Sono anni (secoli) che non guardo più anime ma ultimamente mi hanno segnalato una serie ed incuriosito la sto guardando. Complice anche il fatto che la protagonista è fisicamente somigliante ad una persona che conoscevo.
Si tratta di Watamote (titolo abbreviato), odissea di una liceale insicura, introversa e un pò nerd, con seri problemi relazionali che la spingono sempre verso la sfiga e la solitudine più nera nonché verso figure di merda inenarrabili. E' un anime singolare, divertente, ma a tratti anche triste e deprimente.
Lo trovo molto interessante innanzitutto perché il profilo psicologico della protagonista è molto accurato, e per quanto paradossale è verosimile nell'illustrare una certa realtà del sol levante. L'anime ci mostra anche scorci del passato/infanzia nonché dei sogni ad occhi aperti della ragazza, il che ci offre una visione d'insieme interessante: a parte il profilo psicologico coerente, assistiamo ad un prima/dopo che ci fa domandare su cosa sia accaduto durante la crescita, cosa si sia persa per strada, domande che (spero) troveranno risposta nel finale di stagione/serie (mi mancano due episodi).
Non si può fare a meno di provare empatia per la povera, sfortunatissima, asociale protagonista, sperando (vanamente forse) in un'evoluzione del personaggio.