Mi sono visto le prime 2 di
Archer, serie tv animata per adulti.
Qui non è protagonista la solita famiglia americana strampalata ma una agenzia di servizi segreti con i suoi dipendenti strampalati.
Le storie settimanali sono missioni di spionaggio piene di azione, e verso la fine della seconda serie anche molto fighe da vedere, ma il succo è la comicità veramente poco corretta, visto che ogni personaggio è una merda, chi più chi meno.
Certo, certi trucchi per far ridere, come usare in un dialogo una pausa prima di rispondere con una battuta, sono usati in maniera maldestra, molto basica, ma essendo la tipica serie che chiede pochissimo e cmq dà qualcosa alla fine ho continuato la visione.
.... che cosa non era Alison Brie nella prima stagione di Community, sit-com del 2010??
Con quei superocchioni e il personaggio candido. Non so chi l’ha vista ma la scelta finale del protagonista approvata al 100%..
La serie l'ho trovata molto divertente per quanto mi sembra che volevano farsi vedere brillanti e divertiti nel farla però da risultare un pò troppo forzati.
Anche per i temi che sono quelli che ora sono comuni (razzismo, sessualità contorte, ecc..) sembrano molto scelti a tavolino, sulla base di cosa si discuteva in quei giorni sui social di nuovo e cool.
Però sono tutti simpatici, le storie reggono e almeno una puntata (quella del paintball, of course) che è da mettere in una ipotetica top 100 delle migliori puntate di una serie tv di sempre (DAVVERO).
... la seconda di Community è un pò troppo lasciata alle personalità dei personaggi più che alle storie, poco ragionata. Che non è un male (tanto ottime sitcom sono così) ma non mi sta piacendo come vorrei, i protagonisti sono troppi (infatti alcuni scompaiano per episodi interi), le storie a volte sono poco ispirate e sempre sul tema figo del momento, ovvero il 2010. Questo porta che 10 anni dopo alcune cose sono invecchiate già male.
Non roba tragica ma, visto anche la nomea e il potenziale, uno si aspettava per forza di meglio.
e la terza di
Community continua ha mostrare quei lati sopradetti che non sopporto.
Certo in questa terza lo spostamento dal tema cool alla puntata a tema "citazione di qualcosa" è definitivo.
Infatti ogni puntata rimanda a qualcosa, il filo che partiva dalle citazioni dei Simpson ha portato qui.
Questo migliora il tutto perché rimane la curiosità di cosa si inventano ogni puntata però mimane anche il pregiudizio di vedere una idea non sfruttata a dovere.
Bello riconoscere la citazione ma non basta se poi non sviluppi bene quell'idea, insomma.
Questo è il difetto più grande insieme al fatto che non si capisce perché è in tre stagione ancora nessuna relazione amorosa tra i protagonisti.
E se fosse una regola autoimposta dagli autori comunque non si capisce perché suggerirlo ogni volta possibile, allora!
Il pregio di essere una serie fatta con i soldi rimane e se prendi i singoli episodi ne trovi alcuni ottimi (quella del videogioco fa il paio con la prima del paintball, tranquillamente..) ma non basta, una vocina che dice c'è qualcosa che non va rimane sempre.
Infine la terza di
Master Of None, parla di 2 lesbiche che vivono in una casa nel niente e una delle 2 vuole provare ad avere un bambino, mentre l'altra privilegia la carriera.
Figuriamoci se me la perdevo, insomma.
Anche perché il creatore di questa serie, Aziz Ansari, mi piace molto, soprattutto come stand-up comedian.
Qui lui si mette da parte rispetto alle 2 stagioni precedenti dove era protagonista, lasciando spazio a questa storia vera, verissima, in 5 episodi ma di cui 2 di essi da un'ora, di 2 donne e dei loro obbiettivi, dei loro errori e speranze.
Non è un capolavoro, personalmente qualche telecamera fissa in meno avrebbe fatto comodo (Aziz non sei Kubrick, te lo assicuro), qualche scena sembra frutto di diversi comprimessi e come tutte le storie semplici fino alla fine, se non sei perfetto rimane piuttosto dimenticabile dopo poco.
Certo, vi sfido a non emozionarvi nel finale della quarta puntata dopo un ora di sofferenza, 50 minuti che ci ricordano che nella vita
ci vuole impegno e mai fermarsi al primo, secondo, terzo, quarto, ecc.. ostacolo che si incontra.
Sicuramente qualcosa di diverso, da vedere per cambiare routine, per ispirarsi con qualcosa di diverso.
Nuovi spunti. Uscire dalla confort zone degli algoritmi.