credo che qualche versione "promo" di un gioco non basti a "convertire milioni di pirati alla via del package originale".
No, non credo, appunto per questo mi chiedevo se in futuro fosse possibile una specie di "via di mezzo" tra prezzi alti oppure software pirata.
Prendiamo i film in DVD... ti costano al massimo tra i 20 e i 30 euro appena usciti, poi magari dopo un anno lo trovi già a 10 euro di meno...
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Per quanto riguarda questo punto, AIO, tutte le console hanno ormai da tempo la propria collana a prezzo budget, nella quale è possibile trovare i giochi che hanno avuto maggiore successo.
Considera che in queste categorie è possibile trovare gran bei giochi, che possono essere pagati la metà del prezzo originario.
Certo è che un'ulteriore diminuzione dei prezzi gioverebbe soprattutto a noi clienti, che forse potremmo permetterci qualche gioco in più. Io infatti, che lavoro e che ho un certo reddito, bene o male riesco a giocarmi tutti i titoli che voglio, magari anche facendo qualche scambio con amici che comprano giochi che non voglio conservare. Ma io spendo questi soldi perché è in gioco una mia passione.
Penso invece al padre di famiglia che non si interessa minimamente al figlio e all'industria videoludica. Cosa fa, questo simpatico signore? Gli compra qualche gioco pirata, non spenderebbe MAI 60 euro per un "giochino" per il figlio.
In Italia si è creato un paradosso. Ormai i videogiochi sono in ogni casa. Moltissimi bambini/ragazzi hanno un console. I suddetti bambini/ragazzini passano svariate ore al giorno insieme ai videogiochi. Eppure l'informazione sui videogiochi è pressocché nulla. I ragazzini conoscono a menadito le ultime uscite, ne parlano tra loro, e nemmeno poco. I genitori non conoscono una beata mazza. I bambini parlano del "nuovo gioco di quelli di GTA: sei un bullo e vai in giro a menare gli altri. E' fichissimo" (riporto una frase sentita in palestra da un 'pischello'). I genitori gli comprano la loro bella copia pirata e poi si meravigliano di quanta violenza contiene quel gioco. Sempre che gli buttino l'occhio.
Ormai la pirateria è un fenomeno culturale. E' la cultura dell'italiano furbo, pronto a "risparmiare" più che può, a farla al prossimo.
E tra questi italiani includo soprattutto chi ci governa che tassa i videogiochi come "beni di lusso". Non ci dimentichiamo che il prezzo die videogiochi è alto anche grazie alle tasse che ci paghiamo su. E a tutto il sistema di distribuzione, evidentemente ammanicato con chi conta per mantenere ben alto il cartello.