Autore Topic: [review] The Prestige  (Letto 17196 volte)

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Offline Wis

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Re: [review] The Prestige
« Risposta #90 il: 19 Lug 2013, 12:03 »
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Offline The Dude

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Re: [review] The Prestige
« Risposta #91 il: 19 Lug 2013, 12:24 »
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Ahia, così mi si reincasina tutto.

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Offline Bilbo Baggins

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Re: [review] The Prestige
« Risposta #92 il: 19 Lug 2013, 12:48 »
Secondo me, questo è un tipico caso in cui il Rasoio di Occam funziona alla meraviglia.
Ovviamente accettando l'impossibilità che esista una macchina simile.

Se la macchina è vera, il film funziona a meraviglia.
Se usa manichini, il film scricchiola in più punti.
Se è tutta farina del sacco di Angier col suo diariio, il film funziona lo stesso ma è piuttosto banale (giudizio personale ovviamente) senza contare che non c'è punto in cui il film faccia non solo pensare a una soluzione di questo tipo, ma faccia anche solo sospettare che questa possa essere la vera versione dei fatti. Quindi è la struttura stessa del film a mancare, poichè manca LA PROMESSA, cioè far capire allo spettatore che qualcosa di ordinario è stato trasformato in straordinario.

A parità di fattori, la spiegazione più semplice tende a essere quella giusta.
Ergo, brevettate la macchina...
« Ultima modifica: 19 Lug 2013, 12:54 da Bilbo Baggins³ »
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Offline The Metaller

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Re: [review] The Prestige
« Risposta #93 il: 19 Lug 2013, 13:48 »
Non mi ha convinto. Esattamente come non mi convinse Inception.
Buoni i soliti intenti metanarrativi ma tutto sommato "facile" l'imbastitura del prestigio. Sei il prestigiatore, anzi di più, sei il regista, quindi a me spettatore puoi mostrare di tutto per convincermi della plausibilità del macchinario Tesla pur in un contesto che non sembra ammettere l'irrazionale. Puoi mostrarmi di tutto nei limiti di una certa coerenza che non tradisca il trucco. Sei più del prestigiatore perchè puoi mentire persino su ciò che accade dietro il palco, perchè per te, regista, il backstage di Borden/Angier è ancora parte del tuo show. Puoi mentire persino sugli spiegoni della voce narrante, perchè essa stessa è un ingannatrice pilotata da un più grande ingannatore.
E tuttavia come lo stesso film precisa, un gran prestigiatore oltre al trucco, deve saper imbastire lo spettacolo, avere presenza scenica, carisma, costruire un contorno che abbia dignità di là del mero prestigio.
Ammettendo che a Nolan sia riuscito il prestigio, secondo me non gli è riuscito lo show. Visivamente il film mi ha detto poco, veramente poco, ok per la meticolosa ricostruzione del contesto storico, ma c'ho visto più perizia tecnica e disponibilità di mezzi che una cifra stilistica meritevole di menzione o in grado di per sè di raccontare qualcosa. Potrei proseguire coi dialoghi sul piatto andante, meramente funzionali e privi a mio modestessimo avviso di guizzi che gli conferiscano dignità propria, di guisa che risultano una pessima "distrazione", non in grado di distogliere l'attenzione dello spettatore dai cardini del prestigio.
Anche Memento si incentrava sul dubbio insoluto, ma metteva un punto fermo sul viaggio dello spettatore  meritevole più del pippone e dell'eventuale risposta e soprattutto sapeva rendere lo show interessante facendo sapiente uso dei mezzi impiegati per veicolare il prestigio. Su tutti il montaggio.
Ecco, proprio il montaggio è la cosa più mi ha irritato di The Prestige: convulso, sfilacciatore, costantemente asservito al depistaggio, a scapito del ritmo, a scapito di ogni eventuale climax -puntualmente autodisinnescato-, a scapito di epifanie già di per se prevedibili e delle quali ci si scopre poco coinvolti spettatori. Ecco, a conti fatti su questi ultimi aspetti funziona pure peggio di Inception.
Concludendo ho trovato la pellicola molto debole proprio sul fronte dell'intrattenimento, bel prestigio ok, ma non son sicuro valesse le oltre 2 ore di show.
Delle qualità di rilievo ci sono, le interpretazioni degli attori in particolare le ho trovate convincenti ed in grado in alcuni casi di sopperire alla lacunosa scrittura per ciò che concerne la caratterizzazione (Bale e Bowie in particolare). Tuttavia rimane un pò poco per convincermi ad affrontare ulteriori visioni (2 finora) e per considerare Nolan bravo tanto quanto prestigiatore che come showman.
« Ultima modifica: 19 Lug 2013, 14:51 da The Metaller »
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Offline Giobbi

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Re: [review] The Prestige
« Risposta #94 il: 19 Lug 2013, 22:03 »
Mi sembra che Nolan istighi nei fan pippe esponenzialmente maggiori rispetto ai suoi meriti e a quanto effettivamente inserisca nei suoi film

A la Kojima

E copiando Kojima potrebbe marciarci molto di più.

Offline Argaen

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Re: [review] The Prestige
« Risposta #95 il: 20 Lug 2013, 11:06 »
Il film è tratto da un libro, e nel libro la macchina funziona.
Il film lo dovrei rivedere, ma preferisco pensare che sia tutto un trucco. :P

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L'autore del romanzo, Christopher Priest (nel mio radar da quando ho letto The Prestige, ho recuperato tutto quello che ha scritto), e' un "vecchio" della letteratura sci-fi britannica, ha un'intera bibliografia di romanzi con unreliable narrators e metatrame varie (i piu' belli sono The Glamour, The Affirmation e The Separation - see the pattern here? - e a leggerli si rivaluta molto, in basso, il genio di Nolan nel partorire certi intrecci), e merita assai, se vi piace il genere!
« Ultima modifica: 20 Lug 2013, 11:09 da Argaen »
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Offline Xibal

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Re: [review] The Prestige
« Risposta #96 il: 20 Lug 2013, 20:33 »
Quello che mi preme di capire è se Nolan abbia o no lasciato davvero qualche spunto per arrivare a pensare ad una diversa interpretazione, o sia solo frutto di quelli che (imho comprensibilmente) non hanno accettato l'elemento fantastico (che in effetti non dovrebbe trovare posto nella coerenza del film).
Il fatto è che proprio parlando di Tesla, non si può parlare di fantastico o irrazionale, è solo scienza, e come diceva un famoso saggio "Ad un certo livello di progresso, la scienza non è più distinguibile dalla magia". Dei prestidigitatori hanno distrutto le proprie vite cercando di instillare negli spettatori il dubbio che la magia esistesse utilizzando artifici tecnici, mentre è esistito e sono esistiti uomini che sono stati costretti ad ammantare dell'artificio della magia qualcosa che tecnicamente non doveva esistere (il film insiste moltissimo su quanto i concorrenti di Tesla abbiano cercato di bruciare al rogo la verità che non ci sia magia o stregoneria, solo una tecnica infinitamente superiore). Il dramma del film poggia anche su questo, la dicotomia tra degli imbroglioni che trascorrono le loro esistenze ricercando il modo migliore per spacciare illusioni per la realtà, e di un uomo che al contrario è costretto a tenere nascosta la realtà perchè osteggiato da chi ha bisogno che certe acquisizioni restino illusione (che è poi la storia di Tesla).
Il bello del film credo sia proprio la capacità di riuscire, sulla tematica fondamentale del cinema/magia, ad innestare una biografia eccezionale di un uomo eccezionale (interpretato in modo eccezionale aggiungerei)...
« Ultima modifica: 20 Lug 2013, 21:47 da Xibal »
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Offline The Metaller

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Re: [review] The Prestige
« Risposta #97 il: 22 Lug 2013, 12:44 »
Mi sembra che Nolan istighi nei fan pippe esponenzialmente maggiori rispetto ai suoi meriti e a quanto effettivamente inserisca nei suoi film
Ma infatti il fatto che alcuni reputino la macchina non funzionante mi pare una lettura forzata che presa per vera apre squarci nella sceneggiatura.
Per me puoi fare un film i cui fatti abbiamo 2, 3 anche 4 letture, ma devi assicurarti che tutte stiano sufficientemente in piedi e non smentiscano premesse e conclusioni didascaliche dell'opera.

Se prendiamo per vero che la macchina funziona (nel libro funziona) è tradita la premessa della pellicola che poggia sul puro razionalismo, i fatti però si susseguono in maniera tutto sommato coerente senza dare adito ad incongruenze e, nonostante i colpi di scena telefonati, ci si avvia alla chiusura in relativa serenità.
Se aderiamo alla tesi sul non funzionamento della macchina, ciò che Nolan voleva dimostrare nelle conclusioni, ossia che il pubblico vuole essere ingannato, va ampiamente a farsi benedire, perchè aderire a questa tesi di fatto significa volere davvero guardare, NON voler essere ingannati. E aderire a questa tesi apre a continue ricostruzioni gracili, gracili dei fatti.

A conti fatti è una pellicola che non funziona al meglio nè letta in un senso nè nell'altro, e la qualità espositiva del tutto non aiuta ad innalzarla.
« Ultima modifica: 22 Lug 2013, 14:49 da The Metaller »
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Re: [review] The Prestige
« Risposta #98 il: 22 Lug 2013, 13:09 »
Voi avete una lettura del cinema che a parer mio è leggermente distorta.
Il cinema è arte, se funziona non deve spiegare o stare in piedi proprio per nulla.
E i film di Nolan funzionano, o almeno, a me piacciono molto.
Se non vi piaccio no amen, ma certi discorsi da Riccardoni sono un pò ridicoli.

Offline Argaen

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Re: [review] The Prestige
« Risposta #99 il: 22 Lug 2013, 13:58 »
Se prendiamo per vero che la macchina funziona (nel libro funziona) è tradita la premessa della pellicola che poggia sul puro razionalismo

Io non vedo dove sia la premessa del razionalismo nel film onestamente, e perche' sia such a big deal. E mi sorprende che ci sia addirittura un'interpretazione che preveda che la macchina di Tesla non funzioni come appare nel film.
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Offline Xibal

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Re: [review] The Prestige
« Risposta #100 il: 22 Lug 2013, 14:07 »

Se prendiamo per vero che la macchina funziona (nel libro funziona) è tradita la premessa della pellicola che poggia sul puro razionalismo
Veramente la premessa del film non parla assolutamente di razionalismo, ma di illusionismo, e del fatto che funzioni concentrando l'attenzione del pubblico su qualcos'altro. Nella pellicola l'attenzione del pubblico è tutta concentrata sul dissidio tra due illusionisti, mentre il vero prestigio è l'acquisizione di un "vero" mago, Tesla.
Acquisizione che non è magia, quindi non c'è alcuna perdita di razionalismo.
A meno che gli spettatori non vogliano, a tutti i costi, credere che non sia possibile. E allora ecco che nuovamente le premesse della pellicola sono garantite: il pubblico vuole essere ingannato, e Tesla, suo malgrado, asseconda questo vendendo la macchina ad un illusionista, perchè il mondo non è pronto ad una "vera magia".

Citazione
Se aderiamo alla tesi sul non funzionamento della macchina, ciò che Nolan voleva dimostrare nelle conclusioni, ossia che il pubblico vuole essere ingannato, va ampiamente a farsi benedire, perchè aderire a questa tesi di fatto significa volere davvero guardare, NON voler essere ingannati.
Tutto il contrario, chi non crede che la macchina funzioni lo fa perchè non vuole crederci, ergo vuole essere ingannato su una verità incredibile, che la magia esiste, ed è una tecnologia che non si comprende, e quindi o si brucia come le streghe (vedi il film), o si ammanta di illusionismo, affinchè venga accettata.
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Offline The Metaller

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Re: [review] The Prestige
« Risposta #101 il: 22 Lug 2013, 15:23 »
Voi avete una lettura del cinema che a parer mio è leggermente distorta.
Diversa non è sinonimo di distorta. Un pò di rispetto dell'altrui pensiero male non sarebbe.

Citazione
Se non vi piaccio no amen, ma certi discorsi da Riccardoni sono un pò ridicoli.
Come su.

Citazione
Il cinema è arte, se funziona non deve spiegare o stare in piedi proprio per nulla.
Infatti io ritengo che The Prestige almeno su di me non funzioni e che di arte abbia ben poco.

Citazione
E i film di Nolan funzionano, o almeno, a me piacciono molto.
Ecco, restiamo nell'IMHO e rispettiamo il pensiero altrui che si vive molto più sereni. :pray:

Io non vedo dove sia la premessa del razionalismo nel film onestamente, e perche' sia such a big deal.
Il film stipula dalle primissime battute un patto con lo spettatore fondato sul razionalismo. Quando la voce narrante illustra "La svolta" viene a chiare lettere detto "State cercando il segreto ma non lo troverete perchè in realtà non state davvero guardando, voi non volete saperlo, voi volete essere ingannati".
Quindi presupposto da cui muove la pellicola è che vi sia sempre un segreto dietro al numero del prestigiatore e che lo stesso risponda a principi assolutamente razionali non individuabili perchè allo stesso spettatore piace essere ingannato.

Citazione
E mi sorprende che ci sia addirittura un'interpretazione che preveda che la macchina di Tesla non funzioni come appare nel film.
Sorprende pure me ma tant'è.

Veramente la premessa del film non parla assolutamente di razionalismo, ma di illusionismo e del fatto che funzioni concentrando l'attenzione del pubblico su qualcos'altro.
Illusionismo che è nella prima scena spiegato in chiave assolutamente razionale come ho scritto su ad Argaen (leggi direttamente lì).
 
Citazione
Nella pellicola l'attenzione del pubblico è tutta concentrata sul dissidio tra due illusionisti, mentre il vero prestigio è l'acquisizione di un "vero" mago, Tesla.
Acquisizione che non è magia, quindi non c'è alcuna perdita di razionalismo.
Non è che se la magia è "acquisita" invece che di produzione propria il numero eseguito è svuotato dai suoi connatoti magici e razionalizzato.

Citazione
A meno che gli spettatori non vogliano, a tutti i costi, credere che non sia possibile. E allora ecco che nuovamente le premesse della pellicola sono garantite: il pubblico vuole essere ingannato, e Tesla, suo malgrado, asseconda questo vendendo la macchina ad un illusionista, perchè il mondo non è pronto ad una "vera magia".
Vero solo accettando un'interpretazione estensiva (forzata?) di quanto postula Nolan, questi infatti nelle prime battute fa coincidere il-voler-essere-ingannati con l'accettazione della magia non con il rifiuto della stessa.

Ma poi di là da questi questioni il film mi è parso così debole sotto tale pacco di aspetti che nemmeno l'accettazione di certe risicate interpretazioni ai miei occhi (sottolineo ai miei) lo salverebbe.
Ammesso che a Nolan sia riuscito il prestigio, è proprio lo show ad essere deboluccio.

Citazione
Tutto il contrario, chi non crede che la macchina funzioni lo fa perchè non vuole crederci, ergo vuole essere ingannato su una verità incredibile, che la magia esiste, ed è una tecnologia che non si comprende, e quindi o si brucia come le streghe (vedi il film), o si ammanta di illusionismo, affinchè venga accettata.
Come su. E ripeto anche avessi ragione ed anche la pellicola non cadesse in contraddizione con i suoi stessi presupposti ed anche in definitiva il concetto esposto dall'autore risultasse formalmente vero (nel senso di aderente al principio di non contraddizione), rimarrebbe ai miei occhi esposto così male da non consentirmi di rivalutare in toto il film.
Un film non è solo ciò che dici ma è anche come lo dici.
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Re: [review] The Prestige
« Risposta #102 il: 22 Lug 2013, 17:35 »
Personalmente alla fine del film la virata sci-fi (perché di questo si tratta) era l'unico aspetto che non mi aveva convinto. A posteriori posso apprezzare le differenze tra Borden ed Angier, dove solo il primo è il vero illusionista disposto a tutto (anche al sacrificio estremo) per la riuscita del numero perfetto, mentre il secondo si affida alla tecnologia prima che alla bravura e alla dedizione.
Però la dignità del film (e la sua superiorità a quel baraccone che è The Illusionist, per esempio) per me risiedeva anche nella sua ferrea aderenza alla realtà, al suo dipingere gli illusionisti e i loro mondi fatti di trucchi dal segreto semplice ma il cui mantenimento è rischioso e costoso sotto molteplici punti di vista.
Indi per cui una interpretazione in puro stile nolaniano in cui l'illusione è orchestrata non solo per gli occhi dell'interpreti ma anche ad un livello superiore, dal regista allo spettatore, mi risulta quanto meno affascinante.
In ogni caso per me The Prestige è un film che funziona da qualunque parte lo si voglia guardare. Ho sgamato il colpo di scena un'ora prima e me lo sono goduto lo stesso, esattamente come mi godo un buon trucco di magia anche se so già come funziona.
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Offline claus80

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Re: [review] The Prestige
« Risposta #103 il: 17 Dic 2013, 21:51 »
Rivisto ed è sempre un piacere.
Narrato benissimo.

Ah, secondo me la macchina funziona  :yes:

Offline dave182

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Re: [review] The Prestige
« Risposta #104 il: 09 Giu 2016, 11:42 »
Visto ieri per la prima volta (lo so lo so sono un po' in ritardo) e mi è piaciuto un botto. Ok, a me Nolan piace in generale, ma qui secondo me c'è anche l'aspetto positivo che i buchi di trama in cui ogni tanto incappa non ci sono o se ci sono non li ho notati.
Cast eccelente (ok sono praticamente tutti attori che adoro)  girato con la solita classe, insomma ottimo.

Vorrei capire sinceramente chi critica Nolan, insomma, per me è uno che visivamente sa creare cose bellissime e anche a livello narrativo è molto bravo (anche se come detto prima ogni tanto si incarta)

Una domanda, ma le mogli a Nolan che hanno fatto? No perchè a vedere i suoi film....

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