Autore Topic: [NGC] Metroid Prime  (Letto 3553 volte)

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Offline Jello Biafra

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[NGC] Metroid Prime
« il: 02 Apr 2003, 21:22 »
Nove anni. Tanto è passato dall’ultima apparizione di Samus Aran su console Nintendo. Ora invece, tutto ad un tratto, traaack, ecco che spuntano fuori non uno, ma due giochi; lo stratosferico Fusion su GBA e questo Prime su NGC. Mentre il primo è stato sviluppato dal Team Deer Force, che già ci regalò i precedenti episodi, il secondo è stato invece realizzato dai neonati Retro Studios, gruppo texano supervisionato comunque da Nintendo stessa.
L’affidare ad un team esterno un simile franchise non depose in favore dell’appena annunciato Prime, il fatto che poi avrebbe usato una visuale in soggettiva non fece altro che aumentare le preoccupazioni dei fan della saga. Ora però, dopo un’attesa spasmodica MP è nelle mie mani sudaticce, pronto per essere sezionato…
MP è ambientato esattamente dopo il primo episodio, ovvero dopo che Samus ha fatto saltare in aria le strutture di ricerca dei Pirati Spaziali su Zebes. Vagando nello spazio, Samus riceve un SOS che la porta a bordo di una nave orbitante intorno al pianeta Tallon IV, che guarda caso appartiene proprio alla flotta piratesca…
La sezione della Fregata è però una specie di tutorial per farvi prendere confidenza con il sistema di controllo, che, ve lo dico subito, è qualcosa di mai visto prima. MP infatti, pur avendo una visuale in prima persona NON è un FPS, non c’entra NIENTE con DooM, o Half-Life e i comandi stanno li a dimostrarlo: Joy analogico per muoversi, tasto A per sparare, B per saltare, X per usare i missili, Y per trasformarvi in morfosfera, joy giallo per cambiare armi e croce digitale per cambiare tipo di visori. Il punto forte sta però nei tasti dorsali: tenendo premuto L potete fare il classico strafe, mentre con R bloccherete la mira su un bersaglio, esattamente come in Zelda. Una volta “lockato”, potrete girare intorno all’avversario senza perderlo di mira per poi riversargli addosso il vostro carico di armi e schivare in maniera estremamente agevole i suoi colpi. Inutile dire che questo sistema funziona alla perfezione e da il meglio di se negli scontri con i giganteschi boss, che raggiungono livelli di spettacolarità e coinvolgimento senza pari. Un’altra novità è data dal fatto che per orientare lo sguardo bisogna stare fermi e premere R: in pratica dovete fermarvi e guardarvi intorno. Può sembrare una cosa stupida, ma vi chiedo solo di pensare un attimo alla frase appena scritta e alle implicazioni che porta in termini di gameplay…
Il gameplay, già, la parte fondamentale di ogni videogioco. MP è un Super Metroid all’ennesima potenza, solo più grosso, più bello, più complesso e tutto in 3D.
Ricerca ed esplorazione sono le parole chiave di questo gioco: ricerca dei potenziamenti, delle armi, degli indizi che vi consentiranno di proseguire, per il cui ritrovamento sarà necessario esplorare le immense ambientazioni in ogni singolo anfratto. Quando parlo di ambientazioni immense, intendo proprio qualcosa di esagerato: il concetto di mappa o singolo livello è definitivamente superato: Tallon IV è un mondo pulsante di vita e realizzato cosi bene da indurvi più di una volta a pensare: “ehi, ma questo potrebbe esistere, da qualche parte!”. Il tutto è fatto cosi bene che il ripassare più e più volte per una stessa locazione (una delle caratteristiche fondamentali della serie) per aprire passaggi prima proibiti perché non eravate in possesso del giusto add-on, sarà un piacere indescrivibile.
Un’altra feature implementata in maniera magistrale sono i visori del casco dell’armatura. Ce ne sono quattro: Scan, X-Ray, Thermal, e quello normale. Ognuno vi servirà in particolari occasioni e vi assicuro che combattere al buio contro sei o sette pirati dotati di dispositivo stealth individuabili solo con la visione termica da una certa soddisfazione…
Lo scan invece vi servirà ad acquisire informazioni su tutto ciò che vi circonda: oggetti, nemici, boss, computer, iscrizioni, ecc… Inutile dire che per andare avanti sarà indispensabile scansionare tutto ciò che vi circonda, anche perché il gioco conteggia la percentuale di “log” analizzati.
La visione a raggi X invece vi consentirà di individuare passaggi, piattaforme e nemici normalmente invisibili. Eccezionale anche lo sviluppo della morfosfera, uno degli elementi dei vecchi episodi che più era difficile da riprodurre, invece i RS ne hanno creata una versione assolutamente incredibile, con una programmazione della fisica a dir poco maniacale e che apre la strada a tutta una serie di situazioni che arricchiscono ulteriormente il gameplay.
A tutto ciò va aggiunta un’atmosfera claustrofobia e alienante, che vi farà davvero pensare di essere da soli in un ambiente ostile, capace di coinvolgere il giocatore in maniera assuefativa e una realizzazione tecnica tra le migliori in assoluto su console.
Insomma, MP rientra di diritto nell’olimpo dei giochi migliori mai fatti, un capolavoro assoluto che va giocato con una precisa consapevolezza: NON E’ UNO SPARATUTTO IN SOGGETTIVA!

GRAFICA: 9.5
SONORO: 9.0
GIOCABILITA’: 10
LONGEVITA’: 9.5
GLOBALE: 9.5

Offline Sephirot22

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[NGC] Metroid Prime
« Risposta #1 il: 17 Lug 2003, 18:01 »
Metroid. Il nome potrebbe lasciar pensare all’ennesimo rigurgito da parte di programmatori con scarsa fantasia, all’ennesimo remake in chiave 128-bittiana con una grafica aggiornata ma privo di contenuto, all’ennesimo sfruttamento di un nome che ha fatto (e fa) storia. Non è così.

I programmatori di RetroStudios hanno fatto un mastodontico lavoro di rielaborazione di concept passati in qualcosa di nuovo, attuale. Le differenze più palesi rispetto ai prequel sono la presenza della terza dimensione e la visuale in prima persona, fattori che inizialmente possono dare un senso di disagio, ma si trasformano nel più prezioso dei doni con il passare delle ore. I livelli sono articolati in maniera per niente banale e “la profondità” dà sicuramente quel qualcosa in più: intriganti morfologie degli ambienti (porte e/o bonus nascosti da elementi del paesaggio, etc.) e ottimale gestione dello spazio. Tutto è al posto giusto. Nonostante la complessità delle mappe, non si perde mai (aiutati dal sistema automatico di rilevamento degli obbiettivi) il senso dell’orientamento, che comunque è favorito dalla giusta diversità dei vari livelli. La visuale in prima persona, sicuramente atipica per questa serie, riesce a coinvolgere in maniera inaspettata: con il proseguo dell’avventura e il recupero delle informazioni ci si immedesima con la protagonista, grazie anche a finezze grafiche quali, l’effetto del vapore e dell’acqua, il riflesso del volto di Samus sul visore in particolari situazioni e altre ancora. Tale visuale viene abbandonata per passare in terza persona quando ci si trasforma in morfosfera (molto belli alcuni momenti di platform/puzzle-game in questa modalità).

La giocabilità non viene affatto sacrificata da queste innovazioni anzi, ne esce rinnovata e ampliata. Il sistema di controllo è ben calibrato, e nonostante la grande varietà di azioni performabili (alternarsi di visori e armi) riesce a non essere caotico grazie anche all’intelligente sfruttamento del pad, che permette al giocatore di sapere sempre dove mettere i polpastrelli.

A questo gioiello di game-design e giocabilità fa contorno una grafica di notevole spessore che, pur non rappresentando il top tecnico nel mondo delle console, riesce a dare al mondo di Tallon IV (il luogo dove è ambientata l’avventura) un pizzico di vita: gli ampi ambienti sono costruiti in maniera da non sacrificare né la qualità architettonica né la velocità di gioco che non risente di appesantimenti del cpu in nessuna condizione. Certo  non tutte le texture sono di ottima fattura ma comunque nel complesso il lavoro svolto dai programmatori è stato di alto livello e Metroid rappresenta una gioia per gli occhi e, ampliando il discorso, anche per i restanti organi videoludicamente percettivi (orecchie). Si deve poi aggiungere una longevità notevole: 15/20 ore di sudore per sviscerarlo a pieno. Il tutto condito da un piacevole retrogusto di deja vu, poiché niente è stato snaturato e nonostante le novità si sente di giocare ad un capitolo della serie Metroid.

Ci troviamo, quindi, di fronte ad un’espressione di idee e tecnica che innalzano MP al di sopra della media dei normali videogiochi. La profondità della giocabilità, la giusta curva di apprendimento per lo sfruttamento delle capacità di Samus, la grande varietà di situazioni da dover fronteggiare e le finezze di cui sopra, proprie di un capolavoro, rendono il miniDVD nintendo una necessità per gli hardcore-gamers (ammettendone l’esistenza) e un’esperienza assolutamente da provare per tutti gli altri.


Giudizio: Viene sfiorata la perfezione.

Offline Asher

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[NGC] Metroid Prime
« Risposta #2 il: 03 Ago 2003, 00:09 »
Tutto iniziò nel lontano 1989. Il primo capitolo “Metroid” per Nes era un platform ben articolato ed alternativo. Nel 1991 Nintendo lancia “Metroid II:Return of Samus” sempre per Nes, e nel 1994 con l’avvento del Super Nes il terzo episodio fa la sua comparsa, si tratta di “Super Metroid”.
Dopo l’ultimo capitolo per Snes la serie sembra essere stata lasciata nel dimenticatoio perché passano ben 8 anni prima che Nintendo non decida di regalare ai fan di Metroid e non, altri 2 episodi: “Metroid Fusion” e “Metroid Prime”.
Il protagonista non è il solito bell’imbusto di turno ma una donna alquanto particolare: la bionda Samus infatti possiede una tuta biomeccanica che la rende unica e allo stesso tempo letale.
Analizzando la storia di MP i riferimenti col passato saltano subito all’occhio; i pirati stellari di Zebes si rifanno sotto e dopo aver sottratto alla federazione stellare l’ultimo Metroid questi fuggono e si insediano su un pianeta chiamato Tallon IV, abitato da antichi esseri chiamati Chozo. Quest’ultimi si estinguono ma lasciano su Tallon IV la speranza, rappresentata da 12 sigilli, di eliminare il Male che affligge il pianeta. Speranza riposta sul “Prescelto” che arriverà in un futuro prossimo. Il suo nome è Samus Aran.
I Metroid sono degli organismi parassitari che sottraggono energia ad esseri viventi ma Samus scopre che hanno anche proprietà curative. Nei primi 2 episodi infatti l’obbiettivo di Samus è distruggere tutti i Metroid mentre in “Super Metroid” salva l’ultimo esemplare per analizzarlo.
MP si presenta come un “First  Person Shooter” che allo stesso tempo si distacca da questo filone in quanto possiede marcate contaminazioni di altri generi.
La prima persona dà nuovo respiro alla serie e allarga gli orizzonti delle azioni e delle strategie da adottare durante il gioco; cosa che il 2D non poteva offrire.
Samus è dotata di visori che le permettono di analizzare ciò che la circonda e di numerosi tipi di armi. Queste vanno dai vari tipi di raggi, utilizzati tramite il braccio cannone, ai missili esplosivi. Inoltre la nostra Samus è capace di trasformarsi in Morfosfera: una sfera metallica che le permette di raggiungere luoghi in oltremodo inaccessibili.

Il comparto visivo è una gioia per gli occhi. La pulizia grafica è davvero notevole, i modelli 3D sono perfettamente modellati, le ambientazioni realizzate in modo ineccepibile e cariche di atmosfera. Il tutto scorre a 60 frames al secondo costanti senza alcuna rilevante titubanza da parte del motore grafico. Il sonoro vanta di ottimi effetti blastatori e musiche di atmosfera alcune delle quali tratte dai capitoli precedenti. Il segnale audio utilizza la codifica Dolby Surround Pro logic II da sfruttare avendo un buon impianto Surround che lo supporta.
Ma la cosa che più stupisce sono gli effetti particellari e i giochi di luce. E’ incredibile vedere sulla visiera del casco gli effetti che il contesto riversa su Samus: gocce di pioggia, vapore acqueo, scariche elettriche, acido corrosivo e persino il volto di Samus stessa che si riflette sulla visiera dopo esplosioni particolarmente violente. Insomma uno spettacolo puro. Gli esseri che popolano Tallon IV sono abbastanza vari e ben caratterizzati. Per sconfiggere i nemici non è spesso sufficiente premere il pulsante (A) a raffica, ma è necessario analizzare prima il nemico, scoprire il punto debole ed agire di conseguenza.
Discorso a parte meritano i Boss. Le strategie di attacco e difesa adattate al nemico sono indispensabili per la vittoria; così come il tipo di raggio e visore da utilizzare.  

Pur avendo cambiato dimensione il “gameconcept” di Metroid è rimasto quasi invariato. Gli elementi che contraddistinguono la serie sono rimasti e questo non può far che piacere ai fan di vecchia data.
La nuova avventura di Samus si svolge in dungeon molto vasti e articolati. La grandezza di quest’ultimi può a volte confondere le idee al videogiocatore riguardo la strada da seguire: capita di girovagare per le stanze senza una meta né un obbiettivo. Fortunatamente questo senso di “what do I have to do?” è limitato grazie all’ausilio del computer di Samus il quale rileva delle stanze nella mappa verso le quali è necessario dirigerci per avanzare nel gioco e per raccogliere i vari Power Up, abilità speciali, o nuovi tipi di raggi.
 
La versione europea di MP presenta il famigerato selettore 50/60 Hz: alla comparsa del logo Nintendo basta premere (B) per selezionare la modalità 60Hz; e una traduzione in italiano davvero ben fatta in ogni suo aspetto.

MP diverte ed esalta, appassiona ed intriga, gratifica e causa dipendenza!
Non si è mai visto un FPS così bello da vedere e da giocare, proprio perché non è soltanto un mero FPS. MP è ben altro. Lo si avverte dal primo istante, dal momento che si inserisce il mini-dvd nel Cubo si viene catapultati in un’altra dimensione, un’altra realtà.
La sua peculiarità non sta nella grafica o nella giocabilità, ma nell’insieme. E’ così che si deve analizzare il gioco, nel complesso. Sarebbe assai riduttivo soffermarsi solamente sull’aspetto estetico o propriamente ludico.
MP va considerato nella sua unitaria totalità degli elementi che lo rende unico e che lo colloca in una dimensione la quale nessun altro gioco aveva osato raggiungere……….ancora.



Voto: 9 su 10
⚙ Gaming set:
- 🕹Sony PS5 | 🖥LG Oled55G1 | 🎧Logitech G Pro X2 | 🎮DualSense Edge | 🥽PS VR2 | 🎮PS Portal | 💻Lenovo Legion 5 (GTX 2060) | 📟Asus Modem-Router DSL-AX82U | 🔻Nanoleaf Shapes | ⚙

Offline Jello Biafra

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[NGC] Metroid Prime
« Risposta #3 il: 01 Dic 2003, 22:46 »
Metroid Prime non è un videogioco come tutti gli altri, è un dono, un dono con cui Jeff Spangenberg e i suoi cowboy texani hanno voluto omaggiare Gunpei Yokoi, ideatore storico della saga nonché una delle più brillanti menti che il panorama videoludico mondiale abbia mai annoverato tra le sue fila. Yokoi se ne è andato nel 1997, ma siamo sicuri che ovunque si trovi ora si stia divertendo come un pazzo con il pad di Game Cube in mano e il mini-DVD del gioco inserito nel lettore.

MP è un first-person adventure: nei panni della cacciatrice di taglie Samus Aran il compito del giocatore è quello di esplorare Tallon IV per scoprire e sgominare i piani degli spietati Space Pirates, già sconfitti dalla letale eroina nel primo capitolo della saga, datato 1986. L’unicità dell’impianto di gioco si nota sin da quando si mette per la prima volta piede sulla superficie del pianeta: un ambiente sconfinato, esteso su più e più livelli collegati tra loro tramite ascensori e stracolmi di insidie più o meno naturali. La progressione “a ventaglio” dei precedenti capitoli è stata ripresa e magistralmente adattata alle potenzialità di un mondo interamente in 3D: appena il giocatore arriva in una nuova locazione si trova davanti almeno tre o quattro diverse porte, di cui solo una o due attraversabili. Il senso di spaesamento e di impotenza è notevole, almeno quanto la soddisfazione di recuperare l’item giusto e ritornare sui propri passi per poter poi sbloccare i passaggi chiusi e procedere nel gioco. La gratificazione di dominare mano a mano un mondo inizialmente ostile e sconosciuto è immensa; l’implementazione del backtracking è talmente perfetta e ben calibrata che questo non risulta mai noioso o frustrante, anzi, diventa, a conti fatti, uno dei punti di forza del titolo: quasi ogni stanza va visitata più di una volta, e presenta sempre enigmi e caratteristiche diverse e mai banali o scontate, risolvibili con le abilità appena guadagnate. Ma MP non è solo questo. Retro Studios ha infatti studiato a memoria un ventennio di videogiochi e lo ha spremuto ben bene per tirare fuori un vero e proprio concentrato di game e level design, portandolo a vertici cosi alti come non se ne vedevano da anni. Ogni locazione offre una miriade di spunti ludici notevoli; la progettazione delle mappe è splendidamente complessa ed equilibrata; l’uso intelligente di TUTTE le caratteristiche della Power Suit si rivela indispensabile per avere la meglio tanto dei nemici quanto dell’ambiente. In quest’ambito, elemento centrale si rivela la morphing ball, la sfera nella quale Samus può trasformarsi e che a sua volta possiede ulteriori sotto-abilità, come quella di appendersi a rotaie magnetiche o quella di depositare bombe con le quali aprire passaggi ostruiti da detriti, peculiarità che si riveleranno fondamentali per risolvere i puzzle di cui Tallon IV è disseminato. Un altro perno su cui si basa il gameplay è la presenza di quattro visori diversi: normale, raggi X, rilevamento di calore e scan. I loro utilizzi sono molteplici e diventano fondamentali tanto in combattimento quanto durante le esplorazioni, in particolare lo scan, strumento con il quale è possibile raccogliere e archiviare informazioni su praticamente qualsiasi cosa, vivente e non, che appare su Tallon IV. Sempre ad esso è affidata la narrazione della trama, ricostruibile sia scaricando dati dai computer degli Space Pirates sia decifrando le misteriose iscrizioni dei Chozo, il popolo di saggi uomini uccello che colonizzò il pianeta qualche centinaio di anni prima. E proprio grazie a questo sistema il giocatore è spronato ad esaminare ogni anfratto, provando un coinvolgimento totale nella storia e immedesimandosi perfettamente con la protagonista: non ci sono noiosissime quanto inutili cut-scienes ogni trenta secondi, la stessa Samus è raramente visibile e non la si vede in volto sino alla sequenza finale. Eppure l’atmosfera si taglia col coltello: la sensazione di trovarsi veramente soli in un ambiente sconosciuto e ostile non è mai stata cosi tangibile. La presenza di tocchi di classe pazzeschi (come la condensa o il riflesso del viso della cacciatrice sul casco), unita alla coerente e credibile ricostruzione di un ecosistema alieno aumentano ancor di più un coinvolgimento già ai massimi livelli. Un sistema di controllo tanto innovativo quanto perfetto, che unisce i pregi dei first person shooter a quelli degli adventure (il lock-on sul bersaglio) è degno compagno dell’incauto vidoeplayer, che già dopo poche decine di minuti si muove come se dentro quella tuta meccanica ci fosse lui stesso.

Proprio in virtù di tali caratteristiche, MP è uno dei più divertenti, stimolanti e coinvolgenti giochi degli ultimi cinque anni, arricchito da una realizzazione tecnicamente e stilisticamente superba e da una colonna sonora splendida, che già dal brano d’apertura avvolge l’ascoltatore tra gli affascinati solchi elettronici dei suoi sintetizzatori. Capolavoro assoluto senza alcun dubbio, il titolo Retro è il testo base che chiunque vorrà programmare un arcade adventure, da ora in poi dovrà studiarsi a memoria.


GRAFICA: 9,5
SONORO: 9,5
GIOCABILITA’: 10
LONGEVITA’: 10
GLOBALE: 9,5