Il rettore, mi affiorano ricordi, disse "noi non vi regaleremo voti, il nostro 110 sarà un vero 110".
Infatti molti di quelli che erano passati da Parma a Piacenza per comodità tornarono a Parma.
Rileggendo il post di keigo mi accorgo di quanto poco senso avesse quella frase, se non per dare "prestigio" al corso. Era pure controproducente in sede di concorso, ma immagino che l'ambizione fosse quella di non sfornare laureati da concorso. Come se, appunto, ci fosse qualcosa di male nel voler partecipare.
attenzione: questa è la realtà (nel mondo privato) ma in Italia non è in vigore ancora il "valore legale" della laurea? Quello cioè che equipara lo stesso titolo fra Università differenti?
Sì, ma il fatto che abbiano tolto il voto dai concorsi pubblici la dice lunga.
Tra l'altro la proposta era peggiore: volevano assegnare un coefficiente a ogni università, per, diciamo, ponderare il voto. Ecco, questo sarebbe stato discriminante, una vera porcata.