Certo è fondamentale saperlo, ma siamo onesti e sinceri, nella pratica medica, ogni medico conosce i medicinali che gli servono, quelli che usa li conosce a menadito, tutte le caratteristiche, ogni piccola interazione.
Nei 6 anni affronterei la farmacologia un po' meno nello specifico, mi sta benissimo sapere quali siano i meccanismi attraverso cui i farmaci realizzano la loro azione terapeutica e anche il metabolismo è senza dubbio importante, ma sapere che un dato farmaco è assorbito bene se somministrato per os, biodisponibilità dell'80%, legame con le proteine del 90%, emivita di 7 e tutte queste cose quì, insomma, sono elenchi del telefono che il giorno dopo l'esame hai dimenticato.
Poi sta al medico responsabile conoscere quello che prescrive. Non sto inneggiando all'ignoranza, dico solo che studiamo cose troppo nello specifico, cose che poi vengono perse per forza di cose, mentre sarebbe più utile studiare le cose magari più in generale, capire veramente i meccanismi ma soprattutto capire come utilizzare queste informazioni e dove reperire i dettagli qualora servissero (vedi prontuari farmaceutici).
Io degli antibiotici non ricordo nulla, se non qualche nome, ma spettri e effetti collaterali sono svaniti e ci ho messo 2 mesi per memorizzarli!!!
Poi vabbè, io sono un caso anomale, voglio fare anatomia patologica e aborro il contatto con il paziente.
Altra cosa, come sempre, le cose che studi le impari sul serio quando le usi, quando quotidianamente ti trovi a usarle, a decidere etc. Come detto prima, sta alla coscienza di ognuno far sì che nel momento in cui prende una decisione, questa sia stata presa con cognizione di causa.
@claus80: Io ho il terrore di dover prescrivere antibiotici più potenti dell'augmentin, ma (spero) non dovrò farlo e in tal caso valuterò bene se sia veramente necessario e in caso quale prescrivere, promesso