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Io per vncente non intendo uno che vince, non è questo che significa. E' l'attitudine verso la partita, la capacità di non mollare quando serve. E Bryant ha queste caratteristiche, è uno con una determinazione mostruosa, capace di mettere giù il tiro decisivo sotto pressione, con la freddezza giusta per difendere come si deve in situazioni critiche. Poco importa se una persona vince o meno: infatti anche Iverson è un vincente, così come Payton, e non hanno mai vinto. Garnett, per dire, non mi ha mai dato la stessa impressione.
E d'altronde la forza di una squadra non si misura nella quantità di giocatori che fanno molti punti, e questo vale a maggior ragione per le squadre di Jackson: è un allenatore che usa specialisti, il sistema del triangolo richiede ruoli molto definiti, giocatori capaci di mettersi da parte. Quindi anche se la panchina dei Bulls vincenti è stata composta regolarmente da giocatori che farebbero fatica ad entrare in quintetto in moltissime squadre europee non particolarmente forti, era una squadra perfettamente bilanciata e fortissima, perfettamente oliata. E senza nessun giocatore che potesse insediare il carisma di Jordan. E' un meccanismo che ha bisogno di tempo per consolidarsi, e i cambi radicali di giocatori lo minano di brutto.
Bryant invece si è trovato con leader di grande impatto: O'Neal non lo prevarichi, infatti hanno avuto molti attriti. E figurati se uno come Malone si fa mettere sotto l'ala di un ragazzino, per quanto possa essere forte. Bryant solo ora ha la necessità di diventare leader, prima non era bene neanche che ci provasse. Ma anche da "comprimario" di lusso ha sempre dimostrato una determinazione da vero vincente.