In parole spicciole: anche io, come te, storco il naso all'uso smodato o invasivo di cut-scenes; ciò non toglie che chi usa questo medium può farlo come e quanto vuole.
Il videogioco nel momento in cui é videogioco (ovvero é giocabile) ha alcuni pregi ed alcuni limiti come forma di narrazione, limiti di cui é bene tener conto o appunto per superarli non si farà più un videogioco bensì un misturotto.
E' un medium ancora giovane, Giobbi. Che ogni mezzo espressivo abbia pregi e limiti siamo d'accordo; ma sostenere che del videogioco se ne siano già esplorati i confini al punto di poterne già tracciare su una mappa, mi sembra davvero molto ma molto prematuro.
Certo che fanno quanto e come vogliono (!)
Però secondo me in futuro si farà una distinzione più netta tra videogiochi (mario 64), videogiochi che anche narrano, erroneamente chiamati ora "cinematografici" (bioshock, half life, deus ex) visto che sono più che altro teatrali.. e ibridi tra giochi e film.
Perché guardando questi ultimi non ha nessun senso mettere nello stesso campionato disaster (o farhenheit) e tetris... sono due approcci diversi.
Nel secondo "si fa", mentre nei primi si guarda e si fa solo qualcosina quando é richiesto (premi A).. é proprio l'approccio alla poltrona ad essere diverso
-----
Non mi interessa la mappa, mi interessa però la narrazione NEL videogioco e non attraverso bieche scorciatoie.
Ricordi i cartelli con i dialoghi nei film muti?
Ecco non riuscivano a esprimere certi concetti attraverso la recitazione senza suoni e partiva il cartello.. in quel punto il film diventava libro e addio immagini in movimento.
Lo stesso nei videogiochi quando per incapacità partono le cut scenes e si appende il pad al bracciolo.
Ovvero si risolverà (potrebbero però restare i "film interattivi" come genere a sé, più sul versante film cmnq che su quello "giochi".. sono film con qualche parte interattiva appunto così da compiacere lo spettatore ormai abituato a "fare") ma nel risolversi bisognerà anche comprendere quale tipo di narrazione e quindi soggetto o interpretazione di soggetto si adatta alle possibilità di raccontare dei videogiochi stessi.
Perché a Wagner é difficile venisse in mente guerre stellari eh...
Se noti ora tra i "successi" del 2007-2008 i giochi infarciti di cut scenes sono molto meno di quelli in epoca PS1, segno appunto che con l'avanzata tecnologica queste non sono più necessarie.
E altro segno: dove queste cmnq ci sono (chessò Assassin's Creed per quanto le renda minimamente interattive) risultano una rottura di palle... il giocatore dal titolo attende altro non le aspetta più con la bava alla bocca come in FF7.