Autore Topic: Il lavoro  (Letto 1955935 volte)

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Offline MrSpritz

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Re: Il lavoro
« Risposta #17220 il: 17 Mag 2017, 20:05 »
Non è risolvere il problema, quello, ma aggirarlo.

Se è impossibile risolverlo non è manco un problema.

Ha ragione Ivan.

Anche se la mia soluzione sarebbe vendergli altra roba per rendere meno noiosa l'attesa.

Offline Devil May Cry

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Re: Il lavoro
« Risposta #17221 il: 17 Mag 2017, 22:53 »
O omaggiarlo di qualcosa, sì. Tipo delle patatine fritte o una cosa a costo zero (o quasi zero/omaggio).
Se poi è uno che deve prendere l'aereo per tornare in America (cosa a caso) il problema è del cliente che pretende un servizio oggettivamente non possibile (dove per possibile si intende una portata fatta bene e non una cosa a cazzo). Poi se si tratta di doverlo "stronziare" allora le opportunità sono tante.

Offline Seppia

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Re: Il lavoro
« Risposta #17222 il: 17 Mag 2017, 23:32 »
Vi perdete tutti in tecnicismi quando la risposta giusta è una sola:

Quando iniziai a lavorare, uno delle prime cose che imparai, sulla mia pelle, è stata quella di non porre mai un problema al responsabile senza presentare almeno una ipotesi di soluzione.

Io ho sempre detto ai miei collaboratori (perché sono stato fortunato ed hanno insegnato così anche a me) che è vietato dire

"Ho un problema" o "non si può fare"

Senza aggiungere

"questo è quello che farei io"

Ha ragione Ivan, "non si può fare" è una conigliata che nel 99.99999% dei casi è falsa, risultato del tipico atteggiamento italico del pararsi il culo sempre e comunque.
"Se vuoi lavorare con i piedi in mostra vai a vendere il cocco in spiaggia"
Cit. Vn Vomo Givsto

Offline Ryo_Hazuki

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Re: Il lavoro
« Risposta #17223 il: 18 Mag 2017, 00:27 »
Partire dal presupposto che la criticità della Fiorentina fosse l'attesa del cliente è sbagliato.
La criticità sta nell'impossibilità di poter pretendere che una carne venga cotta come si deve, del peso che il cliente richiede e in tempi oggettivamente ristretti per ciò che deve essere la soddisfazione del cliente.

Non tirate in ballo il saper essere persuasivo del cameriere o dell'omaggio in attesa. Non è quello il punto.

Il non si può fare dipende anche da ciò che si prefigge di fare un'azienda e in che modo.

Ho un amico che lavora per un'azienda come disegnatore in cad.
Commissionano un lavoro, una macchina che non esiste e che va progettata.
Nel progetto ci sono tempistiche di disegno, test, collaudo e produzione.

L'azienda richiedente vuole il macchinario pronto entro un tempo che sarebbe pari al solo collaudo.
Lavoro accettato e comunicato ai dipendenti.

Fermo restando che potrebbero offrire delle patatine omaggio o una Fiorentina alta 3 dita nell'attesa.
Il disegnatore, che sta comunque svolgendo il suo lavoro nelle sue possibilità, ha tutto il diritto di esternare al suo referente l'infattibilità del progetto per evidenti criticità oggettive. Il tempo non lo crei.

Se una sera tardi mi chiedessero di fare un menù per 100 persone la sera dopo, se non ho modo di avere un fornitore in consegna o di avere la merce in casa, non posso farlo, visto che andare a fare la spesa di prodotti deperibili con la propria auto privata è vietato dall'HACCP, con multe annesse.
Come non potrei conservare le buste con alimenti dei clienti dell'albergo, visto che tutto ciò che c'è in cella o frigorifero deve mantenere la tracciabilità.

Offline atchoo

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Re: Il lavoro
« Risposta #17224 il: 18 Mag 2017, 03:02 »
Non è risolvere il problema, quello, ma aggirarlo.

Se è impossibile risolverlo non è manco un problema.

Ha ragione Ivan.

Anche se la mia soluzione sarebbe vendergli altra roba per rendere meno noiosa l'attesa.

Appunto se non c'è soluzione tu puoi solo suggerire un'alternativa. Ma se il capo *non* volesse alternative? È questo il punto del discorso del mio prolisso fratello: gli chiedono A in X minuti, non A in X+Y minuti o B. Questo nonostante lui abbia la competenza (e la responsabilità​, non è un aiuto cuoco!) per dirgli che non è possibile. Che sappia proporgli un'alternativa è scontato, è al capo che non interessa.
Ci sono lavoratori svogliati ma anche capi inetti, questa è la verità.
« Ultima modifica: 18 Mag 2017, 06:50 da atchoo »

Offline Seppia

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Re: Il lavoro
« Risposta #17225 il: 18 Mag 2017, 07:02 »
Ci sono lavoratori svogliati ma anche capi inetti, questa è la verità.

Questo è naturale, nessuno ha l'esclusiva dei cretini.
È però statisticamente improbabile che tutti i lavoratori (o tutti i capi) lo siano.
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Cit. Vn Vomo Givsto

armandyno

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Re: Il lavoro
« Risposta #17226 il: 18 Mag 2017, 08:04 »
In realtà si può sempre 'fare' tutto, non esistono cose che non si possono fare, soprattutto in ambito informatico, il punto sono i tempi e le risorse per poter arrivare all'obiettivo. Chi lavora in consulenza sa bene che a volte ti chiedono di fare in pochi giorni cose che bisognerebbe fare in mesi, e i capi o ci sono o ci fanno, perché ti mettono pressione, ma se poi lo fai male esce fuori che non avevano capito che era così impattante e delicato quel lavoro.
Quindi l'atteggiamento di pararsi il culo del dipendente è una difesa al dirigente, che si parerebbe comunque il culo allo stesso modo se qualcosa dovesse andare storto.

Offline Shape

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Re: Il lavoro
« Risposta #17227 il: 18 Mag 2017, 08:43 »
Avevo scritto questo in una e-mail e mi era stato risposto che avevo scritto "un pippone" e che l'obiettivo era uno solo: "risolvere i problemi, non crearli!".
Questo lo dico spesso anche io ai miei collaboratori.
Se mi dicono che "Ah, ma qui e lì...", rispondo "Non rompere le palle e inventati qualcosa".
Ovviamente, quando arriva il risultato l'importante è che coincida con quella che può essere considerata una soluzione ragionevole, non che si chiedano i miracoli. In quel momento vedi come lavora quella persona.

Anche perché, ricordiamolo, il 75% di quello che "Eh, non si può assolutamente fare!", in realtà si può fare.
E nel 50% dei casi ti avanza persino tempo.

Secondo me dovreste giudicare meno chi ha responsabilità di gestione se non siete mai stati nelle loro scarpe. Secondo me, eh.
Concordo in pieno, tant'è che spesso trovo soluzioni a problemi in apparenza insormontabili. E di questo i responsabili nemmeno sanno niente, perché vedono che tutto procede bene e senza intoppi, non hanno proprio idea di come gestisco il problema.

Invece io alzo il ditino quando, data la mia esperienza, inizio a sentire puzza di bruciato. Semplicemente metto in guardia che le cose non sono come loro pensano che siano. E guarda caso, ogni volta che alzo il ditino, le cose si mettono come io avevo previsto. Certo, poi il problema va sicuramente risolto, ma non dirmi per partito preso che scrivo cazzate, se poi 99 volte su 100 ho avuto ragione io in passato.
È semplicemente esperienza e conoscenza dei propri polli (clienti e responsabili).

Come quando hanno fatto la genialata: alziamo al cliente X il canone di manutenzione, ci sta chiedendo troppe cose che esulano dalla semplice manutenzione.
Io: ma non sarebbe meglio fargli capire cosa è manutenzione e cosa no? Così si rendono conto anche del peso che ha ciascuna modifica che ci chiedono e la pagano di conseguenza. Se gli alziamo il canone di manutenzione poi sarà un continuo di richieste che dovremo per forza soddisfare
Dvce: No, non sarà così, poi ce lo gestiamo, tanto è un cliente che non conta un cazzo politicamente

Secondo voi da inizio anno (data del nuovo contratto di manutenzione) per quale cliente lavoro il 90% del mio tempo? Tutto questo mentre avevano già previsto che a me sarebbero stati assegnati i nuovi progetti dei messaggi precedenti. Non puoi continuare a prendere lavori nuovi se non abbatti il carico di lavoro dei precedenti, o almeno non puoi girarne la responsabilità a chi non ha uno stipendio da responsabile.

Oppure quando ho sempre detto: scriviamo la documentazione prima di partire con i progetti e condividiamola con il cliente, così se ci hanno dato specifiche errate non abbiamo problemi
Dvce: ma no, si perde tempo, mica stiamo lanciando missili
Risultato: è sempre colpa nostra se c'è qualcosa che non va, anche quando è il cliente ad averci detto di farlo in un certo modo. Io ovviamente la documentazione la scrivo sempre e me ne frego di quello che mi dice il Dvce.

Metto anche in conto che ci siano delle cose che non conosco, come far quadrare i bilanci di fine anno e giochi politici, però è una situazione che si ripete uguale a se stessa da 6 anni a questa parte: se hai sbagliato una volta non dovresti cadere nel medesimo errore.

Offline Ryo_Hazuki

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Re: Il lavoro
« Risposta #17228 il: 18 Mag 2017, 09:27 »
Ci sono lavoratori svogliati ma anche capi inetti, questa è la verità.

Questo è naturale, nessuno ha l'esclusiva dei cretini.
È però statisticamente improbabile che tutti i lavoratori (o tutti i capi) lo siano.
Hai parlato tu di 99.99999%
So che statisticamente non è "tutti", però...

Mi sarò anche spiegato male, ma le risposte successive alla mia prima "Fiorentina" può lasciar intendere che io non sappia risolvere un problema.

Non ne ho visto la necessità, ma le competenze per dirigere una cucina le ho e che di problemi ne risolvo tutti i giorni.


Offline eugenio

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Re: Il lavoro
« Risposta #17229 il: 18 Mag 2017, 10:34 »
Shape, faccio un collage:

3 - Scrivo osservazioni corrette e mi dicono che scrivo i pipponi e che creo i problemi invece di risolverli

[...] spesso trovo soluzioni a problemi in apparenza insormontabili. [...] Invece io alzo il ditino quando, [...]

Metto anche in conto che ci siano delle cose che non conosco, come far quadrare i bilanci di fine anno e giochi politici, però è una situazione che si ripete uguale a se stessa da 6 anni a questa parte: se hai sbagliato una volta non dovresti cadere nel medesimo errore.

Da cui:

1. Tu hai tutte le tue ragioni; tuttavia, ciò non significa tu abbia ragione.
2. Stringi stringi, il lavoro consiste in: risolvere problemi [v. Karl Popper].
3. A me, il dubbio che 'alzare il ditino' sia un errore ripetuto, è venuto.

Offline Shape

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Re: Il lavoro
« Risposta #17230 il: 18 Mag 2017, 10:56 »
Forse non riesco a spiegare bene le dinamiche di quello che succede qui, ergo la vostre perplessità. Cerco di farmi capire meglio.

Ci sono due tipologie di situazioni.
1 - Tipologia in cui mi si dice: hai le chiavi in mano di tutto, queste sono le scadenze, contatta il cliente, fai il lavoro e consegnalo
In questo tipo di situazioni ho dei problemi, li affronto, li risolvo, consegno il lavoro senza errori e nelle tempistiche indicate

2 - Fase iniziale di nuovi progetti o modifiche di progetti esistenti, di cui ho notizie "filtrate" dal responsabile
È qui che mi trovo costretto ad alzare il ditino, perché non ho informazioni di prima mano e quindi non sono in grado di eseguire un'analisi completa del progetto e di una sua parte.
Ogni volta quindi succede questo:
- Elenco i punti che, per quanto ne so, potrebbero diventare criticità, quindi chiedo maggiori informazioni al responsabile
- Il responsabile non mi risponde perché ha tante cose da fare
- Insisto nel volere delle risposte
- Interviene il Dvce con la solita frase: "risolvi i problemi, non crearli"
- Chiedo il permesso di parlare direttamente col cliente
- Riesco finalmente ad analizzare le criticità con cognizione di causa e a pianificare l'attività. In questo processo viene *sempre* fuori che quello che avevo previsto come possibile criticità è effettivamente una criticità e che quindi vanno prese le opportune decisioni per raggiungere l'obiettivo. Decisioni che possono essere diverse: politiche (è possibile allungare i tempi -> si riesce a fare tutto quello che chiede il cliente con i tempi giusti), drastiche (si deve fare quello che chiede il cliente senza compromessi -> straordinario), compromessi (si rivedono le specifiche insieme al cliente per dividere il lavoro in più parti e rilasciare più versioni dell'applicativo) --> il problema si risolve, sempre, e mi si dà ragione sul fatto che quelle erano effettivamente delle criticità
« Ultima modifica: 18 Mag 2017, 10:59 da Shape »

Offline MrSpritz

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Re: Il lavoro
« Risposta #17231 il: 18 Mag 2017, 11:42 »
Se la cosa si ripete dovresti passare direttamente al "contatta il cliente".

Offline Gold_E

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Re: Il lavoro
« Risposta #17232 il: 18 Mag 2017, 11:47 »
Ma davvero trovate così impensabile, visto che se non ricordo male Shape lavora per un'azienda in parte pubblica, che abbia dei capi incompetenti? Messi magari lì per favori politici o cose simili? A me sembrerebbe strano il contrario..
GOLD EXPERIENCE REQUIEM POTERI:                         
Le sue emanazioni azzerano il potere, le azioni e la volontà di chi lo attacca. Chi resta colpito fisicamente da Requiem vede la propria morte riportata a zero, e continua a riviverla ogni volta.

Offline The Dude

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Re: Il lavoro
« Risposta #17233 il: 18 Mag 2017, 11:54 »
Kabuto, se non ci fosse bisognerebbe insultarlo.

Offline Ivan F.

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Re: Il lavoro
« Risposta #17234 il: 18 Mag 2017, 11:54 »
Io trovo strano che Shape abbia sempre ragione sui problemi e su come risolverli :D

Non per questioni di competenza, per carità: proprio per calcolo statistico.
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