Il (non?) problema di Corruption è che è un gigante data-disk di Prime. Io ai tempi mi aspettavo una mezza rivoluzione e invece...
Anche tecnicamente mi lasciò perlopiù in disappunto.
Se poi si va a considerare la realizzazione del concept alla base del gioco, a mio avviso Soul Reaver lo ridicolizza letteralmente. Mi riferisco semplicemente al fatto che il passaggio dal piano vivente a quello morto era reso in tempo reale.
Impressionante ancora al giorno d'oggi, se ci si pensa.
Che poi fosse comunque molto curato, non lo metto certo in dubbio. Per quanto mi riguarda il punto è che il grosso lo aveva già fatto Prime, di giocarmi il secondo tempo non è che ne sentissi una grande esigenza.
Questa valutazione è fallata dal fatto di dare per scontato che ogni gioco Nintendo debba essere una pietra miliare in grado di "mostrare la via". Cosa che è impossibile. Può riuscire una, due, tre, quattro volte, ma non sempre. Il resto è mantenimento e consolidamento. E, se fatto con passione e visione, nulla ha da invidiare alla pietra miliare se non la forza d'impatto.
Nella saga le pietre miliari sono due: Metroid (inventa la formula) e Metroid Prime (reinventa la formula in tre dimensioni).
Poi ci sono gli esperimenti castrati dall'hardware (Metroid 2), i capricci del creativo (Fusion ed Other M con le loro ridicole velleità narrative, spero che Sakamoto si sia sfogato con questi due e non ci propini più trame, dialoghi e sequenze animate) e, soprattutto, i seguiti che non innovano ma portano alla perfezione la formula originale: Super Metroid ed Echoes.
Il primo è un gioco assolutamente perfetto, che per ambizione, realizzazione e visione d'insieme può tranquillamente essere considerato il più grande videogioco di sempre, o per lo meno tra i primi tre (non male, vero? Per essere un
data disk di Metroid per NES, intendo
).
Il secondo non è così dirompente solo perché arriva ad appena un anno e mezzo dal precedente capitolo, utilizza le stesse basi e lo stesso motore grafico, ma in quanto a pura qualità è superiore a Prime: il level design non solo raggiunge nuove vette di complessità (e non solo grazie al doppio mondo) ma è anche molto più equilibrato e coeso. L'enigmistica ambientale lascia senza fiato per l'inventiva e la genialità di cui è frutto. La valorizzazione di determinati upgrade (in primis la morfosfera) è spettacolare e compensa alla grande il sottoutilizzo del visore Echo, che poteva davvero essere la ficata definitiva. Il fascino delle ambientazioni è impareggiabile. Quello che gli manca è solo l'impatto della novità, il rumore delle mascelle slogate che accompagnò Prime perché prima non si era mai vista una cosa del genere. E che oggi è replicabile solo grazie ad un salto hardware generazionale.
Da questo punto di vista anche io preferisco Prime, è stato un gioco che mi ha letteralmente segnato, quando uscì. Ma Echoes non ha nulla da invidiargli, anzi.
Però c'è anche da dire che la formula in soggettiva, dopo tre episodi ed uno spin off, ha ormai detto tutto quello che doveva dire. Il prossimo Metroid voglio che ritorni alle origini e ci costruisca sopra un gioco totale, come Breath of the Wild.
Soul Reaver, per pietà, non lo nominiamo nemmeno. Ma per il suo bene, dico.
E anche vero che negli ultimi anni ho smesso di rompere le scatole perché ho giocato a ottimi giochi indipendenti che non mi hanno MINIMAMENTE fatto rimpiangere Metroid.