Sono tornato in Posta, per spedire una raccomandata dopo un po' di tempo (qualche mese?)
classico amaray in busta a bolle di dimensioni "giuste"
Preparo i 6 euro (la tariffa che mi attendevo - e che avevo calcolato bilancia alla mano - era appunto di 5.95 euro), ecco che l'addetta (che peraltro conosco personalmente da anni, quasi "un'amica di famiglia") mi dice che il costo è 6,70 euro. Lo scaglione successivo.
Provo ad obiettare qualcosa in merito al peso e alle dimensioni (mentre a memoria cercavo di risalire alle discussioni relative alcune pagine addietro in questo thread), ma le mi fa con disinvoltura "dipende dal formato, questo non è un formato standard". Ah no - dico io - e quale sarebbe penso... "i formati standard sono solo le classiche buste per corrispondenza!"
agevolo estratto da wikipedia
il formato C4 (22,9 x 32,4 cm) destinato a contenere il formato A4 (21 x 29,7 cm),
il formato C5 (16,2 x 22,9 cm) destinato ai fogli A5 (come un A4 piegato in due),
il formato C6 (11,4 x 16,2 cm) per un foglio A6 (un A4 piegato in quattro),
il formato DL (11 x 22 cm) per un A4 piegato in tre parti. Formato utilizzato particolarmente per gli scambi commerciali. È chiamato anche C6/5. Questo formato sta per essere soppiantato dal C5/6, che è leggermente più grande (11,4 x 22,9 cm).
busta per biglietto da visita
Pur sorpreso, lascio cadere il discorso perché non sono tipo da fare discussioni (per quanto legittime) su 75 centesimi, e per il rapporto di cui sopra. Però poi mica me lo tengo sullo stomaco, e vado a controllare il (peraltro) buon sito di Poste, recentemente rammodernato (e lo fanno spesso, devo dire... ci buttano soldi sul sito).
Nella pagina della Raccomandata trovo queste informazioni, anche se esposte in modo schematico
tabella chiara, salvo l'avvertenza che ho messo in rosso sotto
"invii non standard definiti" e si cita un Decreto Ministeriale
"quelli di formato extra"
credo che l'inghippo (o meglio il "giro di vite" deciso da Poste) riguardi proprio il Decreto Ministeriale del 19 giugno 2009 - agevolo l'allegato esplicativo (cioè non scritto in stretto burocratese)
http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/recuperi/Comunicazioni/Allegato%201%20e%202%20-%20Postale.pdfa pagina 11 viene indicato come determinare (nel caso di corrispondenza retail) il formato standard per le stesse. Per formato non si intende solo la FORMA (che deve essere "rettangolare") e le DIMENSIONI (che sono esplicitate in termini massimi) ma anche la PROPORZIONE fra le stesse. inoltre criterio di aderenza allo standard è l'utilizzo di buste di carta "bianche o comunque chiare".
E ' evidente che applicando "alla lettera" questi criteri, le classiche buste color avana con le bolle all'interno non vengano considerate standard, e quindi facciano scattare lo scaglione di prezzo successivo.
Ora, mi direte: perché la direttiva del 2009 viene applicata solo adesso, e non già da tempo?
Probabilmente Poste ha sempre "chiuso un occhio" (per convenienza numerica e per volume di fatturazione complessivo) fintantoché era sostanzialmente unico player di mercato: ora, politiche di ottimizzazione dell'introito commissionale (eufemismo) o semplice scelta di segmentazione del mercato (dove operano molti più player, vedi i vari Spedire.com et similia) hanno indotto POSTE ad applicare con rigidità criteri già preesistenti.
Enforcing The Law, insomma.
MORALE: con questa mossa hanno definitivamente chiuso con me per quanto riguarda spedizioni tracciate (raccomandate, pacchi), per le quali utilizzerò gli emergenti servizi di brokeraggio virtuale tipo il già segnalato (e apparentemente ottimo) Spedire.com