Ahahahah, no, non mi ero accorto dell’introduzione di un ’inedito’ filmazzo sugli zombie intitolato
Floyd .
Comunque, mi ero perso diversi passaggi ieri, ci sono stati un sacco di post e io non avevo molto tempo, gomennasai.
Recupero quello che mi era sfuggito:
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Floyd:
Il mio giudizio su
Blair Witch Project è controverso, molto controverso. Ai tempi fui vittima di tutta l’operazione di marketing imbastita per lanciare il film, vuoi perché era effettivamente ben studiata, vuoi perché, come si diceva pocanzi, avevo alle spalle il decennio buio dell’horror occidentale e il Progetto di Myrick e Sanchez sembrava voler tentare qualcosa di nuovo.
Poi, uscito dalla sala, ero a dir poco perplesso. Oggi come allora credo che gli strumenti utilizzati (forma mockumentary, riprese in bianco e nero con telecamera a spalla) abbiano reso moltissimo meno delle loro effettive potenzialità. Sicuramente per de-merito di una regia goffa e di uno script confuso, scollato, al limite del progetto amatoriale (a volte, ripensandoci, mi sembra proprio un film amatoriale discretamente riuscito). E, a mio avviso, non si tratta di elementi capaci di conferire ‘realismo’ e immersione alla vicenda, perché il lavoro, su un film del genere, dovrebbe essere proprio quello di conservare la naturalezza, ma finalizzarla alla costruzione di una tensione. Tensione che, in
Blair Witch Project, va e viene senza soluzione di continuità e senza apparente ragione, se non l’acerbo ‘navigare a vista’ con gli strumenti del mestiere, mostrato dalla coppia di registi/sceneggiatori. I quali, con il tempo, hanno rivelato tutti i loro limiti, con progetti solisti a dir poco disarmanti(tra cui
Altered di Sanchez, uno di quegli anonimi b-movie horror-splatter a zero budget, che ti vedi per sbellicarti dalle risate mentre bevi birra con gli amici).
Se il nucleo filmico per me è cosa piuttosto dimenticabile, originale (anzi geniale) è tutto il contorno. La costruzione del mito della strega e la diffusione multimediale di questa urban legend anticipano uno degli spunti più interessanti del carniere
Forbidden Siren (siti internet, videogiochi, film… tutti insieme a cercare di dare un quadro completo che non arriva mai e a ossessionare l’utente con la suggestione che la vicenda possa ‘penetrare’ nel reale).
Altesì seminali sono forma e tecnica (seminali, ma non originali… i mockumentary horror esistono dagli anni ’70), che hanno dato impulso a una linea capace di fornire validi contributi al genere horror (
[Rec] e
Home Movie, giusto per citare quelli di cui si è parlato recentemente).
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L’AmicoBe’
Undead a quello serve, filmazzo volutamente splatter-trash di serie B che nasce per far divertire a cuor leggero. Confesso che a me questo filone piace, pensa che l’apice della risata, ultimamente, l’ho toccato con la trilogia di
Feast, che ha un umorismo così grossolano, sporco ed esagerato da risultare quasi capolavoro pulp
.
Se consideri
Zombie Strippers uno zero budget, sappi che al peggio non c’è mai limite, esiste infatti la versione ‘b-movie’ (eufemismo) della pellicola, intitolata
Zombies! Zombies! Zombies! (alternativamente
Strippers VS Zombies)
.
Nota seria, io ormai sono abituato a chiamarlo
Zonbi Jieitai ma la versione occidentale si intitola
Zombie Self Defence Force, magari sotto questo titolo lo trovi o lo hai già visto, nel qual caso mi scuso per la mia poca chiarezza -__-.