A tre anni di distanza dal terzo episodio della saga ritroviamo l’eroe
cool per eccellenza, Snake, sfoggia adesso una pantegana bionda, è la fortuna degli psicologi, ma come un
Tamagotchi vuole solo essere amato.
METAL GEAR SOLID 2: SONS OF LIBERTY (2001)
di Saulo Chekotee Solid Snake non è tipo da andare in pensione, dopo la sua incursione nell’isola di
Shadow Moses narrata nel primo
MGS e la conseguente disfatta dei piani di potere del suo gemello Liquid, i progetti per la creazione del Metal Gear, bipede mostruosità meccanica lancia testate atomiche, non si sono affatto arrestati, si stanno moltiplicando in tutto il mondo. Ma la corsa al prossimo sabotaggio da parte di Snake e della sua fidata spalla, Otacon, giunge ad un misterioso termine quando l’eroe si imbatte nell’ultima incarnazione della sua nemesi metallica, Metal Gear Ray. A due anni di distanza dalla sua scomparsa il gruppo anarchico dei
Sons of Liberty rapisce il Presidente degli Stati Uniti in visita alla piattaforma petrolifera
Big Shell. Potrebbe rappresentare un occasione d’oro per un ritorno in stile del nostro eroe se non fosse per il fatto che a capo del gruppo di terroristi qualcuno si fa chiamare proprio Solid Snake. A scoprire la verità e possibilmente salvare il presidente viene mandata la recluta Raiden, voi.
Metal Gear Solid 2, come il suo predecessore si autoproclama un
tactical espionage action game, che significa tutto questo? Semplicemente che se le guardie ti beccano, sei fottuto. Starà al giocatore rispettare questa regola o nei limiti del possibile aggirarla, imparando a sfruttare le possibili azioni del personaggio. Dalla semplice possibilità di affacciarsi su un corridoio coperto o appiattirsi lungo una parete per occultare la propria ombra, alle più ingegnose possibilità di nascondersi negli armadietti o sotto delle scatole di cartone, fino a poter attirare l’attenzione delle guardie bussando o se le cose si dovessero mettere proprio da schifo, utilizzare il corpo delle guardie come scudo umano contro il fuoco nemico. Bisogna quindi giocare a nascondino tutto il tempo? No, se vi girano le palle potrete sempre tirare fuori il mitra, sia con visuale in prima che terza persona.
This is gameplay heaven, baby!La storia invece è del tutto lineare, nel tentativo di non fartelo capire, il gioco potrà iniziare in due modi diversi, se dichiarate di aver terminato
MGS comincerete come Snake alle prese con la sua ultima missione di sabotaggio sulla nave merce al cui interno si presuppone la presenza del Metal Gear Ray, altrimenti, se ammettere la vostra ignoranza, partirete direttamente come Raiden, fresco di 300 e rotte missioni in VR Training ma dalla messa in piega sempre impeccabile.
Durante l’avventura incontrerete facce vecchie e nuove tra cui ovviamente anche i
Sons of Liberty chiamati a calzare le scomode scarpe dei
Fox Hound di
MGS, saranno infatti loro i nemici di “fine livello”: Fat Man, un bombarolo obeso con la passione per il vino e i pattini in linea, Vamp, un vampiro (strano) che non vuole morire ed infine Fortune, una ragazza che invece vorrebbe morire ma proprio non ci riesce e nel frattempo se la spassa con un cannone sproporzionato.
Difetti? Cosa, chi ha parlato? Con dei modelli poligonali simili, un doppiaggio inglese capitanato da un David Hayter in forma smagliante e un’interazione con il fondale mai vista ancora oggi,
MGS2 ha certo i suoi difetti, manca Sniper Wolf e le donnine sui poster negli armadietti sono vestite, per il resto Konami è pure riuscita a migliorare l’unico aspetto del titolo precedente che non mi aveva mai convinto fino in fondo, la musica. Chi come il sottoscritto ha giocato a
MGS con la colonna sonora del film
The Rock può finalmente buttarla via.
Fin qui
MGS2 sembrerebbe un convenzionale videogioco d’autore, allora perché le tante controversie sull’ultima fatica di Kojima-san? Principalmente perché alcuni passaggi narrativi chiamano in causa il giocatore stesso anziché la sua controparte ludica, come tanti giovani Sebastian veniamo invitati vigliaccamente a chiudere il nostro “libro” e a farci tutti una vita sociale, tutto qui, il resto è speculazione e come sempre ognuno si farà la propria idea. Alla fine
MGS2, tra una interminabile comunicazione radio e l’altra, rimane una coinvolgente esperienza virtuale fatta di sudore, lacrime e sangue, tranquille però mamme d’Italia, Raiden uccide solo i cattivi!
[tutte le immagine prese da www.konamijpn.com]Bottom Line: Incommensurabile opera d’arte o pretenziosa feccia puzzolente? Obbiezione Vostro Onore, la domanda è tendenziosa, lasciate l’arte alle gallerie e la feccia… beh dove appartiene, prendete piuttosto quel cazzo di controller in mano, spegnete il cellulare e lasciatevi andare, non c’è certo bisogno di collezionare le non so quante medagliette nascoste per capire che fino ad oggi il film interattivo non è mai stato così cazzuto.
Two thumbs up, way up your arse.Voto: nove su dieci.