Visto
Southbound, dagli stessi tizi della serie VHS.
Si tratta sempre di un horror antologico, ma stavolta risulta più coeso e convincente:
Le storie infatti hanno tutte un'ambientazione comune e sono concatenate tra loro, a volte in maniera flebile, altre in modo molto marcato tanto da condividerne certi personaggi. La trovata è piuttosto originale (anche se Mario Bava aveva fatto qualcosa di simile in Bay of Blood). Atmosfere vagamente
silenthilliane a condire il tutto, ed in alcuni casi ricorda alcuni degli episodi più riusciti della trilogia VHS, insomma quelli a sfondo satanico.
Colonna sonora stranamente elettronica, a metà strada tra Carpenter e Drive.
Curiosità (e combinazione mica da ridere) verso l'inizio del film c'è un televisore che trasmette proprio quel
Carnival of Souls citato qualche post sopra (e qualche mese fa) dal sottoscritto.
Insomma, non un capolavoro, ma tutto sommato m'è piaciuto.