Ottavo: le conclusioni di Kraft e Kwak mostrano, ancora una volta, che la traduzione numerica della "qualità" di un videogame, basata su una criteriologia ormai arcaica, è privo di utilità. L'idea di confrontare due titoli in base al punteggio assegnato da un recensore, anche all'interno di un medesimo genere ludico, è del tutto privo di senso, dato che il gameplay non è commensurabile. Lo stesso vale per giochi che si evolvono considerevolmente nel tempo, come gli MMO e gli MMORPG.
Ma stica'. Il gameplay è commensurabile eccome, altrimenti come faremmo ad accorgerci se un titolo è un bel gioco o una tavanata galattica? E' il valore che si da al gameplay che in maggior misura fa lievitare o sgonfiare la soglia di apprezzamento di un titolo.
Da sempre si sono criticati i voti ma ci dimentichiamo che anche cinema, libri e musica (alla fine) vengono spesso giudicati con stelline/asterischi. Il motivo è dovuto più che altro all'incapacità di molte recensioni (non solo quelle videoludiche) di non far recepire al lettore i pregi e i difetti del prodotto che si analizza. Partendo dal presupposto che pur impegnandosi ad essere più obbiettivi possibili difficilmente si riesce ad uscire dal binario della tesi che si vuole dimostrare, il voto è una sorta di scappatoia quando la recensione non analizza in modo corretto tutti gli elementi che potrebbero piacere/non piacere oppure quando viene scritta "a senso unico" minimizzando o tralasciando eventuali pregi/difetti che potrebbero portare i lettori a giudizi diversi da quello del recensore. Il voto viene in aiuto perchè permette un'analisi più mirata, che è quello che si chiederebbe in realtà alla recensione stessa.
Se poi le scelte editoriali di molte riviste/siti online , soprattutto in passato e in ambito ludico, limitino il range di voti dal 6 al 9 invece di utilizzare tutti i primi 10 numeri, è colpa della rivista/sito, mica del voto in se.
Per il resto, Bittanti pare caduto dalle nuvole: scrivendo su Videogiochi ( e prima su Super) si sarà pure accorto che una rivista deve offrire altro ai lettori nell'era dell'informazione in tempo reale. E infatti Super e Videogiochi offrono molto spazio ad approfondimenti rispetto alle recensioni (che cmq rimangono il grosso della rivista). La critica videoludica ha offerto spesso pareri poco obbiettivi e incompleti, a questo punto tra il parere del singolo (il recensore) e dei molti (gli utenti) meglio affidarsi a questi ultimi. Da qui il successo dei forum rispetto alle riviste di sole recensioni.-