Autore Topic: [PS2] Burnout2:point of impact  (Letto 3599 volte)

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Offline R11

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[PS2] Burnout2:point of impact
« il: 03 Apr 2003, 20:37 »
Siete stanchi, stressati, la giornata lavorativa non sarebbe potuta andare peggio? Burnout2 allora è il gioco più adatto per sfogarvi e rilassarvi. L’obiettivo principale, come in tutti i giochi di guida arcade, è molto semplice: attraversare una serie di checkpoint e arrivare primi al traguardo. Detto così sembrerebbe normalissimo, ma provate a correre in autostrada contromano e vi accorgerete delle sostanziali differenze con altri classici del genere. Le modalità disponibili sono sette (per un solo giocatore): Campionato Custom Series con vetture super elaborate (modalità non disponibile subito), Campionato, Gara Singola, Time Attack (la classica corsa contro il tempo), Offensive Driving 101 (la scuola guida del novello pirata della strada), Crash (dove la sfida sta nel provocare l’incidente più distruttivo possibile) e in fine Pursuit, cioè l'inseguimento con la macchina della polizia ad un ipotetico criminale (non disp. sub.).
Scesi in strada con la vettura selezionata si sente la cattiveria scorrere nelle vene. Per chi non ha mai giocato al primo Burnout sembrerà di correre con una macchina di cristallo spinta da una turbina di un f-16 tra le chiappe (una volta innescato il turbo la velocità è a dir poco impressionante) soprattutto perché, per attivare e riempire la barra della nitro, dobbiamo continuamente sgommare in curva, andare contromano, superare le altre vetture cittadine sfiorandole in velocità e sfruttare al massimo i dossi per saltare, il tutto in mezzo al traffico. Per questo è consigliabile utilizzare la visuale esterna e non quella interna, sempre che non si preferisca sfracellarsi contro le altre vetture ogni 300 metri.
Graficamente sfrutta ottimamente le capacità della PS2, con 60fps costanti, un’estensione della visuale verso l’infinito e oltre, un’ottima modellazione dei tracciati (molto buona la qualità delle texture) e delle vetture e un eccellente qualità degli effetti di fumo e scintille quando avvengono i “calorosi abbracci” a folle velocità tra le vetture, il tutto sviluppato con il Rendewere di Criterion (usato anche per Pro Evolution Soccer di Konami con risultati evidentemente diversi).
Anche il sonoro è di ottima fattura (supportato il Dolby Surround Pro Logic II) e soprattutto non è invasivo ma contribuisce a pompare adrenalina nelle nostre vene. Quando si aziona la nitro la turbina fischia, la musica pompa, la vista si restringe e la nostra voglia di velocità viene soddisfatta.
Il DVD in questione resterà nella PS2 per parecchio tempo perché la vera sfida avviene una volta sbloccata la modalità Campionato Custom Series dove la difficoltà, sia delle classiche competizioni sia dei Pursuit che andranno ad alternarsi, aumenta notevolmente ancor più  usando una macchina veloce e potente perché in Burnout2 non esistono livelli di difficoltà da selezionare ma bensì esso varierà in base alla vettura scelta causando un continuo testa a testa. La longevità aumenta grazie anche alle modalità per due giocatori, con la classica gara singola, Pursuit e Crash, anche se purtroppo lo split screen oltre a dividere lo schermo in due (orizzontale o verticale) dimezza anche la fluidità e la velocità. Un altro fattore sicuramente positivo (quasi la norma per le software house europee) è la presenza della centratura dello schermo e del selettore 50/60Hz (se solo Capcom, Square e Konami seguissero l’esempio…).
Burnout2, solo tre parole: metallo, fuoco e cattiveria allo stato puro.


GRAFICA: 9
SONORO: 8.5
GIOCABILITA': 9
LONGEVITA': 8.5  
GLOBALE: 9
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Offline Dj Mark Noise

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[PS2] Burnout2
« Risposta #1 il: 04 Apr 2003, 18:50 »
Ci sono tre cose della vita che mi fanno impazzire veramente: sono le macchine, l’alta velocità e le donne. Ecco, Burnout 2 è tutto questo, ossia macchine sportive, alta velocità e… ah, in questo gioco le donne non ci sono, ma va bene lo stesso. Qualcuno (i programmatori) mi ha letto nella testa, ed ha portato i miei sogni nella realtà (seppur virtuale). Vedo l’intro del gioco, bella, euforica, ”veloce”. "Uaoooo!", esclamo, finita la presentazione giro per il menù di gioco, nulla di eclatante, anzi, vedo una sola opzione disponibile. Vabbè, vado avanti (con tono un po’ rassegnato). Carino, dico, e mi si presenta davanti agli occhi una sorta di “license” in stile Gran Turismo, ovvero devo superare diverse prove e stili di guida. Tutto qui? No, fortunatamente. Finita la sessione di Training, si torna al menù principale, e solo ora si intravedono le potenzialità di questo gioco. Vediamo un po’, c’è la gara singola, la gara uno contro uno, modalità torneo, e modalità incidente… Pad in mano opto per il Tournament mode. Immediatamente mi viene data la possibilità di scegliere una macchina tra le varie a disposizione. ”Mmmmm, tutte inventate!!!”, esclamo, mi faccio forza e scelgo quella rossa, una sorta di Lanos più sportiva. Selezionata la vettura un piccolo briefing mi mostra il percorso e i miei avversari, 4 per la precisione. Ancora non realizzo. 3-2-1 GO!!! Premo X (l’acceleratore) e la macchina schizza a velocità supersonica, tocco i 200 e rotti chilometri orari, ma all’improvviso: ”Sbam,sdeng,crash”. Un incidente di rara bellezza nel mezzo di un incrocio, la mia macchina distrutta, così come le altre coinvolte. Adrenalinico. Pochi istanti e la mia finta Lanos si rimette in carreggiata, nuova di zecca, senza un graffio. Di nuovo premo X, l’indicatore mi indica che sono ancora quarto, con l’adrenalina in corpo effettuo una serie di sorpassi al limite del possibile, uno, due, tre, derapata, testacoda, noto che in basso a sinistra dello schermo una scritta si riempie di un effetto fuoco niente male. Ma che è? Una volta piena, inizio a schiacciare tutti i tasi a caso (no, non li leggo i libricini…) finchè non premo quello giusto. La visuale si schiaccia, si allunga, la musica sale automaticamente di volume, tutto sfreccia ipersonicamente davanti ai miei (increduli) occhi, ”cacchio, pare Fast And Furious”, penso tra me e me. Mi sembra di aver attivato il Nox… e in effetti lo è. Questo è Burnout 2: un’esperienza adrenalinica, adatta ai più forti di cuore. Schizzare a folli velocità tra le città, con il loro traffico strenuante. Ma voi siete in gara, e dovete osare per arrivare primi. Un’emozione infinita, esaltante, per certi versi sadica. Sadica? E cosa c’entra? Rispondo subito: dopo una stupenda sessione al Tournament mode, provate il Crash Mode, o modalità incidente per gli italioti. La vostra missione è quella di fare più danni possibili al vostro mezzo e agli altri. Dovrete coinvolgere la maggior parte di vetture in spettacolari e carambolici scontri. Qui si sfiora la pazzia. Centrare un tir nel mezzo di un incrocio a 300 chilometri orari e vedere cosa si è riusciti a fare… la visuale si alza, a diverse angolazioni, il tutto in slow motion, giusto per rendere l’idea dell'incidente appena fatto. Medaglia d’oro!!! E via di seguito, per completare le 18 prove, nel migliore dei modi possibile.

Ricapitolando, il torneo vi impegnerà su diversi tracciati: il vostro scopo sarà quello di arrivare primi (con alcune varianti sul tema, come raggiungere con la macchina della polizia il pazzo fuggitivo)
e guadagnare le medaglie, bronzo, argento e oro, a seconda che arriviate terzi, secondi o primi. Ogni volta che completerete un set di gare, vi si sbloccheranno dei bonus, come macchine e tracciati segreti. Qualcuno di voi potrebbe storcere il naso di fronte ad un gioco così arcade oriented, ma vi sbagliate, perché BO2 è follia, è adrenalina, è l’arte estrema della guida. Poi quando un gioco è realizzato così, con una grafica fluidissima, a 60 frame al secondo, ricchissima di dettagli, con migliaia e migliaia di poligoni sparati a schermo ad una velocità impressionante, non si può che plaudire questo fantastico racing game. Non sarà Gran Turismo, non ci sarà un modello di guida ultra realistico, non ci saranno macchine vere, ma davvero in questo caso poco importa. Questo gioco regala ore e ore di sano (!!!) divertimento, punto e basta. Direi quasi che BO2 è un antistress, se siete incazzati per vostri motivi fate una sessione, vi ritroverete come per magia  rilassati, beati, tranquilli, con un sorriso beota stampato sul viso. I ragazzi di Criterion hanno fatto un lavoro eccelso, impeccabile sotto ogni punto di vista, anche per quanto riguarda il sonoro. Le canzoni rockeggianti vi daranno la giusta carica per completare i vari stage del gioco, e non risultano mai ripetitivi e fuori luogo. Esaltante. Da provare. Il Videogame come media di emozioni, diceva un dj, eccone l’esempio lampante.

VOTO: 10 su 10

Offline teokrazia

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[PS2] Burnout2
« Risposta #2 il: 09 Ott 2003, 13:15 »
Sistema: PS2    Publisher: Acclaim    Developer: Criterion    Versione: Pal



Burnout 2




Posseggo PS2 da circa un anno e mezzo, e i primi 3 giochi che ho voluto sono stati Ico, Onimusha 2 e udite udite... Granturismo? No. Final Fantasy X? No. Metal Gear Solid 2? Again nope… Io volevo Burnout! Ci avevo messo su gli occhi dal giorno in cui uscì in edicola Super n.87, ed ho dovuto aspettare 4 mesi per giocarci.
Quel gioco l'ho amato alla follia, ho lasciato praticamente il cuore per le strade del secondo stage [quello della città marittima con quel motivetto così evocativo...]. Tuttavia c'era qualcosa che non quadrava nella grafica. C'erano tante di quelle scalette e flickerii che le cose belle del gioco a volte non dovevi guardarle, dovevi immaginarle. Peccato.
Ma evidentemente questa era una storia destinata ad avere un happy end, perché Criterion, nell'autunno del 2002 pubblica questo seguito, capace di trasformare un buon gioco in un vero e proprio mostro.

Ma procediamo con cautela, cos'è Burnout 2? E' un gioco di corse dal taglio fortemente arcade [tanto è vero che mi sembra manchi addirittura il tasto per il freno a mano...], in cui è l'adrenalina ad essere la protagonista assoluta. Mi spiego: la maggior parte delle modalità presenti in questo gioco, vi permettono di scegliere velocemente un veicolo [tutti fittizi, but I don't care] ed un tracciato/circuito tra gli oltre trenta disponibili e mettervi a correre. Ma il bello viene ora: i 4 veicoli che gareggiano, fra cui il vostro, si muovono lungo strade in cui l'accesso al traffico non è stato limitato. Questo cosa comporta? Beh significa che ci si trova a guidare auto dalla velocità media supersonica cercando da un lato di vincere contro gli altri 3 provetti Jamiroquai, e dall'altro di evitare di FARSI MALE andandosi a schiantare contro le strutture presenti nel circuito o, più facilmente, contro uno dei  tantissimi veicoli che si trovano lì per "i fatti loro". Il gioco prevede un premio incentivando le condotte più scellerate [sfiorare gli altri mezzi, derapare, saltare e [la mia preferita...] guidare contro mano!]. Tutto ciò si concretizza in un riempimento progressivo della barra del turbo: più siamo scellerati, più questa barra si riempirà. Una volta colma potremo disporre per alcuni secondi di un’accelerazione supersonica, raggiungendo velocità ancora più assurde [in questo episodio poi è possibile cumulare più turbo consecutivamente: vi lascio immaginare i risultati...]. Tutto qua. Il trionfo del divertimento nudo e crudo.

La cosa che stupisce è che al pari del prequel quest titolo possiede una chimica, un appeal così marcati da non farvi desiderare in pratica la presenza d'altro. Criterion ha avuto poi l'intelligenza di costruire intorno a questo concept una serie notevole di modalità volte a scongiurare la sua  ripetitività intrinseca: scuola guida, campionati vari, inseguimenti tra polizia e malviventi [Chase HQ docet], e la mia preferita… la Modalità Crash. Quest'ultima prevede una serie di scenari in cui cercare di provocare attraverso un unico incidente quanti più danni possibili. Da provare.

La versione del Renderware messa a punto da Criterion in questa realese si dimostra davvero eccezionale. Il gioco si muove costantemente a 60 frame al secondo proponendo scenari dalla complessità poligonale notevole, ricchi di particolari e di veicoli perfettamente modellati, propinando al tempo stesso una serie di effetti speciali davvero speciali [bellissima la pioggia, mai visti su PS2 riverberi solari di quella qualità], senza fatica alcuna. La pulizia grafica è ottima, non c'è clipping. Il sistema del rilevamento delle collisioni poi è incredibile, preciso fino all'ultimo pixel.
Ottimo il level design: i circuiti sono tanti, variegati ed avvincenti. Credibile il comportamento dei veicoli [sia di quelli in gara che di quelli che fanno parte del traffico].

Gioco perfetto quindi?
Purtroppo no perché:
1. data la natura del gameplay prima o poi ci si stufa
2. la modalità Campionato [quella principale] ha un livello di sfida troppo basso, non ci impiegherà molto a sbloccare tutto lo sbloccabile ed una volta sviscerate anche le modalità minori, potremo riporre il gioco sullo scaffale a prendere la polvere, riprendendolo in mano solo per corsettina saltuaria.
3. [parere personale] la colonna sonora non è all'altezza del primo episodio.


Conclusioni: Burnout 2 è un gioco divertentissimo, appagante e molto ben confezionato. Un gioco nell’accezione più ristretta del termine. Divertire e diverte ancora, talvolta con picchi che raggiungono l'esaltazione pura. Ma per la sua stessa natura prima o poi vi stuferete. Nel frattempo vi aspettano momenti molto eccitanti. Chiudo riportando un aneddoto: questo è l’unico gioco fra quelli che ho su PS2 che piace anche ai miei amici che odiano i giochini.
Considerazione ideologica finale: secondo me rappresenta per PS2 quello che Wipeout è stato per PSone [complice anche la manifesta inconsistenza di Wipeout Fusion].


Voto: 9







Immagini: http://www.acclaim.com/games/burnout2

Offline Nemo

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[PS2] Burnout2:point of impact
« Risposta #3 il: 14 Giu 2004, 15:20 »
Burnout2 è un gioco di corse in automobile, ma il vero protagonista non sono le automobili, bensì la velocità.

Adrenalinica, schiacciante, supersonica.

Non dovrete mai esitare, non potrete mai esitare. Perché le gare non si svolgono in circuiti, anzi, si svolgono ovunque tranne che in cicuiti.
Città, autostrade, strade montane o carrozzabili di campagna, brulicanti di auto, camion, furgoni e autobus saranno sconvolte da quattro pazzi al volante di bolidi appartenenti ad ogni tipologia automobilistica, dalla vettura nascar all’improbabile hot rod anni ’50 opportunamente pompato. Che, naturalmente, si faranno un baffo del codice della strada.
Non potrete mai esitare, dicevamo, perché in Bornout2 la guida al limite più che una possibilità è una necessità.
Andare contromano, derapare per metri, passare da una fiancata all’altra delle vetture che vi circondano o cercare il punto migliore per “decollare” esibendosi in chilometrici balzi farà aumentare la barra del burnout, che una volta piena permetterà di contare su di un potenziatore di velocità ed entrare in una specie di iperspazio stradale dove tutto intorno a voi schizzerà alla velocità della luce e l’adrenalina premerà sulle vostre tempie mentre sarete tesi a cogliere ogni insidia del percorso.
Esaltante e appagante. Almeno fino a quando un errore, una distrazione o l’immancabile zampino del fato non vi faranno schiantare contro qualcosa.

Già, gli incidenti. Tanto sono agghiaccianti, sconvolgenti e tragici nella realtà quanto spettacolari, emozionanti e, soprattutto, innocui nella finzione di questo gioco.
La vostra vettura si disintegrerà letteralmente in un’orgia di pezzi di lamiera, vetri rotti e pneumatici deambulanti, coinvolgendo inevitabilmente il traffico che la circonda e causando titaniche distruzioni che ricordano da vicino gli spettacolari incidenti di cui erano farcite serie televisive anni '80, come i Chip’s o gli indimenticabili Starsky e Hutch.
Neanche il tempo di disperarsi pensando all’incremento del premio assicurativo ed eccovi di nuovo in strada, pronti a riprendere la gara e a schizzare via nel traffico, almeno fino al prossimo botto.

Se la bontà di un videogame si misura nel gioco in singolo, la sua longevità, spesso, è decisa dal multiplayer. Burnout 2 ne ha per tutti. Oltre alla classica competizione in splitscreen, ovvero con la presenza contemporanea di tutti gli sfidanti, avrete a disposizione anche una curiosa variante del classico “guardie e ladri”, dove un giocatore starà ai controlli di un auto in fuga e l’altro guiderà una vettura della polizia. Naturalmente per arrestare il fuggitivo non ci si potrà esimere dal prenderlo a sportellate sino a rendere inutilizzabile la sua autovettura. Da ultimo, potrete sentirvi tutti novelli Ballard o Cronemberg, orchestrando, come autentici registi della distruzione, l’incidente supremo che avverrà tentando di coinvolgere il maggior numero di veicoli possibile. Una volta terminato l’incidente, a macchine ferme e con l’asfalto cosparso di vetro e rottami, i danni verranno quantificati e monetizzati. Più il risultato sarà devastante e più vi avvicinerete all’agognata medaglia d’oro del sinistro.

Bene, da ultimo, non ci resta che un consiglio: prima di impugnare il pad per una sessione di gioco a Burnout 2: casco bene in testa e cinture allacciate, sempre.