Ho oramai risolto i problemi di pressione alla testa/nausea/spossatezza muscolare generale e sensao di disequilibrio che mi han accompagnato negli ultimi mesi: era una sassaiuola di sintomi differenti, cavalcati anche da stadi d'ansia che mi facevano somatizzare un pò di tutto e magari non li ho descritti tutti poche pagine addietro, ad ogni modo ho fatto le analisi del caso e anche dovessero ripresentarsi so che dalla risonanza (con e senza contrasto) al cervello non ne è uscito niente, neanche una semplice cefalea, quindi sono senz'altro sereno e in maniera definitiva.
Resta però da più di un mese che ho questo braccio sinistro perennemente indolenzito, appensantito, come se fosse 'staccato' dal bicipide in giù, sensazione che giunge fino ai polsi (che ogni tanto mi pungolano di un dolore più che tollerabile). Avverto anche un vaghissimo senso di dolore che lo percorre, non so se muscolare o relativo ai nervi, ma è lo stesso di come quando si sente tirare dietro le ginocchia quando si fa quel classico esercizio durante un allenamento di stirare le dita delle mani verso le punte dei piedi, solo molto più flebile e quindi tollerabile. Potrebbe essere l'ultima mia fisima mentale irrisolta, ma una cosa è certa: è senz'altro differente da come avverto il destro, e non mi abbandona più da oltre un mese, ma la testa sta posto.
Che tipi di (altre) indagini si potrebbero/dovrebbero fare per un braccio in queste condizioni? Potrebbe essere la rachide? Premetto che ho una discopatia al collo abbastanza seria e sento spesso la parte del collo sinistro 'tirare', una risonanza alla rachide cervicale quindi l'ho già fatta circa 2 anni e mezzo fa, ma non mi sembrava il caso ripeterla, per quanto la situazione potrebbe essere peggiorata e non lo escludo affatto. Ma mi domando se tecnicamente potrebbe esserci un collegamento. Altre supposizioni/consigli?