INTRO:
Treasure, tradotto volgarmente in lingua italiota, sta per ricchezza, tesoro.
La loro ultima fatica è infatti un gioiello.
Ikaruga è uno shot'em up di primissimo valore.
Ma non è una novità per gli sviluppatori jappo, produttori già di capolavori come Dynamite Headdy, Guardian Heroes, Gunstar Heroes, Bangaioh, Silhouette Mirage, Go Go Troublemaker e altri, tirare fuori dal cilindro (digitale) pietre miliari.
From Dreamcast to Game Cube... la conversione diretta e..
RECENSIONE:
Una volta inserito il mini DVD nel vostro GC, un filo di nostalgia si instaurerà nei vostri cuori: il logo Atari farà la sua bella comparsa sulla TV, per alcuni secondi, dopodichè un bagliore accecante, seguito dal titolo di gioco, vi farà ricordare che siete nel 2003, e in questo caso, non ve ne pentirete affatto.
Tutto il gioco, a partire dal menù delle “option”, è pervaso da uno stile “high tech”, ben fatto e assai particolare. Ma quella scritta vi attira in particolar modo: “Start game”. Non esiterete a lungo ad iniziare una nuova sessione di gioco.
Start your (engine) ship please... 3-2-1...
La quiete prima della tempesta, anzi, dell’inferno. In pochi istanti, il tubo catodico sparerà a schermo una moltitudine di “sprite” poligonali colorati, dettagliati. Un’orgia di colori e di bagliori luminosi invaderà la vostra mente (e vista). Avete appena perso una vita, e non sapete nemmeno il perché. Iniziate a rigiocare, pochi secondi, e via, un'altra vita persa. Qui non c’è hardcore gamer che tenga. Ikaruga è terribilmente ostico, ma anche terribilmente divertente. Certo, vedere la scritta Game Over non è il massimo, soprattutto per videogiocatori di una certa esperienza, ma il sentimento di rivalsa è tanto.
Non rassegnatevi, continuate, fino ad arrivare alla prima vittoria (alla fine cioè del primo livello). La soddisfazione riempirà la vostra anima. Se rimarrete sconsolati, affranti, staccate un attimo e tornate al menù delle opzioni, nel quale figurano: “practice”, nelle modalità arcade e proto type (una volta sbloccato), in cui scegliere il livello di difficoltà; “conquest”, utile per apprendere le meccaniche di gioco; “demo play”, il classico rolling demo di gioco. Le ulteriori opzioni di gioco prevedono il classico “normal play” (il gioco classico) e il “challenge mode”, che una volta terminato vi assegnerà una password da inserire nel sito Treasure per visualizzare il ranking dei vari giocatori. Infine vi sono tutte le classiche configurazioni di gioco, come salvataggi e caricamenti di nuove o vecchie partite, svariati extra, classifiche generali, numero di navicelle disponibili ad ogni sessione, riorganizzazione dei tasti del pad, configurazione dello schermo (verticale o orizzontale) e via dicendo. Sconsiglio vivamente di selezionare la modalità verticale per TV… la butterete dopo pochi minuti di gioco, anche se la sensazione di stare davanti al coin-op sarà elevata. Una volta ripresi dallo shock iniziale, non esiterete ad entrare nuovamente nel gioco. Solo dopo avere preso confidenza col vostro velivolo, e aver appreso le tecniche di combattimento, potrete ammirare Ikaruga in tutto il suo splendore, questo perché Ikaruga non è il classico shoot ‘em up, asettico ma divertente. Verrete infatti coinvolti nella storia, si instaurerà in pratica una sorta di contatto umano tra voi e la vostra navicella, e non sto scherzando. Questo è reso grazie all’abilità dei programmatori, verrete catapultati in splendidi mondi in cui la natura la fa da padrona, per finire magari pochi attimi dopo in complessi urbani ricchi di arsenali bellici, e ancora, finire successivamente in grandi tunnel ipertecnologici, pieni di insidie e di nemici, fino a giungere ai fatidici boss di fine livello. Tutto è reso magistralmente, colori, effetti visivi, animazioni, ambienti di gioco, struttura dei livelli, non c’è una cosa, dico una, lasciata al caso o mal realizzata. Ogni cosa è sviluppata con intelligenza e parsimonia. Anche a cercare difetti, per i più pignoli, non ce n'è traccia. L’impatto visivo (e sonoro) è devastante, rimarrete estasiati da quanto vedrete. Poi lo stile (stylish game?) con cui tutto è realizzato, il lavoro di design di nemici e boss, sembra di vivere veramente dentro un fumetto manga virtuale, grazie al suo look futuristico, hi-tech, particolare. Una gioia per gli occhi, ma anche per le orecchie. Il sonoro è pulito, gli effetti sonori tutti ben realizzati, così come sono ben realizzate anche le tracce di sottofondo che vi terranno compagnia lungo tutto il gioco, di stampo metal. Forse Ikaruga è un titolo un po’ troppo difficile, ma non so se definirlo come aspetto negativo del gioco. Lascio giudicare a voi sinceramente.
BOTTOM LINE:
Da avere, consigliato a tutti i fanatici del genere e non, anche se potrà non piacere a molti.
Particolare, nuovo, ma soprattutto ostico.
Un gioco d'altri tempi, potrebbe esclamare qualcuno.
Non vi darei torto...
Welcome to the Project RS 2.
VOTO: 10 su 10