Autore Topic: [PS2] Spy Hunter  (Letto 2913 volte)

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Offline ederdast

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[PS2] Spy Hunter
« il: 06 Apr 2003, 17:54 »
Glorioso coin-op dei lontani primi anni ottanta, Spy Hunter torna per la terza volta sulla scena videoludica mondiale. Ma se Spy Hunter 2 era un mediocre arcade che dell'originale aveva solo il nome, questo SH nuovo di pacca è dedicato, come impone il mercato, al nero monolito di mamma Sony. Sarà riuscita Midway a centrare l'obiettivo e a rinverdire i fasti dell'originale con questo remake targato 2001? Attualizzazione, è questa la parola che meglio descrive SH 2001. Lo schema di gioco risulta infatti fortemente mutuato dall'originale: uno sparatutto automobilistico in cui la fase di guida è fortemente trascurata a beneficio dell' attività blastatoria dell'utente. La visuale di gioco è posta alle spalle dell'Interceptor e non più a volo d'uccello come nel prequel. Scelta che ha portato il gioco, ora interamente poligonalizzato (un minuto di silenzio per i buoni vecchi spara spara 2D, please), ad un accrescimento della spettacolarità del titolo, ma ha anche penalizzato in maniera drammatica le due armi mito di Spy Hunter: la cortina di fumo e le pozze d'olio. Chi ha giocato l'originale certamente si ricorderà la sadica soddisfazione che riusciva a generare l'utilizzo dei due gingilli mortali. Scordatevi quindi che tutto questo possa accadere in SH 2001. E forse è proprio questo il prezzo che il gioco paga in nome del progresso videoludico. Le armi rimanenti sono invece tutte utili e decisamente cattive. Altro link con il passato ritorna l'autotreno supercar-style capace di ripristinare gli scudi e le munizioni. E le fasi nautiche dell'originale che fine hanno fatto? Memori dell'antico, gli sviluppatori si sono guardati bene dal tralasciare l'espediente più caratteristico del vecchio gioco: l'interceptor si muta all'uopo in un futuristico motoscafo con tanto di sequenza in slow motion multiangolo di matrixiana memoria e trasformazione mecha-style gundamesca. Il feeling di gioco rimane comunque invariato sia al bagnato che all'asciutto. Lo stile di guida è decisamente arcade e la nostra auto risponde ai comandi più come un'astronave che come un veicolo a 4 ruote, con buona pace della cinematica inversa e delle leggi più elementari della fisica dinamica. Di uno sparatutto stiamo comunque parlando e non di un simulatore, quindi tale scelta si presenta del tutto in linea con lo spirito del gioco. Meno scusabili sono le difficoltà che si incontrano ogni qual volta si voglia fare un'inversione di marcia: l'angolo di sterzata è semplicemente enorme e obbliga il giocatore a tour non organizzati nel bel mezzo di canali o strade infestate di nemici pronti a farci la pelle. Un tasto per il freno a mano non mi sarebbe affatto dispiaciuto. L'impatto visivo dell'ultima fatica Midway si attesta su livelli più che discreti. Considerando le non esaltanti performance della casa americana nella recente produzione direi pure ottimi. La parte audio del gioco risulta discretamente curata negli effetti (esplosioni, rombi e voice over) ma dà sicuramente il meglio di se nella colonna sonora in cui diversi gruppi indy americani (Saliva in primis) si divertono a rivisitare e attualizzare il mitico theme di Peter Gunn, presente anche in versione originale. Quanto dura? Nel rispondere all'annoso quesito dobbiamo affrontare quello che è il maggior difetto del gioco: la progressione nelle missioni. Gli obbiettivi secondari non sono indispensabili per completare la missione, lo sono però e in maniera tragicamente essenziale per progredire alle missioni successive. Questi obiettivi, una volta acquisiti, ci regalano punti missione indispensabili per accedere alle missioni avanzate. Ecco a voi il barbatrucco escogitata da quelli della Paradigm: 14 missioni vi sembrano poche? (Infatti lo sono). Bene e io ti obbligo a ripetere la stessa missione una decina di volte pena il non avanzamento nel gioco (Arrrrgh!)...
Concludendo, Spy Hunter nella sua ultima incarnazione riesce a riproporre in buona parte il feeling del suo illustre predecessore e non è cosa da poco. I programmatori Paradigm hanno reso giustizia a un gran vecchio gioco e anche se in giro ci sono titoli superiori a SH nei suoi singoli aspetti, nell'insieme riesce a ritagliarsi il suo posto al sole (oltretutto è l'unico sparatutto 3D su pista presente sul mercato e quindi di alternative manco a parlarne). Può rappresentare un'ottima scelta per il videogiocatore che ricerchi un gioco d'azione semplice e funzionale dal look cool, dalla grande atmosfera e dai discreti mezzi tecnici. Coloro che poi erano appassionati dell'originale sono caldamente raccomandati di provare questo SH, esempio di come un concept vincente anche a distanza di anni (venti!) sfruttato in maniera intelligente dia vita ad un ottimo esempio di videogame "moderno". Un buon titolo quindi, non certo un capolavoro, forse troppo corto.
Le opinioni sono come le palle, ognuno ha le proprie.
Callhagan.