Bella Seppia e bentornato, mi ero perso il cambio di lavoro. Che fai adesso?
Una cosa però, approfondisci meglio l'aspetto del 4% netto inflazione in Italia per i propri investimenti: è abbastanza un miraggio, per la ns generazione.
Il VEURX che linki, per quelli come noi che hanno iniziato a lavorare verso il 2005, mostra un impietoso 3,5 lordo inflazione. Ora magari nel giro di 5 anni potrebbe alzarsi la media (anche se già si inizia a parlare di nuova recessione in USA), ma per i "nostri" 35 anni lavoro mi sa che il 7 netto c'è lo scordiamo (a livello di media ce ne siamo già sputtanati 1/3). Siamo nati in un chino sfigato e i titoli europei non sono l'SP500.
Mi permetto di consigliartelo perché se noi poi la gente legge ma non rispecchiandosi in quel 7% si aliena dai pur giustissimi e nobilissimi concetti che illustri.
ho appena iniziato a lavorare per un'azienda seminota del nord italia
sempre campo alimentare, mi occupo di export.
Ho iniziato da una settimana ed ovviamente sto facendo orari da schiavo, basato probabilmente a Monza
il 3.5% lordo inflazione in italia dal 2005 e' praticamente pari al 4% netto o quasi dai
il 7 chiaramente e' una cosa che ad oggi sembrera' impossibile, ma un orizzonte temporale di dieci anni non e' "lungo". vediamo su 30 (che incidentalmente e' una stima conservativa di tempo in cui le persone risparmiano/investono)
sono certo che nel futuro l'europa dara' piu' soddisfazione degli usa, soprattutto ai livelli di ora (medi per EU, alti per usa)
Tutto il ragionamento comunque si basa sull'osservazione di dati passati, e non c'è scritto da nessuna parte che questo sia un fedele o attendibile riflesso di quello che sarà l'andamento azionario da qui a 35 anni.
Razionalmente si può capire che l'unico "motore di crescita" valido possa essere quello azionario.
Una domanda: come "metti al sicuro" la crescita acquisita grazie ai "piccoli numeri" anno su anno? Il PAC accumula su asset, svolgendo una funzione di "accelerazione dell'accumulo" nei periodi di storno, e di "incremento di valore" nei periodi di crescita... ma non vi è alcuna garanzia che il "capitale accumulato e rivalutato" ai ritmi medi stabiliti resti tale al momento in cui decideremo di prenderlo, usarlo, trasferirlo.
sulla prima parte: 100 anni di storia sono un indicatore sufficiente a mio avviso. se nei prossimi 30 esplode il mondo avremo altri problemi che non le nostre azioni
sulla domanda: se cerchi ci sono molti studi, ma tutti giungono alla matematicamente ovvia conclusione che piu' e' lungo l'orizzonte temporale, piu' sei sicuro del risutlato
quando sono passati 35 anni, se per caso dovessi capitare nell'anno che la borsa fa -40%, beh, aspetti altri 5 anni che recuperi (recupera sempre), anche perche sicuro si trattera' di un -40% su numeri che sono cresciuti moltissimo negli anni.
come sempre il modo migliore per diventare ricchi e' investire i soldi che non ti servono, cosi puoi evitare di toccarli quando la borsa crolla (anzi investi di piu')
cerca su portfoliocharts.com
questo il mio preferito per un americano
http://portfoliocharts.com/portfolio/ivy-portfolio/che oggi comperebbe le commodities che stanno tutte a zero
ricordatevi, il rendimento nel breve periodo e' una cosa che non ha nessuna rilevanza
credo attualmente il mio portfolio investimenti stia generando un poco lusinghiero -10% sulla carta
poi ovviamente anche i software fanno i conti sbagliati (es: non contano l'effetto dei dividendi su quello che hai) quindi reale sara' al minimo +5-6% sull'esistente (che in dieci anni sempre schifo fa) e molto di piu' contando quello che ho venduto
penso di aver fatto peggio del mercato perche' ero povero nel 2008-9 ed ho comprato di piu' negli ultimi due anni a prezzi alti, di fatto "mediando" alto, anche se ultimamente sto comprando un sacco di RDSa che nel lungo periodo mi renderanno ricco