Non serve a nulla mettere la testa sotto la sabbia e negare che il videogioco possa essere becero, stupido, violento senza ragione. I giochi possono avere un'influenza negativa. E direi che c'è anche il rischio concreto che i videogiochi agiscano in maniera estremamente più subdola di come facciano altri media.
Non è poi da sottovalutare che uccidere "terroristi" in Call of Duty 4 probabilmente non ha lo stesso impatto rispetto all'uccidere i tedeschi del primo Medal of Honor. Non solo per il periodo storico molto più controverso, ma anche perché il realismo e l'immersività sono decisamente di tipo diverso. I videogiochi sono più realistici e drammatici oggi rispetto a dieci anni fa, e sarebbe anche ora che gli sviluppatori cominciassero a prendersi delle responsabilità. Se i mezzi per raccontare/mostrare sono molto più accattivanti, vuol dire anche che non è più accettabile che gli sviluppatori non si domandino se è giusto fare l'ennesimo gioco razzista, sessista, violento o guerrafondaio.
Personalmente CoD4 non mi ha attirato per nulla, e non perché non mi piacciano gli FPS. Solo che la parte del marine in Iraq mi infastidisce, e ha un peso ideologico che mi stupisco nessuno abbia sottolineato.