Autore Topic: [PS2] Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty  (Letto 5104 volte)

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Offline teokrazia

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[PS2] Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty
« il: 05 Apr 2003, 15:30 »
MGS2 ha fatto parlare molto di sé, forse prima ancora della sua effettiva lavorazione, e ci fa parlare ancora ad un anno dalla release [sento quasi Kojima-san ridere compiaciuto per aver raggiunto il SUO scopo...]. Non posso farne una recensione esaustiva [pochi caratteri concessi], nè un saggio [non è la sede], tuttavia niente mi impedisce di esprimere rispetto verso un gioco così chiacchierato, un'opinione MOLTO personale. Now wait: 3... 2... 1... Teokrazia's review begins: please enjoy.
MGS2 parte bene: la presentazione (fatta col motore del gioco come gli altri numerosi filmati presenti) non lascia indifferenti. Tecnica, regia, contenuti sono semplicemente FORMIDABILI e non nascondono l'amore dell'autore per il mestiere di regista cinematografico. Epico. Strutturalmente il gioco è distinto in 2 capitoli: nel primo guideremo Snake in un compito semplice semplice: infiltrarsi su una nave "civile", cercare le prove dell'esistenza di un nuovo modello di Metal Gear sviluppato dal governo americano e renderle di pubblico dominio... Peccato [o per fortuna...] che come da copione si avvicenderanno tante di quelle complicazioni ed imprevisti che... [giocateci se volete saperlo].
La seconda parte invece introduce protagonisti e situazioni apparentemente distanti da quelle viste nella prima, ma forse... [again giocateci se volete saperlo...].
Il gameplay non è lontano dal predecessore [molti l'han definito MGS1 con la grafica bella...], si fa bene o male quello che si faceva nel capitolo precedente. Ciò che stupisce però è la serie di innovazioni apportate da Kojima per arricchire l'esperienza. Innanzitutto l'interattività dei fondali: notevole. Poi la nuova IA delle guardie [ha alcuni buchi ok, ma per il contesto per cui è stata progettata si dimostra eccellente]. Queste ultime hanno una gamma di reazioni alle nostre condotte davvero notevole, il che, unito al fattore di iper-interattività dei fondali, genera una serie di situazioni praticamente infinite. Qualcuno disse che giocare a MGS2, vuol dire giocare con l'IA degli avversari. Niente di più vero. Il pupazzo da noi controllato potrà poi perfomare tutta una serie di nuove azioni, due su tutte: appendersi alle balconate e nascondersi negli armadietti. Visto poi che ora i corpi delle guardie uccise non spariscono[era ora...], ci si trova a confrontarsi con la nuova esigenza di nasconderli o sbarazzarsene: cosa che ha dato motivo a Kojima di mettere in pratica tutta una serie di soluzioni e possibilità dedicate... e ovviamente anche di implementare algoritmi di animazione "scheletrale" e di collisioni tra poligoni che ancora oggi difficilmente trovano rivali [giusto Splinter Cell?]. Insomma di carne al fuoco ce n'è tanta. Per motivi di spazio devo essere breve, ma sappiate che da questo punto di vista il gioco è POTENTE. E che la cura per i dettagli in generale è da psichiatria [sapevo che eri un perfezionista Kojima-san...]. Per tacere poi delle tantissime "sorprese" e della consueta ironia kojimiana che fa capolino dove meno te lo aspetti [ho gradito]. Veniamo alle considerazioni tecniche: la grafica nel suo complesso si può definire "bella". I poligoni e le texture messi a video (soprattutto per le location) non si distinguono per numero e qualità, e l'alias non è del tutto bandito. Eppure non ho mai avvertito l'esigenza di qualche sforzo in più [anzi ho decisamente apprezzato le animazioni, la strabordanza di particolari, la fludità e la sorprendente serie di "effetti speciali" messi sul piatto: pioggia, telecamere appannate/infarinate and so on]. Il sonoro prevede un buon campionario di effetti, un buon parlato ed una buona recitazione [tutto inglese anche nella vers. PAL [ho gradito]. Niente da ridire sul commento musicale: sempre appropriato e di una certa qualità.
Come giudicare questo MGS2? Sicuramente è un prodotto che non nasconde le sue ambizioni di rappresentare qualcosa di DIVERSO dalle "solite" proposte videoludiche, e chiunque voglia approcciarlo NON PUO' PRESCINDERE DA QUESTO. Secondo me è un bel gioco, tuttavia una serie di difetti [perdonabili] gli impediscono di diventare un CAPOLAVORO: 1. La famosa trama. Prima parte ok. Finale della seconda parte: troppo fine a se stessa [apprezzo le intenzioni e il messaggio, davvero, ma tanta gente caro Kojima non c'ha capito una mazza]. 2. Troppe interruzioni via codec, talvolta raggiungono livelli esasperanti. 3. Ho trovato la seconda parte del gioco meno avvincente a livello di trama e di level design [ho avverito un po' di stanchezza e cali d'ispirazione [ma n.b. non imputerei questi fattori ai protagonisti]. 4. Tolti gli orpelli il gioco non è lunghissimo.
Lascio volentieri ai "professori" qualsiasi altra considerazione ulteriore sulle doti non prettamene ludiche del gioco in questione, non perchè non mi senta in grado di intervenire, tutt'altro, solo che ogni cosa ha il posto e il suo momento. E in questa sede volevo parlare solo di un videogioco.

GRAFICA: 9  
SONORO: 8.5  
GIOCABILITA': 9  
LONGEVITA': 8    
GLOBALE: 8.5

Offline Vitoiuvara

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[PS2] Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty
« Risposta #1 il: 27 Apr 2003, 00:20 »
“Parole, parole, parole.......”
Come amava canticchiare la mia professoressa di latino durante le mie interrogazioni.

Dopo mesi d’attesa Metal Gear Solid 2 arrivò. “Please insert coin” gridava la confezione desiderata come un sei a matematica. Le premesse non mancavano certo: Kojima, Snake, PS2 e una meccanica di gioco collaudata potevano condurre, nel peggior dei casi, a tutto quello che avevamo sempre desiderato. E c’ho giocato a MGS2, c’ho giocato subito e tanto e non avrei smesso se i titoli di coda non mi avessero obbligato ad alzarmi dalla poltroncina sulla quale ero seduto e non fossi andato a buttare nel cestino la mia confezione di pop-corn. Gia, perché MGS2 è un esperienza breve, intensa, certo, ma pur sempre. Otto ore di gioco e tutto è finito, “solo” otto ore dopo due anni di attesa e filmati e news e anteprime e foto e che palle. Ma otto ore giocate non sarebbero poi così brevi, in otto ore si può fare un km di autostrada durante un esodo estivo, in otto ore si può fare l’amore dalle 2 alle 75 volte, in otto ore si possono guardare 4/5 films. Peccato che di queste ore quelle che avrete passato a giocare saranno forse la metà. Un passo e una chiacchiera col colonnello, un altro passo e un incontro con Snake, un passo ancora e vi beccate una scenata di gelosia della vostra ragazza, un mezzo passo e Otacon vi racconta una barzelletta, state fermi nella speranza di non beccarvi filmati e comunque qualcuno si prenderà la briga di chiamarvi al cellulare. La frustrazione dopo una serie di filmati lunghissimi (anche splendidi per carità) sarà pari a quella di diciotto incontri casuali in final fantasy davanti ad un save point mentre l’ora di uscire si avvicina.
Eppure la parte giocata è memorabile, il gioco è ricco di tocchi di classe, di finezze invisibili che non vedrete ma di cui avvertirete la presenza. MSG2 è un piacere per gli occhi prima ancora che piacere ludico, è dimostrazione di talento, è tutto ma è anche niente.
A molti piaceranno le “metarefenzialità” (tanti dei quali usano questa parola per farsi belli dinanzi i pallonai di plystation”) ma a me, inutile schiacciatore di x e triangoli direte voi, a me piace giocare.
Avrei voluto guidare Snake (non certo quel pornodivo di Raiden), armato magari solo di un pacchetto di Malboro, in un enorme base nella neve. Avrei voluto, insomma, qualcosa di molto simile al MGS ma bello a vedersi come questo MGS2. Ma forse Kojima, è proprio per quelli come me che ha scelto di “rovinare” (l’uso di questo termine è stato ponderato assai quindi è consigliabile un attenta analisi della recensione in essere prima di trarre frettolose conclusioni) questo splendido incomprensibile gioco.

“INTERMEZZO – finalmente si comin….. – INTERMEZZO – va bene, ho capito tutto, vado? – INTERMEZZO – MA QUANTO DURA! Ah, è fini…. - INTERMEZZO - un, due tre ste…(cavolo non c’è l’ho fatta) –INTERMEZZO- sapete che vi dico…ma andate a …..-INTERMEZZO”
Raiden nelle prime interminabili fasi di gioco delle quali è (inspiegabilmente) protagonista.

Offline [c]ego

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[PS2] Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty
« Risposta #2 il: 10 Mag 2004, 10:25 »
A tre anni di distanza dal terzo episodio della saga ritroviamo l’eroe cool per eccellenza, Snake, sfoggia adesso una pantegana bionda, è la fortuna degli psicologi, ma come un Tamagotchi vuole solo essere amato.

METAL GEAR SOLID 2: SONS OF LIBERTY (2001)
di Saulo Chekotee




Solid Snake non è tipo da andare in pensione, dopo la sua incursione nell’isola di Shadow Moses narrata nel primo MGS e la conseguente disfatta dei piani di potere del suo gemello Liquid, i progetti per la creazione del Metal Gear, bipede mostruosità meccanica lancia testate atomiche, non si sono affatto arrestati, si stanno moltiplicando in tutto il mondo. Ma la corsa al prossimo sabotaggio da parte di Snake e della sua fidata spalla, Otacon, giunge ad un misterioso termine quando l’eroe si imbatte nell’ultima incarnazione della sua nemesi metallica, Metal Gear Ray. A due anni di distanza dalla sua scomparsa il gruppo anarchico dei Sons of Liberty rapisce il Presidente degli Stati Uniti in visita alla piattaforma petrolifera Big Shell. Potrebbe rappresentare un occasione d’oro per un ritorno in stile del nostro eroe se non fosse per il fatto che a capo del gruppo di terroristi qualcuno si fa chiamare proprio Solid Snake. A scoprire la verità e possibilmente salvare il presidente viene mandata la recluta Raiden, voi.

Metal Gear Solid 2, come il suo predecessore si autoproclama un tactical espionage action game, che significa tutto questo? Semplicemente che se le guardie ti beccano, sei fottuto. Starà al giocatore rispettare questa regola o nei limiti del possibile aggirarla, imparando a sfruttare le possibili azioni del personaggio. Dalla semplice possibilità di affacciarsi su un corridoio coperto o appiattirsi lungo una parete per occultare la propria ombra, alle più ingegnose possibilità di nascondersi negli armadietti o sotto delle scatole di cartone, fino a poter attirare l’attenzione delle guardie bussando o se le cose si dovessero mettere proprio da schifo, utilizzare il corpo delle guardie come scudo umano contro il fuoco nemico. Bisogna quindi giocare a nascondino tutto il tempo? No, se vi girano le palle potrete sempre tirare fuori il mitra, sia con visuale in prima che terza persona. This is gameplay heaven, baby!

La storia invece è del tutto lineare, nel tentativo di non fartelo capire, il gioco potrà iniziare in due modi diversi, se dichiarate di aver terminato MGS comincerete come Snake alle prese con la sua ultima missione di sabotaggio sulla nave merce al cui interno si presuppone la presenza del Metal Gear Ray, altrimenti, se ammettere la vostra ignoranza, partirete direttamente come Raiden, fresco di 300 e rotte missioni in VR Training ma dalla messa in piega sempre impeccabile.

Durante l’avventura incontrerete facce vecchie e nuove tra cui ovviamente anche i Sons of Liberty chiamati a calzare le scomode scarpe dei Fox Hound di MGS, saranno infatti loro i nemici di “fine livello”: Fat Man, un bombarolo obeso con la passione per il vino e i pattini in linea, Vamp, un vampiro (strano) che non vuole morire ed infine Fortune, una ragazza che invece vorrebbe morire ma proprio non ci riesce e nel frattempo se la spassa con un cannone sproporzionato.

Difetti? Cosa, chi ha parlato? Con dei modelli poligonali simili, un doppiaggio inglese capitanato da un David Hayter in forma smagliante e un’interazione con il fondale mai vista ancora oggi, MGS2 ha certo i suoi difetti, manca Sniper Wolf e le donnine sui poster negli armadietti sono vestite, per il resto Konami è pure riuscita a migliorare l’unico aspetto del titolo precedente che non mi aveva mai convinto fino in fondo, la musica. Chi come il sottoscritto ha giocato a MGS con la colonna sonora del film The Rock può finalmente buttarla via.

Fin qui MGS2 sembrerebbe un convenzionale videogioco d’autore, allora perché le tante controversie sull’ultima fatica di Kojima-san? Principalmente perché alcuni passaggi narrativi chiamano in causa il giocatore stesso anziché la sua controparte ludica, come tanti giovani Sebastian veniamo invitati vigliaccamente a chiudere il nostro “libro” e a farci tutti una vita sociale, tutto qui, il resto è speculazione e come sempre ognuno si farà la propria idea. Alla fine MGS2, tra una interminabile comunicazione radio e l’altra, rimane una coinvolgente esperienza virtuale fatta di sudore, lacrime e sangue, tranquille però mamme d’Italia, Raiden uccide solo i cattivi!


[tutte le immagine prese da www.konamijpn.com]

Bottom Line: Incommensurabile opera d’arte o pretenziosa feccia puzzolente? Obbiezione Vostro Onore, la domanda è tendenziosa, lasciate l’arte alle gallerie e la feccia… beh dove appartiene, prendete piuttosto quel cazzo di controller in mano, spegnete il cellulare e lasciatevi andare, non c’è certo bisogno di collezionare le non so quante medagliette nascoste per capire che fino ad oggi il film interattivo non è mai stato così cazzuto. Two thumbs up, way up your arse.

Voto: nove su dieci.
Sono allergico all'italiano medio
[c]ego lavora nella periferia videoludica, le sue opinioni non hanno nulla a che vedere con quelle dei suoi mille e uno clienti. Uno più, uno meno.

Offline Thanatos

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[PS2] Metal Gear Solid 2: Sons Of Liberty
« Risposta #3 il: 05 Nov 2004, 17:37 »
"Qui est veritas?"
Un Ponzio Pilato perplesso chiede ad un provato ma determinato Gesù Cristo.
Hideo Kojima, moderno Pilato, rivolge a noi la stessa domanda,
ma saremo tutti capaci di essere come Gesù, comprendere la verità,
la natura dell'uomo, di Dio?
Un uomo solo, la salvezza del mondo è nelle sue mani.
Raiden, Jack, Diavolo Bianco, Gesù Cristo, rappresentano un unica idea.
Blasfema sintesi di una più profonda volontà divina (i 12 saggi - The Patriots).
Il suo simbolico sacrificio sull'altare della libertà ci coinvolge tutti, ma quanti se ne renderanno conto, quanti lo apprezzeranno?
Intorno a me sembra crescere una credula finzione, io giocatore modello in un gioco-vita modello, che "penso" la mia realtà di uomo, libero-vincolato in una simulata realtà che tutto permette, che tutto concede, ma che soprattutto "vive".
Intorno a me tutto si riempie di stile, inconfondibile classe.
Movimenti, apparenze ed aspetti disegnano un orizzonte estetico sublime,
riflesso di un mondo ingannevole, non molto reale, non troppo simulato, che soltanto l'occhio malizioso e superficiale vuol vedere inadeguato.
Voci e ancora voci, rumori, passi tanti piccoli passi, mi sento realmente vivo, la musica che sento "dentro" mi esplode silenziosa e discreta, ferale e appassionata. Nulla è lasciato al caso.
Mi sento libero di compiere imprese eroiche, azioni leggendarie, il mio controllo è totale, l'esperienza è assoluta.
"Individual Thoughts Patterns": le vie del Signore sono veramente infinite, ora lo comprendo.
Sono un uomo. Non più solo.
Veramente libero in un universo limitato.
Realmente vivo in un mondo simulato.
La verità sta dentro e fuori di noi.
Tutto è compiuto.
lohi Elohi, Lami Sabachtani !!!