Autore Topic: [PS2] The Thing  (Letto 2191 volte)

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Offline teokrazia

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[PS2] The Thing
« il: 09 Ott 2003, 13:37 »
The Thing


- Dum dum… Dum dum -… Sono passati vent'anni dall'uscita del glaciale e spietato capolavoro di Mr. Carpenter, e molta acqua è passata sotto i ponti: Kurt Russell ha avuto tutto il tempo di costruirsi una carriera accettabile e di vederla tramontare, è caduto il muro di Berlino, il Milan ha vinto moltissimo, io finalmente ho la barba che da piccolo invidiavo a mio zio, insomma come al solito ognuno ci metta le sue. Eppure, poco dopo aver iniziato a giocare a The Thing su PS2, tutto quanto nel bene o nel male è successo in questo periodo di tempo, è stato implacabilmente spazzato via da queste semplici note di basso: - Dum dum… Dum dum -
C'eravamo addormentati nel freddo polare, e tutti quei fatti li avevamo sognati, quella Cosa è ancora in giro... siamo ancora nel pieno dell'incubo.

Aspettavo con impazienza questo giochillo: licenza eccellente, begli gli screenshot divulgati per alimentare l'hype [di cui stavolta ero la vittima numero uno], ottime ma aleatorie le notizie riguardanti il gameplay. E' valsa la pena di aspettare? Indossate i piumini più pesanti che avete, prendete i fucili e seguitemi...
The Thing può essere inquadrato nella categoria dei survival horror: l'appeal della proposta si basa su fattori come la paura/spavento, ci sono sezioni dal taglio avventuroso, si spara molto... non manca niente all'appello… si, rientra decisamente nella categoria. Ma c'è di più: le novità nel gameplay tanto sventolate in tutti questi mesi di preview ci sono [miracolo] tutte, e [2° miracolo] funzionano alla grande. Ma procediamo con ordine. Il gioco inizia dove finiva il film, facendoci vestire i panni di Blake, uno dei membri della spedizione che è stata inviata in una base di ricerca scientifica al polo, per indagare su alcuni strani fatti ed incidenti verificatisi in loco.

Prima novità: in gran parte del gioco, non saremo soli ad affrontare il terrore visto che fino ad un massimo di 4 personaggi non giocanti [PNG] potranno mettersi al nostro fianco, personaggi che possono far parte della squadra con la quale siamo arrivati od essere incontrati strada facendo. Sono 3 le tipologie di PNG: il medico [l'unico in grado di guarire gli altri], l'ingegnere [l'unico capace di intervenire su interruttori ed altro] e il soldato [quello che spara meglio e con meno rimorsi]. Ora, tutto quello che san fare i PNG lo sa fare anche Blake, quindi il loro utilizzo non è mai necessario [salvo certi casi] ma solo eventuale, questo genera una serie di possibilità/elasticità/libertà di approccio notevole. Seconda novità: tutti i PNG sono entità distinte una dall'altra, entità rispetto alle quali il gioco simula lo stato emotivo dinamico. In pratica i PNG reagiranno autonomamente e dinamicamente a ciò che li circonda, alle vostre condotte e matureranno stati d'animo differenti [paura, panico, diffidenza, aggressività, sottomissione, ecc.] che influenzeranno la loro condotta . Bello vero? E se vi dicessi che tutto questo funziona ed ha reali ripercussioni sul gameplay? E se aggiungiamo che anche se lasciamo soli i PNG questi saranno in grado di badare a loro stessi? Un plauso quindi agli sviluppatori: The Thing si rivela una bella boccata d'aria fresca [direi gelida visto il contesto...].

Ma veniamo al resto: l'avventura è divisa in missioni, ben congegnate, varie ed avvincenti. Le immondità e [ad un certo punto dell'avventura] le umanità che ci troveremo a combattere sono caratterizzate nella maggior parte dei casi da condotte credibili. Tecnicamente il titolo è carino: modelli poligonali, texture, animazioni, livello di dettaglio ed i vari effetti [fuoco, fonti di illuminazione, tempeste di neve, ecc.] assolvono allo scopo di rappresentare dignitosamente il contesto ma nulla più. Idem per il sonoro, anche se volevo segnalare le tante ed efficaci frasi ed espressioni che caratterizzano i PNG ["We got company”]: è grazie anche a loro se vivrete l'illusione di trovarvi li. Il plot narrativo è ben congegnato e non mancheranno i colpi di scena e i dovuti richiami/omaggi alla pellicola di riferimento.

Siamo di fronte quindi al capolavoro? Direi di no, visto che ci sono cose che purtroppo negano al gioco l'eccellenza. La difficoltà eccessiva di alcuni passaggi e soprattutto un lavoro di rifinitura non adeguato [compenetrazione tra poligoni, le ridicole animazioni di alcuni mostri, il frame rate ballerino, IA dei PNG che ogni tanto si scollega, cose così insomma]. Peccato. Con una rappresentazione audiovisiva migliore e una maggior cura nel rifinire alcuni dettagli ci saremmo trovati davanti ad un masterpiece. Così com'è ci dobbiamo accontentare di avere fra le mani il survival horror più fresco ed innovativo degli ultimi anni…


Voto: 8





Immagini: http://it.playstation.com