No, in Oblivion la trama principale non è per nulla coinvolgente.
Su questo non mi esprimo che a stento ho fatto le prime due quest.
Per il resto sfrutto il tuo post per sparare un po' di riflessioni a caso.
RPG OCCIDENTALI
PREGI
libertà
non linearità
varietà nella personalizzazione dei personaggi
Non che non ci siano giochi lineari...
Se non ricordo male Icewind Dales, ad esempio, era una serie di mappe da esplorare in ordine massacrando mostri a frotte.
Lì, però entrava il gioco il quantitativo immane di possibilità di customizzazione del party derivanti dal sistema di D&D.
Non considero i giochi più prettamente hack'n'slash dove il divertimento è spesso nella pletora di oggettistica e tesorame a disposizione. Anche se ammetto di essere rimasto sorpreso da Dungeon Siege 2, che in un paio di momenti ho trovato piuttosto coinvolgente.
DIFETTI
trama non coinvolgente
ripetitività delle situazioni
più possibilità di bug (dovuti alla vastità del gioco)
di solito sono tutti piuttosto simili tra loro
Uhm...
Sulla trama: Io e Daimon saremo due vecchi ripetitivi, ma si possono conciliare libertà e trama come il buon Lord British riusciva a fare in maniera impeccabile. Mai, e ripeto MAI, ho ritrovato tale sensazione di coinvolgimento.
A parte questo, giochi come Torment, Gothic e il già citato KOTOR dimostrano che il sillogismo gdr occidentali = "trama messa lì tanto per" non funziona sempre.
D'altro canto, la mia esperienza con i jrpg (ne avrò iniziati una dozzina, compreso FF7. Credo di aver finito solo Suikoden) mi fa dire che neanche quel genere è così scevro da banalità. Insomma, mi sono imbattuto in molte storie in cui il protagonista era irrimediabilmente giovane, inconsapevole del suo destino di salvatore dell'universo, aiutato da un ricco cast di comprimari che solitamente rispecchiava "caratteri" ben codificati (la fanciulla ingenua e tanto altruista, la fanciulla maschiaccio, il tipo rozzo ma tenero nel profondo, quello "strano", quello con il passato nebuloso, quello che non si sa se è buono o malvagio...)
Non dico che tendano a essere tutti uguali, che forse è troppo e in fondo non sono un esperto, ma tra i due filoni è questo quello che mi ha dato questa impressione più spesso.
Pure sulla ripetitività avrei da obiettare.
Molti degli jrpg che ho provato non si sottraevano alla trafila "locazione iniziale --> mappa con incontri e levellaggio ---> altra locazione (trama che avanza) ---> mappa..." La varietà è spesso ottenuta inserendo minigiochi, raccolte di oggetti, segreti a profusione.
Prendiamo Gothic. La mappa è enorme, e ovviamente non è possibile raggiungere ogni zona da subito, ma il gioco permette una grande possibilità di esplorazione e mantiene sempre il senso di pericolo che deriva dall'addentrarsi in zone nuove.
Poi, sarò io quello strano ma i sistemi di battaglia dei jrpg mi sono sempre sembrati troppo convoluti con la loro marea di menu e sottomenu. Per non parlare della durata di alcuni comabttimenti.
Forse è solo che sono abituato a mouse e tastiera... ma vorrei sentire che ne pensano gli altri role player in zona, soprattutto quelli (se ce ne sono) che apprezzano entrambe le categorie di giochi.
Ed infine, ma questa è una mia fissazione, che si rispecchia anche in altri tipi di giochi, io in un gdr DEVO poter far evolvere il personaggio come dico io. Dal nome agli incantesimi, passando per le abilità varie, devo poter decidere io. Altrimenti non c'è sfizio. Se qualcuno programmasse un gioco in cui al giocatore è lasciato giusto il compito di far crescere il personaggio con questi che affronta le quest da solo (una specie di SimAdventurer) credo che lo adorerei.