Dopo 70 e passa ore l'ho finito.
Mamma mia , che delusione.
Questo gioco collassa completamente dopo le prime 15-20 ore (dopo il primo disco, insomma). E' un gioco che parte davvero bene, con una direzione artistica e delle premesse narrative molto valide. La prima parte ha anche alcuni momenti emozionali, valide interazioni tra i personaggi e l'intreccio è alimentato da misteri che vanno via via sommandosi. Per quanto mi riguarda, sono gli aspetti artistici e narrativi che determinano il mio interesse verso un rpg, e quindi all'inizio riuscivo anche a passare sopra al sistema di gioco vetusto e alla "legnosità" del tutto.
Peccato che, come detto, il gioco collassi completamente dopo solo un terzo di gioco. I personaggi non riescono ad andare oltre il loro archetipo iniziale, le loro motivazioni sono sottili come un foglio di carta, i principali punti del plot, quelli che dovrebbero spiegare la vicenda e le motivazioni dei personaggi, sono tra l'inutile ed il ridicolo. Addirittura, il protagonista Kaim, anziché crescere durante la vicenda, dopo una ventina di ore abbandona il proprio stereotipo per diventare un "non-personaggio" che praticamente non proferisce più nulla di rilevante per il resto del gioco.
Nel momento in cui tutti gli aspetti narrativi crollano, ecco che non si tollera più l'impianto di gioco: dungeon inutilmente difficoltosi da navigare, combattimenti casuali che danneggiano l'esplorazione e troppo lunghi, varie lungaggini e scelte preistoriche nemiche del giocatore moderno (4, dicasi 4, panoramiche di camera prima che il combattimento casuale cominci; save point inutilmente distanti ecc).
Particolarmente triste quando il gioco tenta in modo didascalico di recuperare certi momenti tipici dei Final Fantasy:
come ad esempio l'arrivo delle Weapon o quando si ottiene l'astronave
. Sono però momenti vuoti, proprio perchè il gioco, dal secondo disco, non riesce mai a coinvolgerti nelle vicende dei personaggi e del mondo.
Gli unici aspetti che posso lodare senza riserve sono la colonna sonora di Uematsu (mai così in forma dai tempi di FFVII, imho) e, soprattutto, le novelle scritte dal romanziere Shigematsu. Sono davvero bene scritte e coinvolgono come il gioco vero e proprio non riesce mai a fare. Lo scollamento tra le interessanti vicende narrate nei racconti e il "gioco giocato" è un ulteriore elemento straniante, che va a sottolineare quanto il prodotto abbia scarsa coerenza interna.
Insomma, una cocente delusione. Ritenendo The Last Story un vero capolavoro, speravo di trovare almeno una frazione di quella grandezza in LO. E forse una frazione ce l'ho anche trovata, se penso alle prime ore di gioco e a certi marchi "alla Sakaguchi" che tutto sommato apprezzo. Però la verità è che il gioco non valeva la candela. E ora capisco perchè TLS è così riuscito: è la negazione di LO, è Sakaguchi che si rimette in gioco, tornando a dirigere in prima persona e senza farsi condizionare dal passato.
Questo gioco, insieme a giochi come FFX-FFXII-FFXIII, ben rappresenta il suicidio del jrpg mainstream. Non mi stupisce che il grande pubblico abbia smesso di giocare questo genere.