C'è qualcosa di sottilmente inquietante nell'appartamento che la giovane studentessa universitaria Rin ha affittato, ed è più che le terribili condizioni in cui si trova, in uno stabile fatiscente e periferico. C'è qualcosa di cupo e tetro tra le sue mura, Rin percepisce un'atmosfera opprimente che la fa sentire come se fosse costantemente guardata da mille occhi...che non battono le palpebre. E la zona circostante del palazzo non è migliore.
Tra sinistri e bizzarri personaggi, culti bizzarri e le voci su un presunto serial killer, forse rimanere rinchiusi nel proprio appartamento a porte ben serrate è la cosa più sicura da fare...o forse Rin dovrebbe indagare?
Opera cinematografica piuttosto interessante questo
Aragne no Mushikago sia per stile che composizione artistica adottata, un convincente ibrido stilistico tra animazione classica e CG in 3D. L'arte che un anime presenta, è certamente da annoverare come un aspetto meramente soggettivo, ma a mio avviso, e specialmente in Aragne, è davvero convincente, anche se non priva di difetti (di budget).
Il film infatti presenta fondali molto dettagliati e uno stile artistico minimalista che incanta, ritagliandosi nel novero quasi della visual-novel, sognante, onirico, illusorio. Le atmosfere del racconto virano sul giallo argentiano, salvo poi impazzire verso i territori morbosi di Ito o Umezz. Assolutamente sincopato lo stile, come la storia stessa.
Il regista, Saku Sakamoto, mostra di saper dirigere un prodotto di classe, nato peraltro dopo una fortunata campagna KS: un grottesco thriller con elementi mistery che prende diverse strade, frammentando la narrazione in diversi punti e giocando con lo spettatore. Aragne non è quello che vi aspettate, e il regista è abilissimo a piazzare trappole di ogni sorta, narrative e non, che vi condurranno a molti vicoli ciechi, apparentemente vi sembreranno incongruenti e sforzati, infine vi lasceranno affogare in una profonda riflessione post-visione, per capire esattamente cosa avete visto. Il film ha diversi tocchi di classe, un ritmo compassato e lento, con improvvisi guizzi che ho letteralmente adorato, vere e proprie tagliole dalle quali non riuscirete a sfuggire, pensando di aver capito.
Molto consigliato.
1 ora e 13 min di qualcosa che vi rimane dentro.