Ieri ho completato la visione della quarta serie.
Fantastica.
Il dualismo Dexter/Arthur richiama alla mente quello con Brian, ma qui la situazione è decisamente diversa: Dexter non è più solo, ma è un padre di famiglia. Da qui le conseguenze catastrofiche delle sue azioni, in tutti i sensi. Il passeggero oscuro è sempre più separato dalla sua personalità, quasi come se Dexter soffrisse di schizofrenia. E la cosa è ben ribadita più volte durante l'intera serie. Emblematica l'inquadratura con i quattro Dexter negli specchi più un altro, quello "originale", spettatore degli altri.
Si tocca con mano la sofferenza di un uomo che si è perso a metà strada tra quello che è e quello che dovrebbe essere, insicuro in ciascuno dei ruoli che interpreta perché è tutti e nessuno.
Ma la vita è crudele. Quando si pensa di essere ad un passo dall'obiettivo, dalla redenzione, la vita ti colpisce così duramente da riportarti indietro: gli sforzi fatti fino ad allora risultano vani, l'obiettivo non solo non è distante, ma è ormai stato cancellato.
Dexter, che cosa mai ti riserva il futuro?
Note a margine:
. premio speciale "sfigata della serie" a Debra: che gli sceneggiatori abbiano un po' di pietà per questa donna!
. la stessa Debra è incarnata da una delle migliori attrici che abbia mai visto. Punto.
. trovo la voce di Michael C. Hall sempre più azzeccata al personaggio: ogni volta che l'ascolto mi dà i brividi per quanto sia perfetta
. lo stesso Michael è bravissimo. E l'attenzione alla fotografia della serie produce risultati di altissimo livello
. Michael, sbrigati a guarire