Ci sono tre cose della vita che mi fanno impazzire veramente: sono le macchine, l’alta velocità e le donne. Ecco, Burnout 2 è tutto questo, ossia macchine sportive, alta velocità e… ah, in questo gioco le donne non ci sono, ma va bene lo stesso. Qualcuno (i programmatori) mi ha letto nella testa, ed ha portato i miei sogni nella realtà (seppur virtuale). Vedo l’intro del gioco, bella, euforica, ”veloce”. "Uaoooo!", esclamo, finita la presentazione giro per il menù di gioco, nulla di eclatante, anzi, vedo una sola opzione disponibile. Vabbè, vado avanti (con tono un po’ rassegnato). Carino, dico, e mi si presenta davanti agli occhi una sorta di “license” in stile Gran Turismo, ovvero devo superare diverse prove e stili di guida. Tutto qui? No, fortunatamente. Finita la sessione di Training, si torna al menù principale, e solo ora si intravedono le potenzialità di questo gioco. Vediamo un po’, c’è la gara singola, la gara uno contro uno, modalità torneo, e modalità incidente… Pad in mano opto per il Tournament mode. Immediatamente mi viene data la possibilità di scegliere una macchina tra le varie a disposizione. ”Mmmmm, tutte inventate!!!”, esclamo, mi faccio forza e scelgo quella rossa, una sorta di Lanos più sportiva. Selezionata la vettura un piccolo briefing mi mostra il percorso e i miei avversari, 4 per la precisione. Ancora non realizzo. 3-2-1 GO!!! Premo X (l’acceleratore) e la macchina schizza a velocità supersonica, tocco i 200 e rotti chilometri orari, ma all’improvviso: ”Sbam,sdeng,crash”. Un incidente di rara bellezza nel mezzo di un incrocio, la mia macchina distrutta, così come le altre coinvolte. Adrenalinico. Pochi istanti e la mia finta Lanos si rimette in carreggiata, nuova di zecca, senza un graffio. Di nuovo premo X, l’indicatore mi indica che sono ancora quarto, con l’adrenalina in corpo effettuo una serie di sorpassi al limite del possibile, uno, due, tre, derapata, testacoda, noto che in basso a sinistra dello schermo una scritta si riempie di un effetto fuoco niente male. Ma che è? Una volta piena, inizio a schiacciare tutti i tasi a caso (no, non li leggo i libricini…) finchè non premo quello giusto. La visuale si schiaccia, si allunga, la musica sale automaticamente di volume, tutto sfreccia ipersonicamente davanti ai miei (increduli) occhi, ”cacchio, pare Fast And Furious”, penso tra me e me. Mi sembra di aver attivato il Nox… e in effetti lo è. Questo è Burnout 2: un’esperienza adrenalinica, adatta ai più forti di cuore. Schizzare a folli velocità tra le città, con il loro traffico strenuante. Ma voi siete in gara, e dovete osare per arrivare primi. Un’emozione infinita, esaltante, per certi versi sadica. Sadica? E cosa c’entra? Rispondo subito: dopo una stupenda sessione al Tournament mode, provate il Crash Mode, o modalità incidente per gli italioti. La vostra missione è quella di fare più danni possibili al vostro mezzo e agli altri. Dovrete coinvolgere la maggior parte di vetture in spettacolari e carambolici scontri. Qui si sfiora la pazzia. Centrare un tir nel mezzo di un incrocio a 300 chilometri orari e vedere cosa si è riusciti a fare… la visuale si alza, a diverse angolazioni, il tutto in slow motion, giusto per rendere l’idea dell'incidente appena fatto. Medaglia d’oro!!! E via di seguito, per completare le 18 prove, nel migliore dei modi possibile.
Ricapitolando, il torneo vi impegnerà su diversi tracciati: il vostro scopo sarà quello di arrivare primi (con alcune varianti sul tema, come raggiungere con la macchina della polizia il pazzo fuggitivo)
e guadagnare le medaglie, bronzo, argento e oro, a seconda che arriviate terzi, secondi o primi. Ogni volta che completerete un set di gare, vi si sbloccheranno dei bonus, come macchine e tracciati segreti. Qualcuno di voi potrebbe storcere il naso di fronte ad un gioco così arcade oriented, ma vi sbagliate, perché BO2 è follia, è adrenalina, è l’arte estrema della guida. Poi quando un gioco è realizzato così, con una grafica fluidissima, a 60 frame al secondo, ricchissima di dettagli, con migliaia e migliaia di poligoni sparati a schermo ad una velocità impressionante, non si può che plaudire questo fantastico racing game. Non sarà Gran Turismo, non ci sarà un modello di guida ultra realistico, non ci saranno macchine vere, ma davvero in questo caso poco importa. Questo gioco regala ore e ore di sano (!!!) divertimento, punto e basta. Direi quasi che BO2 è un antistress, se siete incazzati per vostri motivi fate una sessione, vi ritroverete come per magia rilassati, beati, tranquilli, con un sorriso beota stampato sul viso. I ragazzi di Criterion hanno fatto un lavoro eccelso, impeccabile sotto ogni punto di vista, anche per quanto riguarda il sonoro. Le canzoni rockeggianti vi daranno la giusta carica per completare i vari stage del gioco, e non risultano mai ripetitivi e fuori luogo. Esaltante. Da provare. Il Videogame come media di emozioni, diceva un dj, eccone l’esempio lampante.
VOTO: 10 su 10