perché hai già i coglioni che girano.
Le persone che sono state poco malate, tra cui spero rientriate tu e fulgenzio e molti altri qui dentro e altrove, trovano facile fare un discorso così. Il problema, quando stai dalla mia parte, è che ti rendi conto che è proprio il contrario: è la gente malata che, quando comincia ad avere dei problemi che interferiscono con la vita che hanno vissuto fino ad allora, non accetta che la conoscenza del corpo umano non sia totale ed infallibile e scientifica. E' per questo motivo che devi stabilire con i pazienti un rapporto di fiducia su cui si basa ogni terapia; ma perché il rapporto possa funzionare, qualche balla va per forza detta (come in ogni rapporto umano) e un certo grado di sicurezza, anche se non lo possiedi, va comunque millantato.
Personalmente non ho nessun problema a riconoscere che il corpo umano riserva ancora molti misteri. Purtroppo non sono io che faccio la classificazione delle malattie, ma i ricercatori che sulla scoperta di "nuove" malattie ci campano perché hanno bisogno di fondi. E allora le malattie si moltiplicano perché quella tal malattia, in quella tal manifestazione, magari nel 76% dei malati rivela un profilo genetico diverso, o l'aumento di un tal enzima che l'altra manifestazione della malattia non esprime; e allora, ad un certo punto, qualcuno decide che è meglio che quella particolare manifestazione diventi proprio una malattia diversa con un nome diverso.
Lo sapete tutti che a chi soffre di un disturbo piace avere un nome e un'etichetta per quel disturbo; perché, quando dai un nome alla malattia, ti illudi che dietro quel nome ci sia una conoscenza accurata, e magari una cura. Non sempre è così, naturalmente. Ma io cosa posso dire, o fare? I malati sono cacciatori di miracoli, e se il miracolo non glielo fai tu, continuano a cercarlo altrove. E su questa incessante ricerca si basa l'industria della paura, delle deviazioni dalla norma considerate malattie tout court (ipertensione, ipercolesterolemia) e vendute come tali per spacciare pillole costose.
Considerate questo: se hai un infarto e ti salvi, dal momento in cui esci dall'ospedale e per tutto il resto della vita che vivrai, dovresti assumere tutti i giorni almeno 4 diversi farmaci. Almeno. E questo cocktail, costoso, carico di effetti collaterali, non solo diventa padrone della tua vita e pietra miliare delle tue giornate, ma non ti dà la garanzia che non avrai un altro infarto. Problema: è del tutto impossibile, per la nostra medicina, prevedere il momento in cui si verificherà un altro infarto, se mai si verificherà. Quel miscuglio di farmaci, testato su numeri enormi di persone, riduce effettivamente il rischio relativo; ma la riduzione del rischio assoluto, ossia la probabilità per ogni singola persona di essere più protetta dal reinfarto, è piuttosto piccola. Ciò significa, in sostanza, che vanno trattati tutti per dare un concreto beneficio a pochi. Ma chi correrebbe il rischio di non prescrivere quei farmaci, viste le conseguenze legali? Non prescriverli può essere condannato in tribunale come omissione dolosa, o per lo meno colposa. E, tra gli infartuati, chi correrebbe il rischio di non assumere i farmaci? Se hai il coraggio di non farlo, gli altri ti prendono per pazzo incosciente e il medico, per quanto appoggi la tua scelta, è costretto a farti firmare un consenso informato per svincolarsi da ogni responsabilità, perché se tu non firmi quel foglio, se ti succede qualcosa il medico è imputabile come detto sopra.
Il problema di fondo è che la pratica medica è ormai integrata irreversibilmente con la società. La malattia è inaccettabile e il medico DEVE fare qualcosa contro di essa se gli viene richiesto, perché se rifiuta o non ha una soluzione valida, da un lato non è considerato un buon medico, e dall'altro ha una responsabilità civile e penale nel momento in cui qualcuno si rivolge a lui. Non c'è dunque da stupirsi se molti assumono l'atteggiamento dell'infallibile guaritore. E' comunque, per molti, una religione. Se uno prega San Gennaro perché salvi il parente malato e il parente muore, il tizio non rinnegherà San Gennaro per questo. E dunque, se il medico fallisce ma si era mostrato brillante e sicuro di sé, probabilmente non rimarrà senza clienti. E' il meccanismo umano della fede, non l'hanno inventato i medici, ma lo sfruttano.
Il discorso del culo sperimentale è troppo generale. In molti casi è come dici tu; in molti casi invece la clinica è inequivocabile, la diagnosi è esatta e la terapia esiste e funziona. Ma anche il più esperto può ingannarsi, perché il corpo umano ha più manifestazioni di quante ne possa vedere un uomo in una vita intera. Purtroppo, se sei "specialista" o "luminare" devi giustificare il tuo prestigio e la tua parcella, perciò se ti vengono a chiedere un "secondo parere", giammai puoi permetterti di dare la stessa opinione del collega, che magari è pure tuo rivale. Ecco dunque le 171 diagnosi diverse. Poi per carità, esistono casi stranissimi che possono davvero mimare molte malattie diverse, e che se arrivano ad una diagnosi corretta ci arrivano più che altro per fortuna ed intuito.
Ricordate la regoletta d'oro, che avete già di certo dedotto tutti: in sanità, non è affatto detto che chi più spende meglio spende.