L'avevo notata anch'io.
Il succo del discorso è condivisibile, anche se il 99% dell'intervista è una ridda di banalità assortite (per chi gioca da anni). Resto sempre abbastanza perplesso quando vengono intervistati esponenti di spicco (insomma...) di altre "arti" rispetto a quella ludica, perchè sembra sempre che per legittimare il videogioco, debba esserci il placet culturale del vip di turno.Probabilmente se il passo citato, fosse stato proferito da un utente qualsiasi beccato mentre smanetta davanti ad una postazione in un supermercato, il giornalista se ne sarebbe uscito con "ecco un esempio di come i videogiochi alienano i ggggggiovani", se invece è Ammaniti a parlare di mondi virtuali/reali e di come ci si possa perdere dentro, allora è ok. Bah....