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Offline Lowell

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[PS2] Winning Eleven 9
« il: 01 Set 2005, 20:49 »
Titolo: Winning Eleven 9| Sistema: PS2 | Versione: NTSC / JAP | Genere: Soccer Game Produttore: Konami | Sviluppatore: Kcet | Giocatori: 1-8 | Anno: Agosto 2005


Winning Eleven 9

Road to Germany 2006
Le aspettative di interi popoli, la passione di tante generazioni, centinaia di troup televisive pronte a partire, migliaia di mani pronte ad applaudire, milioni di occhi pronti ad incollarsi agli schermi. Gli occhi trepidanti di emozione dei più giovani e gli occhi ricolmi di speranza dei più anziani si volgeranno nel luglio del 2006 in terra di Germania.
Invece nell’agosto del 2005 Konami chiama a se i milioni di occhi che sono abituati a osservare i verdi prati di WE e per un attimo ci invita a condividere l’illusione che i mondiali siano già iniziati e che si stiano già giocando… a casa nostra.
Posizionate le poltrone, accendete la TV, abbassate le luci, alzate il volume e… mangiate prima, che durante non vi sarà possibile.
Signori, in piedi. Zico e Nakamura vi guardano. Inizia WE9.


Pressing & Counterattack
La cosa che salta subito all’occhio fin dalle prime partite è che in WE9 il contatto fisico è frequente… anzi è incoraggiato. Proteggere la palla con il corpo è ora maggiormente possibile, se non addirittura obbligatorio. E’ difficilissimo per il difensore strappare la palla all’attaccante che protegge la palla di spalle oche si frappone tra essa e il Gattuso di turno. Ma è altrettanto difficile per l’attaccante girarsi verso la porta e sferrare un tiro pulito nello specchio, in quanto il nuovo sistema di rilevazione delle collisioni è molto preciso e puntuale. Non è raro vedere tiri deviati, sporcati o ribattuti anche in scivolata dai centrali difensivi avversari.
Sovente in campo è possibile assistere al difensore che spinge di spalla in corsa, l’attaccante aggredito che si ferma e tenta di liberarsi del pallone, arriva il raddoppio e un difensore si incolla alla schiena del portatore di palla, l’attaccante cade, all’arbitro non resta che fischiare. Non è raro, infatti, assistere partite (anche contro la CPU) in cui la squadra più debole si chiude in undici nella propria metà campo, pronta però a ripartire al minimo spiraglio lasciato libero.
Si, in WE9 il passo fatto verso il realismo è lungo e ben direzionato. Le partite sono frequentemente interrotte dai fischi del direttore di gara, che, in perfetto stile “campionato italiano”, sanziona prontamente ogni tipo di fallo. Ciò, a contrario di quanto si potrebbe pensare, non toglie nulla al gameplay che invece si arricchisce di nuove soluzioni… tra cui il caro vecchio catenaccio all’italiana, la melina, la marcatura ad uomo (ora davvero efficace).
Il tutto senza penalizzare, oltre il limite del reale, chi è invece intenzionato a praticare un calcio più “totale” con sovrapposizioni e fuorigioco, correndo il rischio però di venire beffato da un contropiede maligno dopo aver passato tutta la partita a cercare di scardinare il sistema difensivo dell’avversario.
Questa impostazione generale, aggiunta alla riduzione della velocità di gioco impone, sia in attacco che in difesa, un approccio più metodico e ragionato.
Attaccare nel nuovo WE9 significa ragionare, ragionare e attendere i compagni, scattare all’improvviso, servire il compagno meglio piazzato, perché a difesa schierata la squadra che difende, se sapientemente condotta, è quasi impenetrabile.
Difendere in WE9 significa saper bene organizzare i propri reparti, essere in grado di cambiare uomo con tempismo (il cambio manuale è ora caldamente consigliato), trovare il giusto equilibrio tra una buona copertura difensiva e una minima propensione all’attacco. Come nella realtà, il catenaccio paga solo se si è in grado di saper offendere al momento giusto e, come nella realtà, il pressing ed il fuorigioco pagano solo se si è in grado di tenere sempre i reparti corti e ravvicinati senza sbilanciarsi eccessivamente.

Fair Play
In WE9 l’infortunio assurge a vero e proprio “episodio”, nel senso tecnico che si può dare ad un fatto che cambia la partita. I contatti fisici più frequenti aumentano il rischio di infortuni. Ma a compensare ciò va segnalato che l’infortunio è molto meno incisivo sulla prestazione dell’atleta che viene affitto dalla classica “croce arancione”. Non è più il caso di sostituire il malcapitato (a meno che non incappi in una “croce rossa”) appena si infortuna. Infatti è adesso segnalata su schermo in tempo reale l’energia di ogni singolo giocatore. L’infortunio non incide pesantemente sulle statistiche del giocatore che lo subisce, ma accelera notevolmente la diminuzione della bara di energia (una linea verde, poco invasiva, sotto la casella del nome del calciatore), costringendo, di fatto, alla sostituzione prima del novantesimo del giocatore che subisca un infortunio nei primi minuti di gioco. Come da tradizione gli infortuni lievi andranno valutati dallo staff medico a bordo campo, mentre gli infortuni gravi saranno subito evidenti. E’ però possibile che un giocatore rimanga a terra dopo un contrasto (anche regolare, finalmente) e che il gioco prosegua, ma in caso di grave infortunio, subito un punto interrogativo verde segnalerà che c’è un giocatore a terra. A questo punto l’utente è lasciato libero di comportasi come Edmundo oppure come Di Canio. Da segnalare che la CPU generalmente mette la palla fuori… Applausi!
Non è finita, se si decide di non restituire la palla, una bordata di fischi investe per alcuni minuti la squadra poco incline al FairPlay, ogni volta che entra in possesso palla. Grandioso!
Se a ciò si aggiunge che gli infortuni posso verificarsi in qualunque momento (anche a seguito di uno scatto senza il minimo contatto fisico) che i calciatori possono di propria iniziativa chiedere il cambio manifestando alla panchina i propri guai muscolari e che durante un tempo e l’altro lo staff medico aggiorna la lista degli infortunati, si può ben dire che Konami ha volutamente spinto l’ultimo capito di WE verso il realismo più estremo.

Higthlight
Dal punto di vista tecnico l’ultimo “Winning” su PS2 si presenta in forma smagliante. Tutte le routine fisiche del pallone sono state ulteriormente migliorate e ciò è molto evidente nei contrasti e soprattutto nei passaggi. La palla non è più completamente sotto il dominio del giocatore, direzionare un passaggio in una zona del campo non garantisce che in tale zona ci sia effettivamente un compagno pronto a ricevere la sfera, né che il compagno sia perfettamente in linea con la traettoria della palla, nè che sulla palla non arrivi prima un difensore meglio piazzato. Come nella realtà, in WE9 un passaggio trasversale dall’esterno verso il centro non dovrebbe mai essere fatto, o, quanto meno, non dovrebbe mai essere fatto rasoterra. La consistenza del terreno di gioco incide più evidentemente sul rimbalzo della sfera e le considerazioni poco sopra fatte, in merito ai passaggi, diventano tanto più rilevanti quanto peggiori sono le condizioni climatiche in cui si disputa la partita. Adesso anche sotto la neve, con tanto di sfera arancione.
Dal punto di vista prettamente estetico, si deve segnalare che i calciatori virtuali si esibiscono in decine di nuove movenze (soprattutto per i portieri). Dalle più futili finte, personalizzate per i campioni più conosciuti (l’elastico di Ronaldinho è da provare), alle particolarmente utili scivolate corte, spallate, frenate, inversioni di direzione improvvise, tutte aventi il meritorio scopo di fare “sentire” la maggiore inerzia nel motore fisico del gioco e finalizzate ad instillare nel giocatore la piacevole sensazione di realismo per ogni singola giocata.
Non si avvertono evidenti rallentamenti, almeno non paragonabili a quelli che si verificavano nella precedente release, ed il frame rate è assolutamente il migliore che la serie abbia mai raggiunto.

Injury Time
In conclusione si segnala la presenza di tutte le classiche modalità di gioco a cui la serie ci ha abituato, con l’aggiunta di un succosa Road To Germany 2006, in cui si deve impersonare Zico, il CT della nazionale Nipponica, impegnato a convocare, di partita in partita, la rosa della selezione del sol levante e a condurla dalle qualificazioni alla (utopistica) vittoria della Coppa del Mondo in terra di Germania.
Nonostante saranno immancabili le solite critiche sulla scarsa innovazione e sulle marginali modifiche approntate da Konami, con questo Winning Eleven 9 la serie si conferma punto di riferimento per il genere. WE9 si eleva una spanna abbondante sopra le altre offerte di calcio virtuale, tanto che non è possibile neppure azzardare un paragone con gli altri titoli calcistici in circolazione. Per cui si sconsiglia di snobbare WE9, a meno che non si abbia in progetto di acquistare la release europea .

VOTO 9/10