1c0n, cosa vuoi che ti dica che tu non sappia già? Vi avrò rotto le scatole una marea di volte a causa del mio lavoro... sarai forse masochista?

Io sono laureato in ingegneria elettronica e sono consulente aziendale per una multinazionale del settore (del settore consulenza, non elettronico).
Ho iniziato facendo delle attività di Program Management, alquanto noiose svolte da un novellino. Quindi ho chiesto di cambiare settore: sono stato un po' un jolly, facendo un po' da segretario (sic!), un po' da redattore di documentazione di specifiche tecnico/funzionali ne settore delle telecomunicazioni (questo è stato un lavoro abbastanza interessante).
Infine, è da un anno e mezzo che seguo collaudi/test di servizi VoIP per utenza Business: i primi tre mesi sono stati interessanti, poi ho imparato tutto quello che c'è da imparare ed è sopraggiunta la noia.
Queste diverse attività le ho svolte per il Sommo Cliente Italtel/Telecomitalia.
Le cose stanno semplicemente così: il consulente non è più colui che dà consigli, che cerca di risolvere al meglio i problemi del cliente, favorendo il più possibile gli interessi del cliente, che cerca soluzioni nuove per guadagnarsi la stima del cliente ed un nuovo contratto. Nella azienda a cui appartengo, il consulente viene messo a casa del cliente a fare qualcosa. Qualsiasi cosa.
Perché? Perché girano una quantità di mazzette di cui non avete idea: le gare sono ovviamente già decise a priori, basta pagare. Per darvi un'idea delle cifre in ballo, la mia società prende 150.000 euro all'anno per ogni risorsa (che a sua volta paga dai 17.000 ai 60.000 a seconda del livello), quindi è ovvio che, dal suo punto di vista, un ingegnere può anche lobotomizzarsi facendo lavori assolutamente stupidi e poco gratificanti.
C'è da aggiungere che la attuale classe dirigente si è formata durante gli anni del boom delle società di consulenza, durante i quali tutti, cani e porci, hanno avuto le loro belle promozioni. E quindi ora ci ritroviamo con una serie di persone ingnoranti ed incapaci, a guidarci.
Chi, come me, non gli lecca il culo giorno dopo giorno, non fa carriera.
Proprio in questi giorni ho ricevuto la proposta di trasferirmi in una delle società affiliate alla principale, che si occupa di outsourcing e di lavori di routine, ancora più denigranti di quello che sto facendo ora. Ovvio che perderei molti dei benefit che ho ora. Questa proposta non l'ho ricevuta soltanto io, ma molti colleghi si trovano nelle mie stesse condizioni. Questo perché i grandi capi si sono resi conto che la piramide ideale che avrebbe dovuto racchiudere l'intera struttura aziendale, si sta gonfiando nel mezzo: troppi raccomandati hanno fatto carriera e non c'è più posto per tutti.
Ci hanno assunto promettendoci una carriera veloce. Ora corrono ai ripari.
Ho già completato l'iter dei colloqui con un'altra società di consulenza, sto aspettando che mi richiamino, una volta che hanno stipulato nuovi contratti con i loro clienti. Una via di uscita ce l'ho (almeno così mi è stato assicurato). Ma non sono per niente sicuro che il consulente sia il mestiere che voglio fare.
Forse, tra qualche anno, dopo aver messo qualche soldo da parte, mi do anche io al food&beverage, come eugenio. Che ne possiamo sapere, magari apriamo insieme l'
eugenio's shape 
Sempre che non me ne scappi prima, come sapete :mrgreen:
A proposito di scappare, Ale è un po' titubante... ci pensiamo su...