Oggi la mia carriera di rugbysta ha toccato il punto più fantozzianamente alto.
Entro dalla panchina a mezz'ora dalla fine e vengo messo a giocare ala. "Beh, il caschetto non me lo metto, sarebbe già tanto toccare due palloni a questo punto della partita". Dopo due minuti due di gioco, l'apertura avversaria fa uno di quei calci infidi, con l'ovale che rimbalza in maniera totalmente imprevedibile, a metà strada esatta tra me e l'estremo. Corri corri corri e BONK! cozziamo uno contro l'altro in maniera tragica. Mi ritrovo steso a terra col pallone ai miei piedi e il mio compagno a terra che si contorce dal dolore col mento insanguinato. Mi rialzo, recupero la palla, vengo placcato l'azione prosegue e finisce con una touche per gli avversari a 5 metri dalla nostra linea di meta. Mi guardo le mani, ricoperte di sangue. Mi guardo la maglia, ricoperta di sangue. Mi guardano tutti, sono ricoperto di sangue. Vado in panchina a farmi medicare "Qua servono due punti di sutura sulla tempia, devi farti sostituire". Partita finita per me, mentre il pubblico ride di gusto.
Bilancio di due minuti di gioco: un pallone e 50 metri di campo persi, un compagno eliminato, una sostituzione (la mia) sprecata, 5 punti di sutura in due.
Non male davvero.