Autore Topic: [PS2] Silent Hill 2  (Letto 2750 volte)

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Offline Vitoiuvara

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[PS2] Silent Hill 2
« il: 01 Apr 2003, 23:09 »
Prima regola di Silent Hill: porta con te una torcia.
Seconda regola di Silent Hill: porta con te una radio.
Terza regola di Silent Hill: Scappa quando il nemico che hai di fronte è troppo grosso.

Armatevi di coraggio e cominciate l’avventura più terrificante che i vostri polpastrelli abbiano mai dovuto affrontare. Scordatevi i doberman e gli zombie addormentati di Resident Evil: nella collina silenziosa non ci sarà nulla a farvi più paura della vostra stessa paura; nessuno scoppio o vetro frantumato improvviso, ma un lento e agonizzante logorio della vostra mente. Costante e opprimente, sarete costretti a fronteggiare un continuo senso di inquietudine e tensione che acutizzerà i vostri sensi lasciandovi in un perenne stato di allerta.
Esistono due tipi di videogiocatori di Silent Hill: il primo tipo gioca di giorno, primo pomeriggio, spalanca le finestre lasciando la porta aperta e le luci accese, il secondo tipo è un temerario. Gioca solo dopo le undici, a luci spente e con il televisore collegato allo stereo assicurandosi che chiunque dentro casa sia a dormire. Inutile dire che nel secondo caso il risultato prodotto è l’essenza di Silent Hill: la paura del silenzio.
Tutti questi ingredienti erano presenti anche nel primo episodio, è vero, ma la grafica migliorata e la struttura stessa degli interni (alcuni corridoi stretti e infiniti sono azzeccatissimi) danno nuova linfa a quello che molti ritengono (a ragione dico io) il vero e unico survival horror per console. Del resto l’intenzione dei programmatori di miscelare insieme trama e ambiente circostante è chiarissima sia dalla scelta di partire all’interno di un lugubre (un complimento, credetemi) bagno pubblico, sia dal lungo viottolo che dovrete affrontare subito dopo per raggiungere la parte sud della cittadina, i cui rumori in lontananza vi scuoteranno prima ancora dei nemici.
La mappa con le varie annotazioni del protagonista è rimasta immutata anche in questo episodio e ci tengo a precisarlo perché da sempre ritengo questa caratteristica parte integrante della serie ed esempio per tutti quelle case (Capcom in primis) che non hanno mai riposto grande attenzione a questo particolare. Non ci saranno invece, o meglio saranno meno frequenti, i passaggi tra la realtà(?) di Silent Hill e la sua versione demoniaca. Solo in un paio di occasioni vi troverete a confrontarvi con “l’altra metà” del mondo.
Gli enigmi, pur non raggiungendo le vette del primo capitolo della serie, restano i migliori mai visti in un videogioco (e questa volta tre livelli di difficoltà dedicati esclusivamente agli enigmi eviteranno di fermare i meno abili come per il pianoforte in Silent Hill 1) mentre i nemici, neanche a dirlo, trasudano carisma da ogni lembo di carne. Certo, in nessuno dei tre livelli di difficoltà avrete problemi a sopravvivere nella collina e i nemici non saranno mai un impedimento insormontabile ma del resto non è la vita che dovete salvare ma la vostra anima…
La splendida trama non vi annoierà di certo e sarete spesso combattuti tra la voglia di continuare a discapito di tutto e la paura reale di farlo.
La longevità è assicurata da cinque diversi finali sbloccati a seconda delle vostre azioni durante l’avventura. Inoltre, come se non bastasse, un secondo CD con extra e una confezione splendida completano l’opera.

Offline teokrazia

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[PS2] Silent Hill 2
« Risposta #1 il: 04 Apr 2003, 23:36 »
La via crucis verso l'inferno di Harry Mason è terminata giusto un paio d'anni fa... troppo pochi per poter cancellare dalla testa di chiunque si definisca SANO di mente i ronzii della radio, il sapore della ruggine, l'odore di sangue raggrumato... Eppure lei, la protagonista, SILENT HILL, si staglia ancora lì, placida, muta, ed ha ancora fame... Stavolta la ritroviamo intenta a nutrirsi dell'INCUBO PERSONALE di James Sunderland. Povero James... credi davvero che quella lettera la possa aver scritta la tua dolce Mary, morta 3 anni fa? O forse è davvero così... non so... a volte mentre scrivo... sul monitor appaiono delle strane [interferenze]...
...Ah, rieccoti James, parti già stanco a quanto pare... visto che ti sorprendo mentre ti lavi la faccia in quel cesso pubblico putrescente alle porte di Silent Hill... E che nebbia! Era così anche quando ti ci recasti con Mary per la vostra luna di miele? Beh, evidentemente non hai tempo di guardare il panorama, visto che ti incammini verso la strada che taglia per il bosco [che peccato... la strada prinicipale è interrotta...]. Più cammini più la nebbia diventa inpenetrabile, e non riesci a capire se quegli strani rumori, quei gorgheggi provengono di qua o di là, o se più semplicemente ce li hai nella testa... Ecco però che qualcosa nella nebbia si vede... è la sagoma di una piccola cappella, con tanto di cimitero annesso... ehi, ma aspetta un attimo... c'è qualcuno lì sdraiato... ma è una ragazza! Già, peccato che dopo averci scambiato due chiacchere ti accorgi che probabilmente la testa l'ha lasciata da un'altra parte... lasciala lì James, rimettiti sulla strada per Silent Hill... e intanto quella fottuta nebbia, quegli strani rumori tornano a diventare i tuoi unici compagni di viaggio... e ritieniti fortunato James, perchè tra non molto, quando sarai al buio, con una torcia da giovani marmotte per far luce, ed una radio gracchiante e un bastone come unici amici, e ti troverai ad affrontare L'IGNOTO che c'è davanti [dentro] rimpiangerai questi momenti... eccome se li rimpiangerai... e forse, James, ti renderai conto che non è stata una bella idea tornare a Silent Hill a cercare qualcosa che era meglio rimanesse sepolto per sempre...
Strutturalmente Silent Hill 2 è un sequel nel senso più gretto e manieristico lo si possa concepire: chi ha già consumato l'esperienza del primo capitolo e si è affacciato sul ciglio del secondo alla ricerca di chissà quali novità nel gameplay rimarrà deluso... Il gioco infatti da questo punto di vista si mantiene fedele allo schema del prequel, condividendo lo stesso potere ricreativo nei combattimenti [prossimo allo zero...] ed abbassando di un pelo l'osticità dei [cmq buoni] enigmi... Bluff allora? Non proprio, perchè se mi getto a capofitto su un'offerta ludica che rappresenta il sequel di un gioco che non mi fece impazzire, e non mi sento sazio finché non ho sviscerato i 5 [cinque] finali disponibili, quando del capitolo precedente non sapevo neanche l'esistenza dei finali alternativi... beh, ragazzi, qualcosa di buono ci dev'essere... Di bello ho trovato la grafica, non al top, ma fatta decisamente bene: bei modelli, belle texture, discrete location, ottimi effetti di luce, bei filmati. Appropriati e sempre ben accetti i virtuosismi registici e i mostri dal design finalmente all'altezza della situazione [due su tutti, l'infermiera dalla testa penzolante e mr. Testa di piramide]. Inoltre, grazie al salto generazionale, i grafici Konami hanno potuto scegliere il tipo di "fotografia" del gioco e conferire alla pelle dei mostri un non so che di viscido e lucido... [ho decisamente apprezzato]. Ottimo il sonoro, in tutte le sue componenti: il parlato e la recitazione, gli effetti sonori e le musiche sempre ispirate, in bilico tra maledizione industriale e redenzione melodica. Tutto ciò, insieme ad una trama dal taglio molto intimista, ma capace anche di alcune incursioni "etiche", va a costituire il VALORE AGGIUNTO che mi ha letteralmente fatto innamorare di questo gioco. Permettendomi di sorvolare sulle deficenze oggettive di un gameplay il cui tiro spero sarà aggiustato nel prossimo episodio...
Prima di chiudere volevo rivolgere un ultimo pensiero a James...
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Offline teokrazia

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[PS2] Silent Hill 2
« Risposta #2 il: 23 Apr 2003, 17:52 »
[Re]playing Silent Hill 2



Silent Hill...letteralmente Collina Silenziosa [o del silenzio]. Un nome che può apparire banale e qualunque, ma se letto bene suona come una dichiarazione d'intenti.
I protagonisti del gioco sono 2: la cittadina e noi. Il silenzio è il liet-motiv di tutta l'esperienza, ed assume rispetto ai 2 attori principali significati diversi ma comunque notevoli:
1. Per la cittadina, silenzio è uguale ad omertà: distratta dalla nebbia o [finta] addormentata di notte, la città in realtà è sempre vigile...tutto il dolore, il male e la sofferenza che lacerano le esistenze delle persone piccole-piccole che transitano per le sue strade non passano inosservate: vengono viste, eccome...eppure...puoi strisciare per 200 metri agonizzante contro le pareti delle sue bianche abitazioni coloniche e imbrattarle di sangue, "ma qui tutto a posto"...lei non ha visto niente...
2. Il silenzio di una persona [noi] lasciata da sola al buio, in mezzo alla nebbia o chiusi in un armadio. Se un uomo viene lasciato solo per troppo tempo impazzisce: voi lo sapete il perchè? E' colpa del silenzio...lasciati soli assieme al silenzio le nostre capacità percettive si distorgono, le piccole certezze attorno a cui costruiamo la nostra razionalità vacillano...e le cose peggiori che abbiamo dentro cominciano dapprima a sussurare, poi a prendere forma ed infine ad ingoiarci...provare per credere.

Se l'altra faccia dell'orrore di questo mercato mass-oriented di fine/inizio millennio è Resident Evil, ossia l'incarnazione dell'orrore come spavento, come disgusto per la putrefazione/mutazione del corpo, questa sponda dell'inferno [interiore] è abitata da tutt'altro: l'annichilimento totale dell'Io perpretato attraverso la macerazione, lo sgretolamento delle nostre certezze, del nostro raziocinio, della nostra sanità mentale, in poche parole: non siamo mai esistiti.
Quali dei 2 modelli di orrore/terrore preferite? La scelta come al solito spetta a voi...

Ma torniamo a Silent Hill.
I programmatori di Konami, si prendono tutto il tempo che occorre per raggiungere lo scopo e senza esclusione di colpi...proprio come la città hanno loro il coltello dalla parte del manico: una stanza perfettamente tirata a lucido che diventa un teatro di ruggine e sangue raggrumato...piccole radio gracchianti che ogni tanto trasmettono quello che non si può trasmettere [la voce dei morti]...creature le cui membra sono assemblate contro-natura...i nostri affetti e ricordi più cari che diventano i nostri peggiori sensi di colpa...there's no place to run and hide [per dirla con i Korn]...e dove scappi? Da dove sei arrivato? Provaci...ma ti accorgerai che qualcosa è cambiato...e quando non ti trovi davanti ad un vicolo cieco che all'andata non c'era...e provi magari un'altra strada, realizzi che non finisce mai...e che ti riconduce ancora al centro dell'incubo. E sapete qual'è il problema? Che non potete neanche contare più su voi stessi, arrivati a questo punto sarete così prossimi alla follia o alla disperazione più cieca [dipende da cosa avete visto/cosa vi hanno fatto], che non c'è davvero traccia alcuna di salvezza intesa non come fisica sopravvivenza, ma come redenzione dell'anima...era meglio non essere mai esistiti.

Wrong side of the beauty
dicevano i Dub War nel '96: sapete qual'è il punto? è che noi a Silent Hill siamo necessari...lei si nutre dei nostri incubi e del nostro calvario interiore, allora è anche nel suo interesse offrirci ogni tanto piccole, miserrime schegge di speranza: chessò un incontro gentile [magari con chi sta peggio di noi...], la carezza maliziosa di una bionda [Maria/Mary/Mary/Maria] o lo sfumare del delirio industriale che ci lacera l'anima oltre che farci sanguinare le orecchie in qualcosa di più friendly...questi allentamenti della morsa sono un pò il carburante delle nostre azioni, il motivo che ci spinge a continuare...perchè forse mi ero solo sbagliato: quella stanza è sempre rimasta pulita, quella radio non si è mai accesa, quelle cose deformi erano scherzi della nebbia e del buio [non c'era niente in fondo al corridoio]...
...e Mary [te lo giuro...] è qui da qualche parte [...non sono stato io...] che mi aspetta [...io ti amavo].

Bottom line: un'esperienza ancora lontana dalla perfezione [che noia i combattimenti], ma meritevole di essere collocata dal sottoscritto tra le opere di autoimmolazione più riuscite degli ultimi anni assieme a "Enemy of the sun" dei Neurosis e "The Addiction" di A.Ferrara [giusto per citarne 2, ma come al solito ognuno ci metta i suoi...].