No, perdonami: il problema (che non sussiste ma al contrario è un plus) è che preferisco che mio figlio, grazie alla navigazione selvaggia (e parlo di mezzi legali) si senta tutti i generi possibile di musica, anche fosse in digitale ultracompresso, che non i quattro pur bellissimi vinili in croce che potevo permettermi io da ragazzino (conosciuti e/o selezionati su una rivista cartacea, unico strumento cognitivo allora disponibile). Sicuramente dal punto di vista culturale è molto più formativo, se vogliamo spendere questi paroloni.
La voglia di accoppiare la qualità alla quantità gli verrà da solo, crescendo (e avendone la possibilità economica). E se non gli viene amen ma, ripeto, focalizzarsi sulla forma piuttosto che il contenuto è assurdo. O meglio: da snob.